Lazzari: "Sul Prg siamo con Croce, da anni chiediamo la valutazione ambientale"

Lazzari: “Sul Prg siamo con Croce, da anni chiediamo la valutazione ambientale”

Rosaria Brancato

Lazzari: “Sul Prg siamo con Croce, da anni chiediamo la valutazione ambientale”

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domenica 03 Luglio 2016 - 22:09

"Da quasi 2 anni invitiamo l'assessore De Cola ad avviare l'iter per la valutazione ambientale, come prevede la normativa. Adesso pretendiamo che venga applicata la legge e parta il confronto con la città. Serve la certezza del diritto". Così il presidente dell'ordine degli architetti Giovanni Lazzari

L’aspetto che più lo amareggia è il tempo che è stato perso ma anche quello che abbiamo adesso davanti prima che si avvii e si completi l’iter previsto dalla normativa. Eppure l’Ordine degli architetti, come spiega il presidente Giovanni Lazzari, per quasi due anni ha ribadito all’assessore all’urbanistica Sergio De Cola che per la variante al Prg la Valutazione ambientale non era un optional, un vezzo delle categorie professionali, ma un’esplicita indicazione di legge soprattutto alla luce delle modifiche che la variante stessa implica al Piano regolatore. Il fatto che l’assessore regionale Croce disponga l’assoggettabilità del Prg alla Vas non è quindi un fulmine a ciel sereno per gli architetti, ma un esito scontato e al quale si poteva arrivare preparati avviando la procedura e la concertazione per tempo.

“Non sappiamo perché l’assessore De Cola si sia intestardito nel voler applicare l’articolo 12 del decreto legislativo 152/2006 piuttosto che l’art.13 come sosteniamo noi e anche la Regione, fatto sta che se avesse avviato la condivisione con gli ordini, il consiglio comunale e la città prima, a quest’ora non avremmo perso tutto questo tempo. Eppure come ordine degli architetti lo abbiamo sollecitato in ogni modo”, spiega Giovanni Lazzari.

Le differenze tra i due articoli, 12 e 13, sono fondamentali, perché il secondo prevede l’assoggettabilità della variante generale al Prg alla Vas (valutazione ambientale strategica), mentre applicando il primo articolo si considerano le modifiche di minore portata e pertanto la si esclude. Entrambi gli aspetti però, secondo l’ordine degli architetti, non si riscontrano nel caso di Messina: 1)la variante è generale perché i cambiamenti incidono in modo netto 2)il nostro Prg è stato approvato in fase antecedente alla normativa relativa alla Vas, pertanto anche il Piano originario non è mai passato attraverso la valutazione ambientale, fatto questo che dovrebbe far ritenere più che necessaria un’analisi dell’incidenza sotto gli aspetti della tutela del territorio perché nel frattempo molte cose sono cambiate.

“Noi sin dal primo momento abbiamo detto: facciamolo subito, così avremo la certezza del diritto e avremo salvaguardato il territorio in modo chiaro e definitivo- continua Lazzari- La Vas presuppone un confronto con la città come è giusto che sia, e che passa attraverso il dialogo con gli ordini, con il Consiglio comunale, perché stiamo parlando di scelte strategiche fondamentali. Se non avvii le procedure per la Valutazione ambientale allora la variante al Prg resta nascosta fino al momento dell’approvazione. Non passa dal confronto. Adesso ci saranno una serie di tappe e di tempi da rispettare, con la pubblicazione della variante e l’esame. Per questo continuo a ritenere inspiegabile il comportamento dell’assessore. Senza uno studio ambientale non puoi pensare di intervenire correttamente sul territorio”.

Il presidente dell’ordine degli architetti spiega poi come, metodologicamente ed a rigor di logica vas e variante dovrebbero procedere contestualmente, perché da un lato c’è la valutazione dell’impatto ambientale e dall’altro le scelte che riguardano il territorio. Se hai quella che Lazzari definisce la “certezza del diritto” di poter operare in quel punto e con quel criterio allora puoi procedere con lo strumento di pianificazione urbanistica.

Condividiamo totalmente la decisione dell’assessore Croce e la sosteniamo e pretendiamo che l’amministrazione avvii finalmente la procedura per la valutazione ambientale, consapevoli che i tempi saranno necessariamente lunghi, ma se ci avessero ascoltati un anno fa allora non saremmo qui. Per noi era scontato che si sarebbe arrivati a questo punto estremo. Ci sentiamo penalizzati mille volte, perché abbiamo perso tempo ed altro ne abbiamo davanti. I 60 giorni dei quali parla De Cola per l’ultimo ok della Regione scattano dopo la presentazione da parte del Comune della Vas”.

Come già spiegato dall’assessore Croce (leggi qui l’articolo), l’iter per la predisposizione da parte del Comune del rapporto ambientale è lungo ed i tempi tecnici potrebbero richiedere anche un anno, anche se l’esponente della giunta Crocetta si è poi impegnato, per quella che sarà la sua parte, a dare il parere definitivo entro i 60 giorni successivi alla trasmissione degli atti.

