Caso Provvy, sono 12 gli indagati finali. Nel mirino resta il Cas

Si allarga l'inchiesta sul caso di Provvidenza Grassi. Accanto alla prima fase degli accertamenti scientifici sugli scarni resti della ragazza e sull'auto, infatti, la Procura di Messina ha verificato anche lo stato del viadotto dal quale Provvy è precipitata con la sua auto.

E se nel primo caso sia i Ris che il consulente tecnico hanno concluso il loro lavoro, dall'altro la Polizia Stradale ha sul tavolo l'incartamento che riguarda lo stato del tratto di tangenziale dove è avvenuto l'incidente costato la vita alla ventisettenne di Villafranca. Dopo una prima proroga delle indagini che ha visto aumentare il numero degli indagati, perció, il sostituto procuratore Diego Capece Minutolo ha tirato le fila degli accertamenti, diversificando le posizioni e precisando le responsabilità contestate a vario titolo.

Alla fine, va verso l'archiviazione l'inchiesta per i responsabili tecnici Carmelo Cigno e Antonino Spitalieri, mentre restano indagati gli ex commissari Antonino Gazzara, Patrizia Valenti, Antonino Minardi, Matteo Zapparata, Antonino Gazzara, Anna Rosa Corsello e Calogero Beringheri; Benedetto Dragotta, Mario Pizzino, Gaspare Scusa, Maurizio Trainiti e Felice Siracusa.

Le ipotesi di reato, contestate a vatio titolo, sono di omicidio colposo e rifiuto di atti d'ufficio. Perché oltre alla mancata sicurezza del viadotto all'epoca dell'incidente, il magistrato contesta agli ex tecnici, direttori e commissari di aver ignorato le note interne seguite al collaudo dell'ultimo lavoro di manutenzione e della Polizia Stradale che già nel 2006 avevano segnalato la pericolosità del tratto di tangenziale. Nessun interventi di manutenzione fu peró effettuato. (Al.Ser.)