Via Taormina. “Vogliono cacciarci senza neanche averci mostrato dove dovremmo andare”

Via Taormina. “Vogliono cacciarci senza neanche averci mostrato dove dovremmo andare”

Marco Ipsale

Via Taormina. “Vogliono cacciarci senza neanche averci mostrato dove dovremmo andare”

martedì 06 Maggio 2025 - 10:28

La protesta delle 31 famiglie che abitano nelle baracche a ridosso del XXIV Artiglieria, lì dove dovrebbe essere prolungata la nuova via don Blasco

“Nessuno di noi ha visto le case ma solo le piantine. Chi ci ha ricevuti ha insistito, dicendo che dovevamo scegliere subito e firmare un foglio di accettazione, scritto da Arisme. Diversamente con la forza pubblica dovevamo lasciare la nostra casetta dove abitiamo da anni. Siamo stati costretti a firmare e accettare di lasciare la casetta, anche se le case nuove non sono pronte, a causa di lavori. Siamo stati trattati non come persone. Nessuna dignità. Prendere o buttati fuori”.

Protestano le 31 famiglie di via Taormina che abitano nelle baracche a ridosso del muro della caserma XXIV Artiglieria. Quelle baracche devono essere abbattute prima delle altre perché lì sarà realizzato il prolungamento della nuova via don Blasco.

“Scegliere casa sulla carta”

Adesso vorrebbero ritirare quelle firme. “Chiediamo di vedere due case per poter organizzare la nostra vita. Non capiamo perché non si possono più vedere le case come si faceva prima e venire incontro ai problemi di ogni famiglia. Non vogliamo essere spostati come pacchi e non siamo persone cattive. Chiediamo solo un nostro diritto. Perché dobbiamo scegliere la casa sulla carta senza vederla? Quale famiglia affitta una casa senza vederla?”.

Richieste avanzate da più di un mese ma – dicono – “non abbiamo risposta. Siamo abbandonati da tutti, nessuno ci riceve. Facciamo appello a tutti per aiutarci a trovare una soluzione con dignità e rispetto per le persone. Ringraziamo per la casa ma prima chiediamo di vederla, come si è sempre fatto”.

Lasciare le baracche entro luglio

L’Ufficio del sub commissario per il risanamento ha dato un termine ultimo per lasciare le baracche entro il 31 luglio. “Ma noi aspettiamo le case che ancora non sappiamo dove sono e come sono”.

L’appello al sindaco

Infine l’appello al sindaco Federico Basile: “Scendi nella via Taormina in mezzo alla gente, come facevi una volta. Parla con noi, chiedici se siamo contenti per le assegnazioni avvenute o quelle che avverranno. Ti ricordi quanti baci ed abbracci con l’allora sindaco Cateno De Luca?”.

Siracusano: “Persone trattate come numeri”

“E’ davvero paradossale la vicenda delle 31 famiglie di via Taormina – alle quali esprimo la mia sincera solidarietà -, che abitano nelle baracche a ridosso del muro della caserma XXIV Artiglieria, alle quali la struttura commissariale per il risanamento di Messina ha intimato, con metodi assai discutibili, di lasciare le proprie casette entro il mese di luglio, spontaneamente o con il coinvolgimento della forza pubblica, senza che preventivamente le stesse abbiano potuto vedere le abitazioni nelle quali dovrebbero andare a vivere”.

Così Matilde Siracusano, sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.

“Una planimetria catastale, un documento predisposto da Arisme da firmare utilizzando il ricatto ‘prendere o lasciare’, e dopodiché queste famiglie sono state abbandonate al loro destino, senza aver più notizie, con porte chiuse in faccia, senza certezze, e senza la possibilità di vedere fisicamente il luogo nel quale dovrebbero trasferirsi, consuetudine sempre usata in questi importanti ultimi anni durante i quali il processo di sbaraccamento aveva conosciuto un’accelerazione senza precedenti.In questi ultimi anni il risanamento delle baraccopoli di Messina ha rappresentato un modello nazionale, per la capacità di instaurare un reale confronto con le famiglie disagiate, favorendo il dialogo e lavorando concretamente per l’inclusione sociale nelle realtà cittadine.Adesso, evidentemente, si ragione con nuovi criteri e ci si comporta in modo diametralmente opposto. Questo metodo va sicuramente rivisto, perché le persone, gli anziani, i bambini, non sono numeri, ma messinesi che hanno sofferto per tanti anni e che vanno trattati con grande rispetto”.