“Per amore di verità devo aggiungere un’altra cosa, documentabile con le carte-conclude Giovanni Lazzari- Quando nel luglio 2015, quindi un anno fa, l’amministrazione presentò la documentazione alla Regione, questa era carente, al punto che gli stessi uffici la definirono deficitaria perché mancavano pareri. Un anno fa quindi la Regione, anche volendo, non avrebbe potuto esprimere alcun parere definitivo perché la documentazione era incompleta. Addossare tutte le colpe all’assessorato regionale è un modo per scaricare le proprie ed andare contro la verità dei fatti”.

Rosaria Brancato

6 commenti

  1. L’architetto Giovanni LAZZARI non cita del decreto legislativo l’art.6, in particolare i commi 3 e 3 bis, volutamente o per ignoranza? Fate voi. I due commi sono richiamati ampiamente dalle sentenze più significative, da me citate in altro spazio commenti, prescrivono che la valutazione ambientale è necessaria qualora l’autorità competente, in questo caso il dipartimento diretto dal collega di LAZZARI, il dirigente architetto Vincenzo SCHIERA e non l’unità staff 4 della Regione, valuti che producano impatti significativi sull’ambiente. SCHIERA non solo ha ritenuto di NO, ma lo ha ampiamente motivato tecnicamente. Dalla mia prospettiva questa vicenda dimostra che l’opera di devastazione di quel poco rimasto vogliono finirla a tutti i costi.

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  2. L’architetto Giovanni LAZZARI non cita del decreto legislativo l’art.6, in particolare i commi 3 e 3 bis, volutamente o per ignoranza? Fate voi. I due commi sono richiamati ampiamente dalle sentenze più significative, da me citate in altro spazio commenti, prescrivono che la valutazione ambientale è necessaria qualora l’autorità competente, in questo caso il dipartimento diretto dal collega di LAZZARI, il dirigente architetto Vincenzo SCHIERA e non l’unità staff 4 della Regione, valuti che producano impatti significativi sull’ambiente. SCHIERA non solo ha ritenuto di NO, ma lo ha ampiamente motivato tecnicamente. Dalla mia prospettiva questa vicenda dimostra che l’opera di devastazione di quel poco rimasto vogliono finirla a tutti i costi.

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  3. Cara ROSARIA chiediamoci se l’Ordine degli Architetti ha la credibilità di farsi paladino,custode del nostro territorio? ARCHITEKTON è parola antica,greca,come leggi è composta da ARCHE proprio per evidenziare eccellenza,infatti a loro affidiamo uno dei compiti più importanti la soprintendenza dei beni architettonici, storici,artistici,paesaggistici,e poi all’interno di Comuni e Regioni il settore Urbanistica.La Urbs Messana fu uno splendido esempio di città ad anfiteatro,dove si sperimentò forme nuove di insediamento urbano,la relazione tra il fantastico e l’uomo,cosa pensi che siano state le tante evoluzioni architettoniche della cinta muraria,per poi esplodere nei marmi della PALAZZATA,una delle meraviglie del mondo. Rispondo NO NO NO NO

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  4. Cara ROSARIA chiediamoci se l’Ordine degli Architetti ha la credibilità di farsi paladino,custode del nostro territorio? ARCHITEKTON è parola antica,greca,come leggi è composta da ARCHE proprio per evidenziare eccellenza,infatti a loro affidiamo uno dei compiti più importanti la soprintendenza dei beni architettonici, storici,artistici,paesaggistici,e poi all’interno di Comuni e Regioni il settore Urbanistica.La Urbs Messana fu uno splendido esempio di città ad anfiteatro,dove si sperimentò forme nuove di insediamento urbano,la relazione tra il fantastico e l’uomo,cosa pensi che siano state le tante evoluzioni architettoniche della cinta muraria,per poi esplodere nei marmi della PALAZZATA,una delle meraviglie del mondo. Rispondo NO NO NO NO

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  5. L’intervento di LAZZARI, a cui potrei rispondere con la giurisprudenza di questi anni, riassume bene il leitmotiv tanto caro a Rosaria Brancato: RENATO sindaco vincente con il motto CAMBIAMO MESSINA DAL BASSO si è intestardito a cambiarla in solitudine. Relativamente a questa vicenda, se avesse dato retta agli Ordini degli architetti e ingegneri, i cui vertici negli ultimi vent’anni hanno condiviso, anzi di più, questa devastazione sistematica del nostro territorio, firmando progetti, piani di lottizzazione, che di variante in variante hanno prodotto questa COSA che urbanisticamente non è più una città, non si sarebbe perso questo tempo, accusandolo velatamente del perdurare di questa devastazione,insomma un UTILE IDIOTA. SONO CREDIBILI? NO

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  6. L’intervento di LAZZARI, a cui potrei rispondere con la giurisprudenza di questi anni, riassume bene il leitmotiv tanto caro a Rosaria Brancato: RENATO sindaco vincente con il motto CAMBIAMO MESSINA DAL BASSO si è intestardito a cambiarla in solitudine. Relativamente a questa vicenda, se avesse dato retta agli Ordini degli architetti e ingegneri, i cui vertici negli ultimi vent’anni hanno condiviso, anzi di più, questa devastazione sistematica del nostro territorio, firmando progetti, piani di lottizzazione, che di variante in variante hanno prodotto questa COSA che urbanisticamente non è più una città, non si sarebbe perso questo tempo, accusandolo velatamente del perdurare di questa devastazione,insomma un UTILE IDIOTA. SONO CREDIBILI? NO

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