I renziani di Sicilia a raccolta. Il messinese Giacomo D'Arrigo vicepresidente regionale

I renziani di Sicilia a raccolta. Il messinese Giacomo D’Arrigo vicepresidente regionale

Rosaria Brancato

I renziani di Sicilia a raccolta. Il messinese Giacomo D’Arrigo vicepresidente regionale

Tag:

venerdì 06 Settembre 2013 - 06:03

Aspettando che il reggente del Pd cittadino Giuseppe Lupo tenga fede agli impegni presi un mese fa, i renziani si riuniscono a Palermo per organizzare le fila in vista del Congresso. Sarà il ministro Del Rio a tenere a battesimo l'Associazione Big Bang della Sicilia. Presidente il deputato Davide Faraone, vicepresidente il messinese Giacomo D'Arrigo "E' tempo di innovare non solo il Pd ma il modo di fare politica del partito in Sicilia".

E’ il giorno dei renziani di Sicilia, chiamati a raccolta in vista della stagione congressuale, ed il messinese Giacomo D’Arrigo, diventa vicepresidente regionale.

Aspettando che il reggente del Pd in riva allo Stretto, Giuseppe Lupo, batta un colpo rispetto agli impegni presi un mese fa, i renziani accelerano il passo. A chiamare a raccolta, ieri pomeriggio a Catania ed oggi a Palermo, gli esponenti che fanno riferimento al sindaco di Firenze, è il ministro per gli Affari regionali Graziano Del Rio, per organizzare le fila, regione per regione, in vista del Congresso. Sarà l’esponente del governo Letta a tenere a battesimo l’Associazione Big Bang della Sicilia (che fa capo a Matteo Renzi), e che vedrà presidente regionale il parlamentare Davide Faraone e vicepresidente il messinese Giacomo D’Arrigo.

“Il fatto che Del Rio sia l’unico ministro non siciliano finora venuto in Sicilia è la dimostrazione dell’attenzione che Renzi pone alla nostra regione- spiega D’Arrigo- Siamo convinti che questa sia l’occasione per l’innovazione non solo del Pd ma della politica siciliana”.

In gioco non c’è solo lo scacchiere nazionale (segreteria del Pd e candidatura a premier) ma a cascata anche i Congressi regionali, ed in Sicilia il partito è falcidiato da spaccature, inchieste, miriadi di correnti, nonché alle prese con il caso Crocetta-Megafono. In piena crisi identitaria il Pd è diviso tra la voglia di rimpasto immediato, ed infatti la prossima settimana ci sarà un incontro con il governatore al quale verranno chiesti assessori politici (tra i nomi in pole position c’è l’attuale segretario regionale Giuseppe Lupo) e la tentazione di rompere il patto di ferro con Crocetta, mettendolo alle strette sulla scelta: o Megafono o Pd. A Crocetta viene chiesto di chiarire se il Megafono una “costola” del Pd o qualcosa di più e di “altro”. In quest’ultimo caso, se il Megafono mira ad essere un partito, cambierebbero i termini sia del rimpasto che della corsa alla segreteria regionale che ha visto Crocetta puntare sulla Scilabra. Nel frattempo, con una classe dirigente ormai logorata da liti fratricidi e scontri nati sin dall’alleanza con Lombardo, i renziani accelerano il passo, incassano il sì di Leoluca Orlando, Enzo Bianco e di numerosi sindaci e amministratori dei comuni siciliani.

Anche in provincia di Messina sono stati inaugurati i primi circoli, Milazzo, Barcellona, Capo d’Orlando, Patti, Ionio-Alcantara, Taormina.

“Continuiamo ad essere contattati da amministratori che condividono il progetto di rinnovamento e da simpatizzanti e tesserati che finora sono stati ai margini- continua Giacomo D’Arrigo- Stiamo facendo un grande lavoro di squadra nel territorio, con Ciccio Quero, Alessandro Russo, Filippo Cangemi e tantissimi altri. Chi contesta l’adesione di Enzo Bianco e Orlando facendone un fatto anagrafico, non comprende che a fare la differenza sono i comportamenti dei singoli. Bianco ad esempio non si è candidato alle Politiche scegliendo una sfida, a Catania, che non era affatto scontata. Ed è stato uno dei pochissimi che ha contestato l’alleanza con Lombardo. Anche Leoluca Orlando ha scelto sfide difficili”.

Mentre i renziani si organizzano in vista delle sfide congressuali, puntando anche alla segreteria regionale, a Messina la situazione è congelata da luglio in attesa che gli impegni presi da Lupo, in qualità di reggente, esattamente un mese fa al Giardino Corallo, ovvero staff di reggenza, assemblea cittadina, azzeramento di circoli e tessaramento, divengano fatti concreti. Ieri in conferenza stampa i renziani hanno ricordato al segretario regionale quanto dichiarato in quell’occasione.

“Lupo ha una grande responsabilità, ha la nostra piena fiducia, ma attendiamo i fatti. Siamo consapevoli che il periodo è frenetico, con quanto sta accadendo a livello regionale e nazionale, ma si deve passare dalle parole ai fatti”.

Tra le larghe intese sempre in bilico ed il rapporto burrascoso con Crocetta il partito regionale è alle prese con periodiche “crisi di nervi”e il caso Messina, slitta all’ultimo posto della lista. Ma, come hanno rilevato ieri in conferenza stampa Quero e gli altri, l’assenza di una segreteria cittadina e provinciale, pesa, e tanto, sia in termini di strategie politiche che soprattutto dopo la batosta elettorale e l’inchiesta Corsi d’oro. I contatti telefonici con le diverse anime per comporre lo staff di reggenza tenendo conto dei vari equilibri non bastano. In realtà la situazione caotica e l’assenza di una linea di partito è anche a livello regionale e la cartina di tornasole è il rapporto con il governo Crocetta.

“Si parla di rimpasto, ma non vorrei che alla fine l’obiettivo sia quello di fare il gioco delle figurine. Questa ce l’ho, questa mi manca. Sarebbe un gravissimo errore politico. Il Pd siciliano ha bisogno di rinnovamento, non giochetti”.

Quanto alla segreteria regionale i renziani correranno con un proprio candidato e chiederanno che le primarie siano estese a tutti i livelli “aspettiamo le regole che il partito si vuol dare. Certo, non dovranno esserci scherzi, l’elettorato deve poter dire la sua, a tutti i livelli. Altrimenti sarà una sconfitta che pagheremo tutti”.

A Palermo oggi la delegazione di Messina e provincia sarà presente in forza, rappresentando quella parte del partito cittadino che, anche quando era minoritaria, come alle primarie di dicembre per la segreteria, ha portato a Renzi tra le percentuali più alte dell’isola.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. Messina se l’è giocata il signor Renzi. Renzi è sopravvalutato per la solita ragione che “in una classe di asini.. un mulo si vede”.
    Renzi è un Fanfani che fa finta di essere doroteo: Terribili vecchie terminologie.

    0
    0
  2. antonino faroto 6 Settembre 2013 16:13

    Approvo il tuo commento. Ciccio Quero cosa farà

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007