Giornata in memoria delle vittime di mafia. Don Ciotti: «Messina scelta per senso di gratitudine»

Giornata in memoria delle vittime di mafia. Don Ciotti: «Messina scelta per senso di gratitudine»

Gabriele Quattrocchi

Giornata in memoria delle vittime di mafia. Don Ciotti: «Messina scelta per senso di gratitudine»

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martedì 15 Marzo 2016 - 13:42

È stata presentata stamani nella chiesa di Santa Maria Alemanna la XXI Giornata della Memoria e dell’Impegno, promossa da Libera e Avviso Pubblico. Presenti tra gli altri il presidente nazionale di Libera Don Ciotti e il sindaco di Messina Accorinti. Appuntamento lunedì 21 marzo, ore 9, in Piazza Filippo Juvarra

La Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie quest'anno si svolgerà a Messina, lunedì 21 marzo. L’evento, promosso da Libera e Avviso Pubblico in collaborazione con la Rai Segretariato Sociale e Rapporti con il pubblico e patrocinato dal Comune di Messina e dalla Presidenza della Repubblica, è stato presentato stamani nella chiesa di Santa Maria Alemanna alla presenza di Don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, Piero Gurrieri, vice presidente nazionale di Avviso Pubblico, Daniela Marcone, familiare vittima innocente di mafia e responsabile Libera Memoria, Renato Accorinti, sindaco di Messina, Gregorio Porcaro, referente Libera Sicilia e rappresentanti dei familiari di vittime innocenti delle mafie.
La scelta di Libera di guardare a Messina come centro della manifestazione nasce dal «profondo senso di gratitudine – spiega Don Ciotti – verso coloro che sono impegnati da tempo nella lotta alle mafie, verso chi non si rassegna alla violenza, alla corruzione, agli abusi di potere. È importante – chiarisce il presidente di Libera – che tutto il territorio nazionale prenda coscienza della lotta e dell’impegno, perché le mafie, anche se sono considerate originarie del Sud, da sempre fanno affari al Centro e al Nord.»
Dopo Niscemi, Corleone, Gela, la Giornata della Memoria torna in Sicilia, a Messina, dove lunedì alle 11 verranno letti i nomi delle circa 900 vittime innocenti delle mafie. Più che una lettura, un coro che si solleverà alla stessa ore da mille luoghi in Italia e in Europa. «Abbiamo bisogno di cittadini responsabili in grado di trasformare la domanda di cambiamento in forza di cambiamento in un Paese in cui, come ha ricordato il presidente della Corte dei Conti, corruzione e crisi economica vanno a braccetto. La prima riforma da fare – secondo Ciotti – è un’autoriforma delle coscienze.»
La manifestazione prenderà il via alle ore 9 da Piazza Filippo Juvarra per concludersi in Piazza Duomo. Nel pomeriggio si svolgeranno seminari in cui si affronteranno diversi temi, dalla corruzione alle ecomafie, dall’educazione ai beni confiscati. L’evento di Messina sarà seguito in diretta da Rai News che si collegherà anche con Napoli, Perugia e Torino.
Nel pomeriggio del 20 marzo invece, al Teatro Vittorio Emanuele II si terrà l’assemblea riservata ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, a cui seguirà una veglia ecumenica di silenzio e riflessione nella Chiesa Parrocchiale di Santa Caterina Valverde.
«Su Libera negli ultimi tempi è stata fatta una campagna di semplificazione, è stato gettato del fango. Non permetteremo a nessuno di manipolare la verità. Chi sbaglia deve rendere conto, ma non si può fare di tutta l’erba un fascio», commenta don Ciotti. Daniela Marcone, familiare vittima innocente di mafia e responsabile Libera Memoria, aggiunge anche che «il 21 marzo non sarà vissuto in funzione di una risposta agli attacchi, ma all’insegna della speranza e della vitalità».
Negli ultimi mesi, Libera è stata al centro del dibattito sull’antimafia. Sono state gettate delle ombre sulla direzione e sulle scelte dell’associazione, seguite da aspre polemiche. Catello Maresca, sostituto procuratore di Napoli, ha criticato pesantemente le modalità di gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Don Ciotti ha rispedito al mittente le accuse, anche quelle che tacciavano Libera di non aver preso posizione nelle vicende Saguto a Palermo e Mafia Capitale a Roma.
«I beni devono tornare alla collettività – continua il presidente di Libera -, nel circolo dell’economia virtuosa e la legge 109 del 1996 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle organizzazioni criminali che ha segnato una svolta epocale nel contrasto alle mafie nel nostro Paese. Un successo per lo Stato, per la rete di Libera e per tutti i cittadini che avevano sostenuto con un milione di firme la petizione popolare a sostegno della proposta di legge».
Nel corso della conferenza, Don Luigi Ciotti ha ricordato l’importanza della presenza e dell’attività dei familiari delle vittime, che hanno contribuito a prevenire «il rischio dell’emergere di una memoria selettiva che ricorda solo i grandi nomi».
Per la ventunesima volta, nel giorno simbolo di speranza e rinascita, Libera celebra la Giornata della Memoria insieme ai familiari delle vittime, rinnovando l'impegno nella lotta alla criminalità organizzata. “Ponti di memoria, Luoghi di impegno” è la frase che accompagnerà la giornata di Messina. «Quest’anno saremo in tutta Italia anche in Europa. La lettura dei nomi delle vittime si terrà anche nelle carceri», precisa Don Ciotti, che aggiunge, «a fianco della forza repressiva, c’è bisogno di una risposta che passa attraverso una critica sociale.»
«Accanto ai magistrati ci devono essere le scuole.» Così, il sindaco di Messina Renato Accorinti, agganciandosi alle parole del presidente di Libera, s’inserisce nel dibattito. «La Sicilia e questa città hanno pagato un prezzo altissimo. Messina, giorno per giorno, sta cercando di cambiare rotta», sottolinea Accorinti, che mette in risalto la scelta del ponte come simbolo della manifestazione. «Il ponte è stato un potenziale simbolo di mafia, oggi il ponte della memoria e dell’impegno unisce le coste e l’Italia intera.»
Piero Gurrieri, vice presidente nazionale di Avviso Pubblico, rete di amministratori locali, parla invece della responsabilità degli amministratori locali. «Il mandato pubblico va praticato con disciplina e onore – afferma – per combattere il malaffare» e precisa che la giornata del 21 marzo s’inserisce in un percorso di credibilità e impegno che investe soprattutto gli amministratori locali.
Messina, città segnata dalla presenza mafiosa stratificata negli anni, si prepara ad accogliere un evento antimafia di portata nazionale e a trasformarsi in ponte di memoria e impegno, il primo giorno di primavera e quelli a venire, si spera.
Gabriele Quattrocchi

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