Cristina D’Avena: «I bambini di oggi molto più svegli. Il fascino dei cartoni animati resta»

Cristina D’Avena: «I bambini di oggi molto più svegli. Il fascino dei cartoni animati resta»

Cristina D’Avena: «I bambini di oggi molto più svegli. Il fascino dei cartoni animati resta»

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domenica 10 Giugno 2012 - 12:02

A tu per tu con la regina dei cartoni animati che si è esibita al Palarescifina di Messina in occasione della manifestazione di solidarietà “Dolci note artistiche”

La sua voce, le sue canzoni sono entrate trent’anni fa nella tv dei più piccoli, e, ancora oggi, accompagnano i momenti di svago delle nuove generazioni. Il suo nome, come pochi sono in grado di fare, riesce a sollecitare in ognuno di noi, nessuno escluso, un ricordo immediato che si lega ad un frammento della nostra infanzia. Aveva solo tre anni e mezzo, quando con una timida s moscia, cantava “Il valzer del moscerino” allo Zecchino d’Oro. Sarebbe stato, quello, il primo di tanti palcoscenici sui quali la cantante bolognese si sarebbe esibita, divenendo, a tutti gli effetti, la regina dei cartoni animati. Abbiamo avuto il piacere di incontrare Cristina D’Avena madrina della manifestazione di solidarietà “Dolci note artistiche” promossa dalla Musicart Tre Sabato 9 e Domenica 10 al PalaRescifina di Messina. «Appena mi hanno chiesto di associare il mio volto ed il mio nome a questo evento di solidarietà ─ci dice─ ho accettato immediatamente perché lo faccio da sempre, sposo sempre cause importanti, del resto tanti piccoli mattoni fanno una grande casa, e insieme ce la possiamo fare….»

Se non avesse fatto la cantante, cosa avrebbe fatto? «Il medico, anzi, dirò di più, la neuropsichiatra infantile, perché mi piace tanto aiutare i bambini che non riescono a rapportarsi con gli altri. La nostra mente è potentissima e cercare di capire perché, in quel momento, non riesci ad entrare nella società è qualcosa di molto bello…»

I bambini di ieri e quelli di oggi: differenze? «I bambini sono sicuramente molto più svegli. Io, quando ero piccola, sicuramente dormivo di più. Oggi I bambini ti sanno rispondere a tono, usano Internet e sono più indipendenti. È cambiata la società e il bambino si adegua. Una volta sognavamo di più, eravamo un po’ più lenti…»

Come classificherebbe la sua musica? «La musica dei cartoni animati è una musica “speciale”. Nei concerti che faccio in giro per l’Italia mi commuove sempre vedere ragazzi che piangono, che cantano a squarciagola, che ti guardano e si emozionano. La musica dei cartoni animati ti va veramente a toccare quella parte di te molto particolare, molto intima, perché l’infanzia è intima e non si dimentica». (CLAUDIO STAITI)

VIDEO INTERVISTA – CLICCA QUI

Cristina D’Avena (Bologna, 6 luglio 1964) all'età di 3 anni e mezzo esordisce cantando “Il valzer del moscerino” alla X edizione della rassegna canora per bambini Zecchino d'Oro. Dopo quest’esperienza, rimane all'Antoniano come componente del Piccolo Coro. Nel 1981, dopo essere stata sottoposta ad un provino discografico, Cristina, ancora minorenne, firma un contratto di esclusiva (a cui è legata ancora oggi) con l'etichetta discografica di Canale 5, la Five Record (in seguito RTI Music, oggi inglobata in RTI s.p.a.) e da allora non ha mai smesso di incidere e, grazie alla quantità di sigle da lei registrate, è l'unico personaggio dello spettacolo la cui voce è presente sulla tv italiana ininterrottamente dai primi anni '80 almeno una volta al giorno, 7 giorni su 7, 365 giorni l'anno. A partire dal settembre 1986 raggiunge, tuttavia, una popolarità ulteriore a quella già acquisita in 5 anni con la sola interpretazione delle sigle, nonché una notevole visibilità, quando interpreta il ruolo di Licia nella prima di 4 serie di telefilm per ragazzi intitolata Love me Licia. Seguiranno Licia dolce Licia, Teneramente Licia e Balliamo e cantiamo con Licia. All'attività musicale e discografica si aggiunge l'attività di conduttrice e co-conduttrice televisiva (nonché radiofonica): farà parte, per esempio, del cast della sesta edizione di Buona Domenica, al fianco di Gerry Scotti e Gabriella Carlucci: qui, tra le altre cose, conduce la rubrica "Radio Cristina" dove commenta lettere e fax inviati dai più piccini e si esibisce in alcuni numeri musicali e di danza. Avrà poi il ruolo di inviata speciale in giro per l'Italia nella quinta edizione di La sai l'ultima?, in onda su Canale 5 nella stagione televisiva 1995/96. Nel dicembre 2002 Cristina festeggia ufficialmente 20 anni di carriera con la pubblicazione di un doppio CD dal titolo Cristina D'Avena: Greatest Hits. Nel 2007, Cristina celebra 25 anni di successi con un grande concerto durante il quale ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera accompagnata dal gruppo dei Gem Boy, con il quale inaugura una collaborazione che dura ancora oggi. In questa fase della sua carriera, nonostante da tempo non abbia più un programma tutto suo, la cantante continua a farsi vedere dal pubblico televisivo accettando l'invito di numerose trasmissioni televisive che la chiamano per intervistarla o per vederla esibirsi. Anche nel nuovo millennio la D'Avena ha continuato a tenere concerti in tutta Italia, sia da sola che accompagnata dal gruppo dei Gem Boy. Cristina D'Avena ha inciso quasi 700 brani tra sigle e canzoni varie. Ha pubblicato 152 album e 74 singoli; tra album e singoli, quindi, vanta oltre 200 pubblicazioni discografiche che, ad oggi, hanno venduto un totale di circa 6 milioni di copie.

Un commento

  1. E’ è vero…oggi c’è più tecnologia, questo già di per sè porta una differenza. Devo dire che però, il discorso sul rispondere a tono, sull’indipendenza, sull’essere svegli è un po’ più articolabile. Bambini che rispondevano a tono ce n’erano (a volte a torto ma a volte a ragione), ovviamente i bambini erano e sono milioni: c’è chi rispondeva a tono e chi dormiva di più e anche oggi non mancano quelli più lenti. Stando ai discorsi dei miei nonni e dei miei genitori, tanti bambini erano molto indipendenti (ovviamente anche qui c’era e c’è varietà), svegli (a volte in TV si vede anche qualche filmato molto vecchio, dove si vedono bambini fare discorsi molto maturi su problemi sociali dell’epoca).

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