Pd, l'area Civati scommette su un partito rinnovato, aperto e meritocratico

Pd, l’area Civati scommette su un partito rinnovato, aperto e meritocratico

Rosaria Brancato

Pd, l’area Civati scommette su un partito rinnovato, aperto e meritocratico

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martedì 23 Luglio 2013 - 14:05

Conferenza stampa questa mattina del Comitato promotore del candidato alla segreteria nazionale del Pd Giuseppe Civati. "Vogliamo un partito aperto, realmente democratico, meritocratico e vicino alla gente". Civati il 3 agosto sarà a Messina.

I venti del prossimo Congresso del Pd iniziano a soffiare anche a Messina, in una realtà già attraversata dalle vicende legate alla sconfitta alle amministrative ed alle inchieste sulla formazione. Conferenza stampa oggi nel Salone degli specchi di Palazzo dei Leoni per sancire la nascita dell’area Civati, il parlamentare che si appresta a contendere la segreteria nazionale a Renzi. Al tavolo dei relatori Valentina Spata, delegata per la Sicilia dell’area, e gli esponenti del Comitato promotore Piero David, Giuppi Siracusano, Francesco Barone, Sebastiano Casablanca.

“O si costruisce un Pd democratico ed aperto o sparirà- ha spiegato Piero David- Le elezioni ci hanno dato un quadro con un partito giovane e rinnovato ed è su questa strada che dobbiamo continuare. Un partito aperto crea la classe dirigente all’altezza, che non può essere rappresentata da fedelissimi o portatori di voti”.

I “civatiani” fanno parte del gruppo del Lucky beach che nei giorni scorsi ha inviato un documento al commissario del Pd messinese, Giuseppe Lupo, nonché segretario regionale del partito, con il quale vengono chieste misure urgenti, come la gestione collegiale della tesoreria, l’azzeramento dei circoli e del tesseramento, una sede per il partito.

Il Pd che gli esponenti dell’area Civati vogliono è un partito aperto ai movimenti, alla società civile, di nuovo accanto alla base e al territorio e non più invischiato e vittima delle lotte tra correnti e tra dirigenti.

“C’è un problema d’identità che ci trasciniamo dietro sin dalla nascita del Pd- dichiara Giuppi Siracusano- Il vizio d’origine è stata una decisione presa dai dirigenti dei due partiti, Ds e Margherita. Per questo il congresso deve essere un Congresso fondativo, che dia quell’identità finora mai avuta. Oggi è il partito degli eletti e non sempre gli eletti sono i migliori. A Messina poi il Pd deve essere l’esatto opposto di quello che è stato finora”.

Nei prossimi mesi e fino al congresso saranno organizzati Forum tematici a Messina proprio per recuperare quel legame col territorio e quella capacità di “ascoltarlo” che è andata smarrita. Contemporaneamente l’appello è alla collaborazione fattiva con la giunta Accorinti.

“Un paio di mesi fa ero sul punto di non rinnovare la tessera del partito- ha raccontato Francesco Barone- e come me ci sono centinaia di delusi. Poi ho conosciuto Giuseppe Civati. Sto con Civati perché ha votato contro gli F35, perché voglio dire basta ai figli di. Il Pd non è un luogo per gli impresentabili”.

Il candidato alla segreteria nazionale del partito sarà a Messina il prossimo 3 agosto nell’ambito di una serie di incontri che sta programmando in Sicilia. Le tematiche del mezzogiorno sono in primo piano nel blog di Civati “Giù al sud”.

“Dobbiamo riprenderci la fiducia degli elettori- ribadisce Valentina Spata, che coordina l’area Civati in Sicilia- recuperare i rapporti col territorio. Giro spesso per la Sicilia e paradossalmente sia i sindaci Pd che i dirigenti locali sono ignorati dal partito. Per loro battaglie devono chiedere supporto ad altri. Non siamo riusciti nel compito iniziale, quello di creare un partito di centro-sinistra. Il Pd, dopo il voto, non ha fatto autocritica, non ha compreso che il voto a Grillo non era un voto di protesta, ma una scelta deliberata degli elettori di sinistra stanchi e delusi. Io stessa a Ragusa ho sostenuto il M5S alle amministrative perché il Pd ha candidato un uomo di Cuffaro. In Sicilia manca il coraggio delle scelte”.

Se da esponente politico Valentina Spata alle amministrative della sua città si è battuta per chi ha ascoltato la gente e le sue esigenze, da sindacalista Confsal ha scelto di dire no anche a quelle logiche che altre organizzazioni sindacali troppo appiattite hanno seguito per molto tempo. “Ho seguito alcuni dipendenti degli enti di formazione di Ragusa nelle loro denunce contro chi approfittava della mancanza di lavoro per fare tutto tranne che formazione. Dobbiamo essere i primi a cambiare, è questa l’importanza delle scelte personali”.

In queste ore il partito è alle prese con la “grana” Megafono e l’Opa che Crocetta sta lanciando sulla segreteria regionale (con qualche pensierino anche a Roma). La Spata è fra quanti ritengono indispensabile fare chiarezza “nel Megafono ci sono esponenti di valore, da riportare nel Pd. Le battaglie si devono fare nel Pd.”

Rosaria Brancato

Un commento

  1. ha haha “l’Opa che Crocetta sta lanciando sulla segreteria regionale (con qualche pensierino anche a Roma)”.

    OPA- “Per Offerta Pubblica di Acquisto o OPA s’intende ogni offerta, INVITO A OFFRIRE o messaggio promozionale finalizzato all’acquisto di prodotti finanziari: è quindi una SOLLECITAZIONE AL DISINVESTIMENTO.”

    Crocetta già ci ha provato con la Furnari… però il vero problema è A CHI E’ RIVOLTO QUESTO INVITO AL DISINVESTIMENTO?
    Agli eletti o agli elettori?

    Bisognerebbe chiederlo a Civati stesso più che a quelli di “Lucky Beach” (ma anche “Miami Beach” non starebbe male come nome visto che siamo a quei livelli)

    A Renzi sarebbe inutile chiederlo, li è già Miami Beach forever…….

    Il vero guaio del PD è non solo “la sindrome del palestinese” che colpisce i suoi elettori, ma anche quella del “profeta” che affligge i suoi eletti.

    Si tratta di malattie immaginarie, non reali ma pericolose ugualmente se sono vere le frasi attribuite a David: “Un partito aperto crea la classe dirigente all’altezza, che non può essere rappresentata da fedelissimi o portatori di voti”

    Qualcuno dovrebbe dire a David che un partito senza elettori non esiste, senza portatori di voti non esiste, senza classe dirigente all’altezza si disgrega in un tonno-secondo. Se poi si vuole discutere sull’altezza o sul modo di portare questi voti si “abbia il coraggio di dire” che si deve fare autocritica.

    Questo la Spata lo ha detto non si capisce però a chi? Agli eletti, agli elettori che se ne sono già andati, ai fedelissimi o ai portatori di voti?

    Il PD assomiglia sempre di più alla vecchia DC.

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