Candidati a sindaco. Centrodestra e centrosinistra schierano 2 'professoroni'

Candidati a sindaco. Centrodestra e centrosinistra schierano 2 ‘professoroni’

Danila La Torre

Candidati a sindaco. Centrodestra e centrosinistra schierano 2 ‘professoroni’

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sabato 07 Aprile 2018 - 04:04

Gli aspiranti sindaci che si sfideranno il prossimo 10 giugno hanno tutti profili diversi tra loro, ma c’è un aspetto che sembra accomunare Bramanti e Saitta

Con la scelta del candidato sindaco del centrosinistra il quadro in vista delle amministrative è più chiaro. La rosa dei candidati in corsa per lo scranno più alto di Palazzo Zanca è praticamente al completo. In campo, oltre al sindaco uscente Renato Accorinti, ci sono: Dino Bramanti, candidato del centrodestra sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Diventerà Bellissima, Popolari e autonomisti (sembra che si vada per l’accordo anche con la Lega); Antonio Saitta, candidato del centrosinistra fresco di investitura da parte della coalizione composta da Pd (ma con alcuni dissensi interni), Civica Polare, Art. 1, Partito Socialista e Sicilia Futura; l’ex ingegnere capo del Genio Civile e attuale capo della Direzione territoriale del Lavoro Gaetano Sciacca candidato del Movimento Cinque Stelle in attesa solo della ufficializzazione; Cateno De Luca, deputato regionale ed x sindaco di Fiumedinisi e Santa Teresa; e Pippo Trischitta, consigliere comunale di lungo corso e in questa consiliatura capogruppo di Forza Italia. Questi ultimi due sono candidati indipendenti.

L’unica candidatura rimasta in sospeso è quella della presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile, che domani, nel Salone del Bandiere del Comune di Messina, presenterà la sua lista e dirà se anche lei sarà in campo per provare a “strappare” ad Accorinti la fascia tricolore o se invece resterà dentro i ranghi del centrodestra per sostenere Bramanti, magari in cambio di un assessorato di peso. Al momento, la seconda ipotesi sembra la più accreditata, ma la Barrile – già profondamente delusa a causa di promesse non mantenute in occasione delle regionali e delle politiche, vuole garanzie precise. In caso contrario, è pronta a correre da sola. Se così fosse, sarebbe l’unica candidata donna di questa tornata elettorale. Ai nastri di partenza non ci sarà invece Daniele Zuccarello, vicino al deputato di Forza Italia Nino Germanà e pronto a sposare il “Modello Messina” di Bramanti se verranno recepiti i punti del suo programma. In caso contrario è pronto a dialogare anche con le altre forze politiche.

I candidati che si sfideranno il prossimo 10 giugno hanno tutti profili diversi tra loro, ma c’è un aspetto che sembra accomunare centrodestra e centrosinistra. Per togliere la poltrona al sindaco uscente Accorinti, entrambi gli schieramenti hanno deciso di puntare sulla stessa tipologia di candidato. Tanto Bramanti quanto Saitta infatti hanno un curriculum vitae di tutto rispetto, un’alta professionalità e rappresentano un’eccellenza nel settore dal quale provengono. Il primo, oltre ad essere direttore scientifico dell’Ircss Neurolesi – attualmente autosospeso – è anche componente del Consiglio superiore della sanità (e Accorinti gli ha anche consegnato una targa per celebrarlo); il secondo è professore universitario, titolare di un grosso studio legale che si occupa in particolare di diritto amministrativo ed è componente del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti.

L’altissimo profilo sembra, dunque, la strada imboccata dalle due coalizioni per provare a sfrattare da Palazzo Zanca l’insegnante di educazione fisica Accorinti, che resta il candidato da battere, perché sindaco uscente e perché reduce dallo straordinario successo nel ballottaggio del 24 giugno 2013.

Per la verità, anche il Movimento Cinque Stelle scegliendo Sciacca, funzionario regionale con alle spalle incarichi di vertice in importanti pubbliche amministrazioni e persona dalle indubbie competenze tecniche e amministrative, ha cercato un profilo molto alto, diverso da quello del giovane attivista cresciuto dentro il movimento e con poca esperienza politica e professionale alle spalle candidato in altre città in questi anni.

La sensazione è che per queste amministrative, i tre schieramenti principali abbiano scientemente deciso di scommettere su candidati magari meno empatici di Accorinti (è il caso soprattutto di Bramanti e Saitta) ma che possono giocarsi la carta della competenza, della concretezza e di una storia professionale di tutto rispetto. Dall’altro lato, però, bisognerà capire se i due candidati di centrodestra e centrosinistra saranno in grado di arrivare al cuore dei messinesi e di non apparire eccessivamente algidi, distaccati e troppo lontani dalla realtà del territorio messinese. Non mancano infatti perplessità sulla loro capacità di rivolgersi a quella parte di Messina meno abbiente, meno sofisticata e meno acculturata. Fuori dal mondo universitario e della sanità c’è la Messina che soffre, reclama attenzione e chiede risposte ai problemi. Ci sono gli ultimi, i dimenticati, quelli che vorrebbero rialzare la testa ma non ce la fanno.

Nei prossimi mesi vederemo se Saitta e Bramanti andranno personalmente nei rioni popolari della città o delegheranno altri. Al momento, l’unico candidato a girare le periferie ed i villaggi è Cateno De Luca, che ha iniziato la sua campagna elettorale già da molto tempo ed incontra personalemnte centinaia di persone. Accorinti , che nel 2013 andò nell’isolato 13 a Giostra per chiedere ai cittadini di votarlo, promettendo la “rivoluzione” nel modo di amministrare, una volta eletto da quelle parti non è mai più tornato.

Danila La Torre

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