Piemonte, l'assessore Borsellino al tavolo tecnico: "Il pronto soccorso non sarà chiuso"

Piemonte, l’assessore Borsellino al tavolo tecnico: “Il pronto soccorso non sarà chiuso”

Rosaria Brancato

Piemonte, l’assessore Borsellino al tavolo tecnico: “Il pronto soccorso non sarà chiuso”

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lunedì 08 Giugno 2015 - 22:07

Dal tavolo tecnico tra manager delle aziende sanitarie e l'assessore Borsellino è emersa la conferma che il Pronto soccorso e l'emergenza urgenza del Piemonte non saranno toccate, così come le unità operative collegate. Discorso diverso per il punto nascita che invece sarà trasferito al Papardo.

Dal tavolo tecnico palermitano tra l’assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino ed i vertici di tutte le aziende sanitarie pubbliche di Messina (Policlinico, Papardo-Piemonte, Irccs ed Asp) è emersa la conferma: il Pronto soccorso del Piemonte e l’emergenza-urgenza non sarà toccato.

L’incontro, al quale oltre all’assessore erano presenti i dirigenti del Dipartimento, il direttore generale dell’Asp Sirna, ed i dg delle tre aziende sanitarie pubbliche Restuccia (Policlinico), Vullo (Papardo-Piemonte) e Aliquò (Neurolesi), si è reso necessario per fare il punto e riorganizzare i presidi alla luce del piano di riordino regionale della rete ospedaliera e dell’applicazione del decreto Balduzzi. In questo quadro ampio spazio è stato riservato all’accorpamento tra Piemonte e Centro Neurolesi, che sono, ricordiamo, entrambe aziende sanitarie pubbliche, e oggetto di un ddl all’esame dell’Ars e che entro il 15 luglio dovrà essere votato nell’ambito della legge stralcio.

Il tavolo tecnico è servito all’assessore Borsellino per ribadire i punti più discussi della vicenda e cioè la permanenza del Pronto soccorso (24 ore su 24) e delle unità collegate, come spiegato nei dettagli dal responsabile del governo clinico del Papardo-Piemonte Giacomo Nicocia. In particolare, i posti della nuova azienda consentirebbero il mantenimento dell’emergenza urgenza che verrà svolta dal Pronto soccorso, con 4 posti di osservazione breve e con tutte le unità operative annesse ad un Ps attivo h24, e resteranno anche i reparti di medicina interna con 12 posti letto, chirurgia con 8 posti letto, ortopedia-traumatologia con 8 posti letto, anestesia-rianimazione con 8 posti letto e cardiologia con 6 posti più 2 di Utic oltre ai 31 posti letto di riabilitazione che verranno trasferiti dal Papardo. Resta al Piemonte il percorso nascite, mentre il punto nascita sarà trasferito al Papardo. Le maggiori perplessità sono sorte proprio sulle conseguenze di questo trasferimento dei reparti al Papardo anche perché in realtà la maggior parte delle donne preferirà, per motivi logistici andare a partorire al Policlinico. I manager hanno quindi chiarito che prima di ogni passo volto al trasferimento dovranno essere attrezzati i due nosocomi a nord e a sud della città.

Nelle prossime settimane ci saranno ulteriori approfondimenti con tutti i manager proprio con l’obiettivo di rifunzionalizzare ed organizzare l’intero assetto in vista dei prossimi passaggi. Nel frattempo il ddl sulla fusione tra le due aziende sanitarie pubbliche continuerà il suo percorso all’Ars per arrivare al voto entro il 15 luglio. Subito dopo la palla passerà all’assessore regionale Borsellino per il decreto attuativo.

Rosaria Brancato

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