Via Facile, condanna dimezzata per Francesco Curcio

Via Facile, condanna dimezzata per Francesco Curcio

Alessandra Serio

Via Facile, condanna dimezzata per Francesco Curcio

Tag:

martedì 23 Marzo 2021 - 18:29

Condanna confermata ma ridotta a 2 anni per l'ex esponente del Pd messinese coinvolto nell'inchiesta sull'operato della commissione edilizia

In quelle autorizzazioni comunali qualcosa non andava. Lo conferma anche la Corte d’Appello di Messina che conferma le condanne emesse in primo grado alla fine del processo VIA Facile, l’inchiesta della Polizia su una serie di certificazioni rilasciate dalla Commissione di Palazzo Zanca allora presieduta dall’ex esponente politico del PD Francesco Curcio.

I giudici di secondo grado hanno però “corretto il tiro” rispetto al verdetto di 2 anni fa, alleggerendo le condanne. In particolare hanno più che dimezzato la pena proprio a Curcio, difeso dagli avvocati Nunzio Rosso e Carmelo Vinci: 2 anni anziché i 4 e mezzo del primo grado. Scagionato Luigi Ristagno, assolto del tutto. Pene più leggere anche per Luca D’Amico e Biagio Restuccia: un anno e mezzo, pena sospesa e non menzione, contro i più di 3 anni del primo grado.

Per tutti gli altri la Corte ha confermato la sentenza ed ha però rigettato anche l’appello della Procura Generale, che aveva chiesto il ripristino di alcuni elementi “cassati” in primo grado.

Al centro dell’inchiesta c’era proprio l’operato di Curcio e le Valutazioni d’impatto ambientale rilasciate dalla commissione edilizia cittadina alla fine del decennio scorso. Alla base degli accertamenti, condotti dalla Polizia Giudiziaria della Questura, all’epoca diretta dal vice Questore Fabio Ettato, c’erano alcune intercettazioni telefoniche e le denunce dell’agronomo Saverio Tignino.

La tesi di base dell’Accusa è che la Commissione in alcuni casi avesse concesso la VIA (l’autorizzazione appunto) in cambio di uno scambio di favori tra costruttori e membri della Commissione, in particolare con Curcio appunto, la cui figlia era stata impegnata come tecnico di parte in quei progetti poi passati al vaglio dall’organismo guidato dal padre, che avrebbe dovuto astenersi nell’esaminare i progetti ma in realtà non lo fece.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007