I fari dell’Antimafia sui cantieri Palumbo. Genovese (Pd): «No alle sceneggiate napoletane»

I fari dell’Antimafia sui cantieri Palumbo. Genovese (Pd): «No alle sceneggiate napoletane»

I fari dell’Antimafia sui cantieri Palumbo. Genovese (Pd): «No alle sceneggiate napoletane»

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venerdì 07 Ottobre 2011 - 10:49

Su richiesta del deputato del Pdl Amedeo Laboccetta, la commissione acquisirà gli atti. Contrario l’ex sindaco di Messina: «Si rischia di sollevare un polverone senza fare chiarezza»

Il caso dei cantieri Palumbo, dove la vertenza dei lavoratori finisce per incrociarsi sulle denunce del titolare della ditta, l’imprenditore napoletano Antonio Palumbo, sul “clima di tensione” che si respira nel cantiere stesso, arriverà sul tavolo della commissione parlamentare Antimafia presieduta da Beppe Pisanu. E’ la conseguenza della richiesta avanzata dal deputato del Pdl Amedeo Laboccetta, che però aveva attirato le critiche del parlamentare messinese del Pd Francantonio Genovese. «La richiesta dell’on. Laboccetta relativa all’intervento della Commissione Antimafia sulle vicende dei Cantieri Palumbo – afferma l’ex sindaco – sorprende ed amareggia. Sorprende perché confonde, non si sa fino a che punto involontariamente, problemi connessi alle relazioni industriali con quelli relativi alla lotta alla criminalità organizzata. Amareggia perché, in assenza di specifiche notizie in ordine a pressioni o intimidazioni di tipo mafioso, potrebbe far passare l’idea che a Messina è impossibile fare impresa».

«A ciò si aggiunga – prosegue Genovese, che fa parte della Commissione – che le assai generiche dichiarazioni dell’on. Laboccetta sembrano destinate più a sollevare polveroni che a fare chiarezza. Resta inteso che la Commissione Antimafia sarà sempre pronta a intervenire qualora emergano fatti di una qualche gravità che rientrino nella sua competenza. Non è il caso, però, di tirarla in ballo in maniera strumentale. Preoccupiamoci invece del futuro dei lavoratori dei Cantieri Palumbo – conclude – che certamente non si risolveranno con le “sceneggiate napoletane”».

“Più o meno” sulla stessa linea i vertici locali del Pd, col segretario cittadino Giuseppe Grioli che «positivo» il fatto che Laboccetta abbia investito della questione l’Antimafia «perché crediamo nelle istituzioni e queste accerteranno se vi siano contaminazioni mafiose e condizionamenti che hanno impedito all’imprenditore di lavorare nello storico cantiere messinese. Credo che per l’imprenditore Palumbo debba essere motivo di orgoglio dare il suo nome allo storico cantiere messinese che gli è stato dato in concessione mediante gara ad evidenza pubblica bandita congiuntamente dall’Autorità Portuale e dall’Ente Porto nel 2006. E ci permetterà il senatore napoletano, per noi messinesi sono più importanti 40 padri di famiglia che scioperano da due settimane rinunciando allo stipendio, rispetto ai Reali di spagna e al Principe di Monaco che hanno presenziato all’inaugurazione di un superyacht realizzato dalle maestranze napoletane. E ci permetterà ancora di affermare che 40 persone avvilite, che sostengono di ricevere in cantiere un trattamento lesivo della loro dignità non possono essere con leggerezza considerate delinquenti o causa delle difficoltà del cantiere di produrre, anche perché questi sono gli stessi che hanno consentito al cantiere negli ultimi 50 anni di varare importanti imbarcazioni».

«A questi lavoratori – aggiunge Grioli – chiediamo di dimostrare la loro volontà e capacità di lavoro facendo anche sforzi supplementari richiesti in un momento di crisi economica globale. La magistratura accerterà se sono configurabili ipotesi di reato rispetto alle denunce presentate dall’imprenditore. Ma è lecito chiedersi cosa sia accaduto in questi ultimi anni. Improvvisamente questi operai sono tutti delinquenti e fannulloni? La commissione antimafia faccia le proprie verifiche, nel frattempo a Messina vorremmo che il cantiere funzionasse meglio, che gli operai fossero trattati con dignità, che gli interventi per riqualificare il cantiere fossero eseguiti così come previsti nell’offerta presentata dalla ditta concessionaria e che a Messina arrivassero importanti commesse (che dalle notizie pervenute la Palumbo ha e continua ad avere a Napoli e a Malta) in grado di ampliare il numero di lavoratori così come si era impegnata la ditta concessionaria nell’offerta. Auspichiamo che le istituzioni cittadine pretendano impegni certi per il rilancio del Cantiere Navale in una città che ha rappresentato un pezzo di storia della cantieristica navale italiana».

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