10 commenti

  1. Da quanti anni esistono queste casette 50 – 60 – 70 anni ? Mai avete pensato di mettere un euro da parte per una sistemazione vera come fanno innumerevoli famiglie con enormi sacrifici. Io l’unica risposta che farei sarebbe la ruspa e tutti fuori.

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  2. Chiediamo solo un nostro diritto, vi rendete conto ? Non è un diritto pesare sulle spalle di altre persone ma una prepotenza.

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  3. Rosario Inferrera 6 Maggio 2025 12:27

    MA DICO IO…NON SOLO VI DANNO UNA “CASA” VERA…PURE VI LAMENTATE?!…QUAL E’ IL VERO PROBLEMA?…DEVE ESSERE SULLA PANORAMICA?…MAH..

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  4. 31 famiglie protestano? ma per cosa ? perche non possono vedere le case che a costo zero gli stanno regalando ? o vorrebbero la villetta bifamiliare con piscina e campo da tennis per rassicurarli e quindi convicerli? ma fatemi il piacere…….

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  5. C’è gente che ha studiato, ha fatto sacrifici a scuola. Il risultato poi è stato che chi ha davvero sudato col sacrificio e con lo studio si è potuto finanziare una casa e mantenersi da solo senza alcun aiuto, e c’è chi invece campa con i soldi dello Stato, in tutto e per tutto…dunque di cosa vi lamentate?

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  6. Forse sarebbe il caso nella zona di Torre Faro con giardino e discesa a mare annessa. Io pago il mutuo da 20 anni..

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  7. Le persone che pagano Ici imi ami emu acqua e tutto ciò che ruota attorno al comune dovrebbero ribellarsi e non pagare più nulla.

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  8. Per quanto chi protesta ” potrebbe ” , ribadisco, ” potrebbe ” avere delle ragioni, mi domando se quando vi hanno messo davanti agli occhi le piantine catastali possibile che non abbiate letto i nomi della strade dove le case si trovano? Si perchè nelle piantine catastali sono riportate. Se poi vi hanno dato copia perchè non andate a vedere personalmente il posto? Oppure l’avete già fatto e i posti assegnati non sono di vostro piacimento?
    Vi stanno levando da una condizione indecente quindi forse accettare lo sforzo che il sistema sta facendo è una buona cosa.

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  9. Cio che mi fa ridere sono tutto quei pollici in giù. Pollici di queste persone, perché le.perosne che pagano le tasse e fanno sacrifici non metterebbero mai il pollice in giù. Anche gli amministratori lo metterebbero o lo mettono, ma hanno le mani legate da leggi assurde. Poi ci sono le eccezioni di quegli amministratori che magari fa comodo.

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  10. Personalmente sono a favore nell’ aiutare solo ed esclusivamente chi è VERAMENTE POVERO,DISAGIATO PER AVER PERSO IL LAVORO ,PER PROBLEMI DI SALUTE,AI DISABILI CHE COMUNQUE VIVONO DI MISERA PENSIONE …..IN QUESTI RIONI C È GENTE CHE CI HA MARCIATO PER ANNI SENZA PAGARE NULLA ,FACENDOSI PASSARE PER INDIGENTE QUANDO POI NEI TABACCHINI SPERPERANO SOLDI AL LOTTO,GIOCHI VARI E SIGARETTE.😖😤😡…PER NON PARLARE DELLE MACCHINE CHE POSSEGGONO, OGNUNO È PADRONE DI FARE CIÒ CHE VUOLE CON I PROPRI SOLDI MA NON È PADRONE DI FARE LA CRESTA AGLI ALTRI CHE PAGANO REGOLARMENTE…..ORA TUTTI QUESTI CHE NON HANNO MAI PAGATO UNA LIRA DEI SERVIZI DA PAGARE PAGHERANNO NELLE CASE A LORO DATE O CHE DARANNO????GIÀ PER COME SAPPIAMO RISULTANO IN TANTI INADEMPIENTI😤😡😖…..E SPATTI HANNO PURE LA PRETESA DI SCELTA CON LA GRAVE EMERGENZA ABITATIVA ESISTENTE A MESSINA…..CIÒ PER ME SI CHIAMA APPROFFITTARE!

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