Il forte centrale difensivo biancoscudato analizza il derby di domenica prossima. Si affronteranno la miglior difesa del torneo (5 reti), quella del Messina, ed il migliore attacco, quello del Catania, 16 reti, 11 delle quali realizzate da un trio d’attacco d’eccezione composto da Calil (5 reti), Calderini e Scarsella (3 reti ciascuno)

“Il clima è nell’aria, so che è una partita molto sentita e avrà la giusta attenzione da parte nostra”. Luca Martinelli lo ha visto da vicino ieri quando, insieme a Parisi e Berardi, ha girato per la città lo spot di presentazione di Messina-Catania, il derby che domenica tornerà al San Filippo dopo 8 anni e 9 mesi.

Il Messina è vicecapolista, gli etnei sono terz’ultimi ma, se non fossero penalizzati di ben 11 punti in classifica, sarebbero terzi, un punto indietro. Per quanto visto sul campo, è dunque uno scontro tra due squadre di vertice. E se la forza del Catania si conosceva sin dall’inizio del campionato, confermata da tre vittorie nelle prime tre partite, quella del Messina si è vista strada facendo ed ha sorpreso sempre più in considerazione dell’enorme ritardo con cui la squadra è stata formata. “Nessuno si aspettava di arrivare al derby in questa posizione – riprende Martinelli -, ma siamo riusciti a costruircela giornata dopo giornata con un mix di carica e umiltà. Il nostro organico è stato composto con criterio e tutta la rosa, non solo 11 giocatori, è formata da elementi validi, infatti sono arrivate buone prestazioni anche da parte di chi è subentrato o ha giocato meno. La vittoria di Melfi ci agevola perché abbiamo riscattato il risultato di Foggia, che era stato deciso da episodi”.

Si affronteranno la miglior difesa del torneo (5 reti), quella del Messina, ed il migliore attacco, quello del Catania, 16 reti, 11 delle quali realizzate da un trio d’attacco d’eccezione composto da Calil (5 reti), Calderini e Scarsella (3 reti ciascuno). “Contro Calil ho già giocato negli anni passati – prosegue il forte centrale biancoscudato -, so che è un giocatore importante ma non è il solo. Molti sono di categoria superiore ma noi sappiamo con quale mentalità affrontare la gara e sono sicuro che, se lo faremo nel modo giusto, andrà bene a prescindere dai valori dell’avversario”.

L’obiettivo continua ad essere la salvezza ed il Messina sembra essere l’unico “infiltrato” tra i piani alti, in mezzo alle favorite Casertana, Foggia, Benevento e Lecce e alle outsider Akragas e Cosenza. “Se siamo poco considerati non mi interessa – conclude Martinelli -, parlano e continueranno a parlare i risultati e si vedrà se avremo ragione o no. Noi andiamo avanti per la nostra strada, consapevoli della nostra forza, e vogliamo continuare a crescere. Il derby è una partita importante ma lo sarà anche la prossima, non è un crocevia. Mancheranno poi più di altre venti partite ed il futuro potrà essere positivo o meno indipendentemente dal risultato di domenica”.

(Marco Ipsale)