L'Abal (associazione pro bambini e adulti leucemici), grazie anche alla generosità e alla solidarietà di tanti cittadini, ha donato una camera sterile che rappresenta un valore aggiunto per i pazienti che necessitano di rimanere in uno spazio assolutamente asettico

Una inaugurazione che ha soprattutto il sapore del cambiamento. Un cambiamento strutturale che è la premessa per garantire assistenza in modo sempre più efficace. A tagliare il nastro del nuovo reparto di ematologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “G. Martino” al terzo piano del padiglione H, è stata una paziente.
Un reparto, quello diretto dalla prof.ssa Caterina Musolino, che adesso ha una collocazione e una veste tutta nuova, con 12 posti letto – di cui 4 per il day hospital e 8 per le degenze – con in più una camera sterile; il tutto in un ambiente accogliente contornato da pareti colorate.
La strutturazione del reparto, completamente rinnovata negli spazi e nelle logiche, è pensata per garantire una demarcazione netta tra i pazienti che ogni giorno afferiscono agli ambulatori e coloro che si trovano in reparto. In ogni stanza vi sono due posti letto e il bagno completo di doccia.
“È un traguardo significativo – ha sottolineato il Rettore – quello che l’ematologia del policlinico raggiunge oggi. In questi anni abbiamo sempre lavorato affinché l’integrazione tra il mondo dell’Università e quello della sanità potesse attuarsi in pieno. Due realtà, queste, che ogni giorno all’interno dell’azienda convivono; l’obiettivo è, dunque, quello di continuare ad operare rispettando sempre una logica di “sintesi” che abbraccia idee, progetti e attività”.
Un rinnovamento, quello che l’Azienda ha portato avanti con l’ematologia, voluto per creare le condizioni adeguate affinché il reparto potesse esprimersi al meglio. “Quello raggiunto oggi – ha evidenziato il dott. Pecoraro – non rappresenta un punto di arrivo, ma un punto di partenza importante in un percorso che va ancora integrato di ulteriori elementi, necessari per assicurare al paziente un percorso diagnostico terapeutico completo”.
Il prof. Guglielmo Mondio, presidente dell’Abal ha poi voluto ricostruire i passaggi più significati del progetto Elisea, lanciato nel 2007. Elisea è la donna, affetta da leucemia, che durante il decorso della sua malattia aveva espresso il desiderio di creare a Messina qualcosa di veramente utile per quanti ogni giorno si ritrovano a vivere sulla propria pelle questo male.
Un progetto divenuto concreto con la donazione della camera sterile: una dotazione – costata 87.600 euro – di cui l’Azienda ospedaliera può godere e che rappresenta un valore aggiunto per i pazienti che necessitano di rimanere in uno spazio assolutamente asettico.
L’ABAL (associazione pro bambini e adulti leucemici) non è nuova a iniziative di questo tipo. L’obiettivo di fondo è sempre lo stesso: creare le condizioni, strutturali e logistiche perché la città si arricchisca di strutture in grado di assicurare assistenza e ricerca, vero motore della medicina. Una prospettiva che, se attuata, consente di limitare i viaggi fuori regione contribuendo ad alimentare la fiducia dei cittadini.
Il desiderio di Elisea ha, dunque, preso forma all’interno del policlinico di Messina grazie alla generosità e alla solidarietà di tanti cittadini ed è proprio a lei, “Elisea”, che è stata intitolata la nuova camera sterile.