Barcellona, salta il confronto tv tra Materia e Collica. Ed è polemica

Barcellona, salta il confronto tv tra Materia e Collica. Ed è polemica

Giovanni Passalacqua

Barcellona, salta il confronto tv tra Materia e Collica. Ed è polemica

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martedì 09 Giugno 2015 - 15:44

Non c'è accordo sulle figure che dovevano accompagnare i candidati: il primo aveva proposto un esperto economico, la seconda un assessore. Intanto, in città torna il problema dei rifiuti. E quello degli stereotipi, contenuti in un contestato articolo di un quotidiano nazionale

A quattro giorni dal voto, tiene banco a Barcellona Pozzo di Gotto la polemica sul mancato confronto televisivo tra i due candidati al ballottaggio, Roberto Materia e Maria Teresa Collica. L'evento è saltato perché non si è trovato l'accordo sulle figure che dovevano accompagnarli: un esperto economico secondo Materia, un assessore designato secondo il sindaco uscente.

Le reazioni

Ovviamente, il mancato accordo ha scatenato le polemiche. “Ci è stato appena comunicato” – scrive Materia sul suo profilo facebook – “che la dott.ssa Collica non ha accettato la nostra proposta di un dibattito televisivo (la cui registrazione era prevista oggi alle ore 17.00) con, oltre ai candidati a Sindaco, un esperto economico per parte. Ciò dispiace molto, poiché sarebbe stata occasione di confronto concreto e costruttivo in grado di esporre nel dettaglio, da posizioni diverse, lo stato in cui versa il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto”.

La funzione dell'esperto è precisata sul social network dal responsabile della cominicazione del candidato, Aurelio Coppolino: “Molti, in maniera strumentale, fingono di non comprendere il dato oggettivo che chi ha amministrato sino a 60 giorni fa (sia esso Sindaco o assessore) in un dibattito televisivo partirebbe da una base documentale in nessun caso paragonabile all'esperto (per inciso, quello del dr. Materia sarebbe stato un noto dottore commercialista di Barcellona Pozzo di Gotto). La sua presenza, però, avrebbe garantito l'interesse ultimo dei cittadini nell'ascoltare due distinti ed argomentati visioni di quale sia il reale stato dell'ente”.

La replica di Collica non si è fatta attendere: “ Vorrei puntualizzare” – scrive anch'essa sul suo profilo ufficiale – “che io e la mia squadra di assessori siamo sempre stati disponibili al confronto. Chi invece si sottrae è chi richiede di essere accompagnato nei dibattiti televisivi da "esperti" non definiti per avere un supporto durante il confronto. Invito quindi il candidato Sindaco Materia ad un confronto dove vuole, quando vuole, e accompagnato da quanti assessori desidera. Perché saranno queste le persone che dovranno prendere le redini della città”.

Già lunedì era saltato un altro possibile confronto, che avrebbe però riguardato gli assessori: “Nella tarda serata di lunedì” – scriveva lo staff di Materia – “ci è stato proposto un confronto televisivo fra due assessori designati da tenersi ieri alle ore 16.00. Per impegni pregressi dovuti al poco preavviso, non è stato possibile acconsentire”.

Il problema dei rifiuti

Intanto, nella città del Longano si è ripresentato un vecchio problema: quello dei rifiuti, che non vengono raccolti da qualche giorno e iniziano ad accumularsi per le strade. La situazione, già presente nei dibattiti sui social, è stata rilanciata dallo stesso profilo ufficiale di Materia, che in questi giorni ha pubblicato diverse foto dei cumuli presenti in città: “Se le bollette non vengono recapitate, com'è possibile pagare i padri di famiglia? Come mai le bollette maggiorate del 40% non escono?” chiede provocatoriamente il medico barcellonese.

A rispondere stavolta è Antonio Mamì, assessore designato da Collica ed ex assessore al bilancio e ai rifiuti nella sua giunta: “La raccolta dei rifiuti, in questi giorni, va a rilento per dei ritardi di pagamento da parte del Comune e per altre difficoltà tecniche. I ritardi di pagamento non sono dovuti a qualche strano buco di bilancio, ma semplicemente a dei ritardi nei trasferimenti della Regione, e il comune non ha ancora incassato nemmeno le somme derivanti da IMU, TASI e TARI, le cui prime scadenze sono a metà giugno”. Mamì ha anche additato l'ex governatore Cuffaro come principale responsabile della chiusura della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea.

L'articolo del Fatto

C'è ancora una “curiosità” che ha interessato la campagna elettorale barcellonese in questi giorni. Si tratta di un articolo, apparso domenica scorsa su “Il Fatto Quotidiano”, a firma del giornalista Giuseppe Pipitone. L'articolo, dal titolo “Sindaco della primavera antimafia arriva al ballottaggio. Fu scaricato dal PD”, è un'“apologia” di Collica, paladina della legalità “in un territorio dove fino a quel momento si erano succeduti soltanto lunghissimi inverni fatti di agguati mafiosi, logge massoniche coperte e giornalisti assassinati”. Nel pezzo non sono riportate dichiarazioni del sindaco uscente – se non la citazione di un suo comizio elettorale -, ma il candidato non ha ancora preso ufficialmente le distanze dal contenuto.

Nell'articolo c'è di tutto: i “residenti illustri” Rosario Pio Cattafi e Nitto Santapaola; l'analisi politica della sfiducia – dovuta alla “mutazione genetica avviata dal PD in Sicilia” -; e ancora le dichiarazioni del pentito D'Amico, “che tirano in ballo pesantemente l’ex vicepresidente del Senato Domenico Nania”; l'ex senatore aveva già ironizzato su questa accusa, parlando di un “inserimento d'ufficio” in una loggia massonica occulta da parte di alcuni nemici politici, con l'obiettivo di screditarlo a livello nazionale. Ma il ritratto del giornalista, che aveva inizialmente descritto Barcellona come “un paesotto affacciato sull'Adriatico”, non è piaciuto ai barcellonesi, anch'essi giudicati, d'altra parte, “per troppi anni allergici alle primavere e alle rivoluzioni”.

E i cittadini non hanno appartenenze politiche nel rifiutare senza appello gli stereotipi contenuti nell'articolo. “Davvero raccapricciante e vergognoso il ritratto che di Barcellona fa il giornalista; dovremmo sonoramente rispedirlo al mittente” – scrivono Alberto Munafò e Maria Siragusa. “Credo che bisognerebbe dire basta a questo fango buttato ad arte sulla città, nel rispetto di tutti quei cittadini onesti e silenziosi che l'antimafia non la predicano ma la fanno semplicemente lavorando onestamente e insegnando ai propri figli i valori sani” – aggiunge Salvo Pantè. E sono solo due esempi di un'indignazione trasversale.

Giovanni Passalacqua

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