CSS, Villarosa: "L'azienda bresciana mente alle istituzioni, al ministero nessun progetto"

CSS, Villarosa: “L’azienda bresciana mente alle istituzioni, al ministero nessun progetto”

Giovanni Passalacqua

CSS, Villarosa: “L’azienda bresciana mente alle istituzioni, al ministero nessun progetto”

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domenica 13 Settembre 2015 - 06:22

Davanti alla commissione ambiente del Comune di Milazzo, l'azienda bresciana aveva parlato del progetto come già depositato al ministero dell'Ambiente. Dichiarazione smentita dallo stesso ministero. Una bugia che ha esacerbato le tensioni nella valle del Mela

Si complica ulteriormente la vertenza riguardante la riconversione a CSS della centrale termoelettrica Edipower di San Filippo del Mela. A2A, azienda proprietaria dell'impianto, ha recentemente dichiarato davanti alla commissione ambiente del Comune di Milazzo che il progetto di riconversione sarebbe già stato presentato al ministero dell'Ambiente, e avrebbe iniziato l'iter per ottenere tutte le autorizzazioni del caso. Queste affermazioni sono state però smentite dallo stesso ministero che, interpellato dal deputato M5S Alessio Villarosa, ha dichiarato che non esiste alcun progetto.

"Il Ministero dell’Ambiente ha più volte detto, telefonicamente ed anche in risposta via PEC, che non esiste alcun progetto presentato dalla A2A" – insiste Villarosa – "quindi, nel caso in cui ciò dovesse essere vero, non si spiegherebbero le dichiarazioni dell’azienda, espresse ufficialmente in una sede istituzionale durante un’audizione formale al Comune di Milazzo". Il deputato ha annunciato di voler presentare un'interrogazione, per capire se – e perchè – A2A avrebbe dichiarato il falso.

Il sospetto, già paventato in passato, è che la proposta di riconversione sia in realtà uno specchietto per le allodole. Di CSS si discute ormai da qualche tempo; ma il progetto, spesso annunciato, non si è mai visto. E, oltre alla questione ambientale, non bisogna dimenticare che dalla riconversione dipendono anche diverse centinaia di posti di lavoro. Ancora una volta la valle del Mela è dunque dilaniata dallo scontro "fratricida" tra chi lotta affinchè mai si proceda a un investimento che porterebbe ulteriore inquinamento nel territorio e chi lotta invece per salvare il proprio posto di lavoro. In mezzo l'ambiguità di un'azienda che non scioglie le riserve, alimentando ulteriori tensioni.

Al di la del tema principale, e cioè l'effettiva possibilità o meno della riconversione, ci sono poi i temi ambientali. "Non c'è alcuna differenza tra inceneritore e termovalorizzatore" – sostiene il movimento "No RAM – No CSS", che evidenzia anche altre criticità dovute all'utilizzo del famigerato Combustibile Solido Secondario, come ad esempio l'impatto ambientale o la difficoltà a reperire combustibile in un contesto di differenziazione dei rifiuti superiore al 50%. Contestatissimo è il principio stesso della termovalorizzazione, ritenuto ormai superato a livello europeo, ma fatto proprio dal governo Renzi che, nel decreto Sblocca Italia, prevede la realizzazione di ben 12 termovalorizzatori, di cui due in Sicilia.

Resta dunque alta l'attenzione sulla vicenda. Lunedì arriverà nella valle l'ennesima rappresentanza istituzionale – si tratta, stavolta, della Commissione Ambiente del Senato. È previsto in mattinata un sopralluogo alla Raffineria di Milazzo ed un primo ciclo di audizioni; successivamente il gruppo si trasferirà presso l’aula consiliare del Municipio di Milazzo per un secondo ciclo di audizioni. E’ anche prevista un incontro con la stampa per le ore 13.30, per poi terminare la missione con l’ultimo ciclo di audizioni.

Giovanni Passalacqua

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