Rapinata Banca Intesa, arresto-lampo dei due malviventi

Rapinata Banca Intesa, arresto-lampo dei due malviventi

Veronica Crocitti

Rapinata Banca Intesa, arresto-lampo dei due malviventi

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martedì 18 Marzo 2014 - 12:10

E' finito con un arresto in flagranza l'inseguimento dei due rapinatori catanesi "in trasferta" che avevano messo a segno un colpo da 1600 euro alla Banca Intesa San Paolo di Via Longo, nei pressi del Viale Boccetta. Recuperato bottino e coltello che uno dei due teneva in tasca durante la rapina

E’ stata una corsa contro il tempo, una folle caccia ai rapinatori quella che stamattina ha visto impiegate numerose volanti della Polizia, più volte notate scorrazzare per le vie della città.
Li hanno presi, erano in due, entrambi catanesi “in trasferta” e con precedenti a carico. Federico Alfonso Malvuccio, ventunenne residente a Misterbianco, e Salvatore Monaco, diciottenne di Motta S. Anastasia, avevano appena messo a segno una rapina alla Banca Intesa San Paolo di via Longo, nei pressi del Viale Boccetta, e stavano rientrando “in patria” con un bottino di 1600 euro.
Il tutto si è svolto nel giro di pochissimo tempo.
Intorno alle 9.30, i due hanno posteggiato la Fiat 500, che avevano noleggiato a Catania, nei pressi del Viale Boccetta. Non hanno neanche pensato di coprirsi il volto, si sono introdotti all’interno e, minacciando ai presenti di sparare con una pistola, si sono indirizzati verso un dipendente. In realtà, nessuno dei due possedeva una pistola, solo un coltello peraltro neanche utilizzato. Il bottino in cassaforte era di soli 1600 euro, lo hanno preso e, mentre si dirigevano verso l’uscita, forse colti dalla paura di trovare qualche poliziotto ad attenderli fuori, hanno preso una donna in ostaggio, come scudo.
C’era anche un agente non in servizio all’interno della banca che ha subito chiesto di esser preso lui in ostaggio a posto della donna. Alla fine, però, ai due rapinatori è bastato notare che l’uscita era libera, che nessuno li stava per catturare. Hanno lasciato l’ostaggio e sono fuggiti verso la macchina, non rendendosi conto che, poco distante, alcuni agenti stavano osservando la scena. Presi subito i dettagli e i numeri della targa, i poliziotti hanno segnalato tutto alla centrale operativa. Il piano “antirapina” è scattato immediatamente così come l’inseguimento lungo il Boccetta e poi sulla tangenziale in direzione Catania. Nel frattempo, volanti e squadra mobile avevano già bloccato tutte le uscite autostradali. I due rapinatori, a tutto gas, hanno tentato invano di seminare i poliziotti. All’uscita di Messina Gazzi, hanno svoltato immettendosi nuovamente in città. Tutto inutile. Sul viale Gazzi sono stati bloccati e arrestati. Avevano ancora con loro i soldi ed il coltello.
Veronica Crocitti

6 commenti

  1. domani liberi!!!!!!!!!e riprenderanno a rapinare….

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  2. Le forze dell’ordine fanno sempre un gran lavorone per tutelarci dai malviventi, PECCATO che i giudici non danno condanne esemplari e che lo Stato emana i decreti svuota-carceri che vanificano il lavoro fatto dalle forze dell’ordine e fanno sì che i malviventi tornino a circolare e ricominciare le proprie attività illecite ai danni degli onesti cittadini pagatori di tasse.

    Se giudici e Stato non usano il pugno di ferro, anzi, assecondano i malviventi nei loro affari loschi, la gente onesta sarà costretta a rifugiarsi nelle carceri per stare in pace.

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  3. Dilettanti allo sbaraglio…Diabolik sta ancora ridendo!!!

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  4. Questi sono “piccola manovalanza” si.. come dice qualcuno “dilettanti allo sbaraglio”, ma “mandati” allo sbaraglio.
    Questo è uno “scambio di favori” tra le piccole malavite locali.
    I malavitosi in erba del resto si devono fare, provarsi sul campo.., testarsi e guadagnare punteggio. Anche nella malavita esistono le graduatorie.

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  5. …. altro materiale per giudici e avvocati per potersi … occupare dell’impresa di questi due. Tanto con le pseudo leggi che vigono nel ns paese state freschi che non li mandano al …fresco. Potranno tranquillamente tornarsene a casa propria e meditare su qualche altra trasferta più proficua, tanto lo sappiamo tutti che in questa città ci vengono a rubare anche da fuori.
    Ma quand’è che abrogano il decreto svuota carceri e si decidano a dare un bel giro di vite per smantellare la microcriminalità dilagante in questo paese che latita di giustizia ??

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  6. MAI DERIDERE QUESTA GENTE, E’ LA PIU’ PERICOLOSA!!!
    Sarà manovalanza allo sbaraglio, saranno novellini, chiamateli come volete; proprio l’inesperienza rende queste rapine le più pericolose per l’incolumità fisica di chi le subisce.
    Questa gente entra strafatta di cocaina e carichi di adrenalina e panico allo stesso momento, l’inesperienza, lo stress e le droghe gli fanno compiere atti assurdi e fuori luogo, sono capaci di ammazzarti anche per 10 euro; cosa che “un ladro professionista” non farebbe mai.

    Le rapine non finiscono MAI bene, perchè anche se fisicamente non lasciano nessun danno, psicologicamente sono devastanti e imprimono traumi permanenti.
    Meglio un ceffone al buio che un trauma psicologico del genere.

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