Mondello dà il via libera alla modifica delle circoscrizioni ma frena la spinta autonomista di alcuni villaggi

Mondello dà il via libera alla modifica delle circoscrizioni ma frena la spinta autonomista di alcuni villaggi

Mondello dà il via libera alla modifica delle circoscrizioni ma frena la spinta autonomista di alcuni villaggi

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sabato 13 Agosto 2011 - 09:21

Nella zona nord del territorio comunale prosegue la raccolta firme per la costituzione di un nuovo Comune , ma in una nota l’assessore al decentramento si dissocia dall’ondata separatista proponendo piuttosto «una nuova stagione di riflessione al fine di ridisegnare diverse delimitazioni territoriali che rispecchino omogeneità ed identità storica ed antropologica»

L’assessore al decentramento Franco Mondello frena la spinta autonomista dei villaggi appartenenti alla sesta circoscrizione. Da alcune settimane, i residenti del quartiere ubicato a nord della città hanno, infatti, avviato una raccolta firme per la costituzione di un Comune indipendente, denominato “Montemare” (vedi articoli correlati). L’iniziativa dei cittadini nasce dall’insofferenza al centralismo amministrativo e dalla voglia di avere un peso specifico nelle scelte che riguardano l’importante ed estesa fetta di territorio messinese. Anche oggi e domani saranno allestiti due gazebo: il primo sul lungomare di Acqualadrone, dalle ore 17:00 alle ore 21:00; il secondo, stesso orario, nella Piazza di Rodia. Mentre, dunque, la petizione prosegue, l’assessore e vice-sindaco Mondello ha deciso di inviare una nota al sindaco, Giuseppe Buzzanca, al Presidente ed ai consiglieri della I e della VI Municipalità, nella quale ripercorre le tappe che hanno portato alla trasformazione delle circoscrizioni dal 2004 e propone di avviare «una nuova stagione di riflessione, di analisi e di proposizione, al fine di ridisegnare, proprio nelle Circoscrizioni in indirizzo, nuovi modelli e diverse delimitazioni territoriali che rispecchino omogeneità ed identità storica ed antropologica, in modo tale che i cittadini che vi appartengono si possano riconoscere in una comunità ». In pratica, l’esponente della giunta Buzzanca dà il via libera ad eventuali modifiche territoriali delle circoscrizioni, ma sull’ondata separatista tace e, contrariamente a come recita un noto proverbio, dissente. “Dall’avvio delle modifiche apportate con delibera n. 157 dell’11 marzo 2004, sottoscritta dall’allora Commissario Straordinario Dr. Bruno Sbordone, – scrive l’assessore Mondello – con la quale, al fine di contenere la spesa pubblica per la gestione dei quartieri, si è operata la riduzione del numero delle circoscrizioni da quattordici a sei con l’accorpamento nell’attuale I Circoscrizione degli ex I, II e III quartiere e nell’attuale VI Circoscrizione degli ex XI, XII e XIII quartiere, sono emersi una serie di problemi gestionali derivanti dalla vastità ed eterogeneità del territorio di competenza. Negli ultimi mesi ho avuto modo di avvertire un disagio sempre più dilagante che proveniva proprio da questi territori, che si è concretizzato con la costituzione di comitati per la creazione di un nuovo Comune, le innumerevoli interrogazioni formulate dai Consiglieri e le svariate riunioni tenutesi nelle circoscrizioni. Considerato che la legislazione intervenuta dalla adozione della citata Delibera fino alla data odierna – sottolinea Mondello – ha progressivamente modificato lo status giuridico delle Circoscrizioni da organo di indirizzo e di rappresentanza territoriale a organo di partecipazione, di consultazione e gestione di servizi di base e di alcune deleghe e funzioni prettamente circoscrizionali e, nello specifico, con L. n. 6 del 5 aprile 2011, il Governo regionale ha legiferato stabilendo, nelle aree metropolitane, l’esistenza di organi circoscrizionali cui ha conferito un nuovo sistema elettorale con l’elezione diretta del Presidente. Nella consapevolezza che l’Amministrazione comunale intende rispettare il dettato regionale e preso atto degli indirizzi approvati attraverso Deliberazioni circoscrizionali, di dividere in due la VI Circoscrizione e delle rivendicazioni avanzate dai Comitati e dai Consiglieri interroganti, sono convinto e ritengo opportuno che proprio dalle Circoscrizioni debba partire una nuova stagione di riflessione, di analisi e di proposizione, al fine di ridisegnare, proprio nelle Circoscrizioni in indirizzo, nuovi modelli e diverse delimitazioni territoriali che rispecchino omogeneità ed identità storica ed antropologica, in modo tale che i cittadini che vi appartengono si possano riconoscere in una comunità. Tutto ciò premesso, al fine di avviare ed impiantare un procedimento per un nuovo quadro circoscrizionale per la prossima legislatura, poiché è stabilito dal vigente Regolamento del Decentramento che compete al Sindaco, ad un terzo dei Consiglieri comunali, a ciascun Consiglio di Circoscrizione con deliberazione adottata a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, su proposta di un numero di consiglieri pari ad almeno la metà più uno dei componenti, l’iniziativa delle modifiche del numero delle delimitazioni territoriali delle circoscrizioni, che dovranno essere deliberate a maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio comunale, rivolgo cortese invito ai Presidenti, ai Consiglieri, a tutte le realtà associative, alle Parrocchie ed ai movimenti politici del territorio ad avviare delle consultazioni popolari, per acquisire maggiori conoscenze sui bisogni e sugli orientamenti che sono maturati tra i residenti e tra coloro che studiano o lavorano nell’ambito delle Circoscrizioni, anche attraverso dei questionari e l’organizzazione di momenti d’incontro e promuovendo dibattiti consiliari sulle specifiche tematiche d’interesse circoscrizionale”. (DLT)

6 commenti

  1. Massimiliano Milazzo 13 Agosto 2011 12:37

    voglia di autonomia! L?indipendenza la vogliono i padani

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  2. Massimiliano Milazzo 13 Agosto 2011 14:13

    Il comitato lo fa da un anno. Prima ha realizzato un questionario in cui il 99% degli intervistati volevo un comune autonomo e di conseguenza si è mosso come prevede l’iter legislativo per richiedere l’autonomia.

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  3. Si, ma gli intervistati quanti erano? Perchè secondo il “comitato” anche per la scelta del nome si è avuta una grandissima partecipazione, e poi si è scoperto che erano circa un migliaio scarso i votanti su internet.

    Soldi non ne ha più nessuno, ne stato ne regione ne provincia. Stanno accorpando comuni ed elimando province, hanno tolto oltre un MILIARDO di € agli enti locali. Un “comune” come quello da voi pensato formato da tanti paesini e sparso in un territorio enorme come fa a sopravvivere? Condannereste a morte i vostri luoghi.

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  4. Massimiliano Milazzo 14 Agosto 2011 12:22

    La percentuale degli intervistati varia da paese a paese: dall’80% a Salice al 30% di Castanea. Non abbiamo proseguito con quel tipo di questionario perchè la risposta era la stessa nell’oltre il 98% dei casi. Il metodo utilizzato è stato il porta a porta e le domande erano queste (in breve):
    1)sei soddisfatto dello stato dei servizi erogati dal comune di Messina?
    2)saresti d’accordo nel richiedere l’autonomia secondo l’iter previsto dalla LR 30 del 2000?
    3) apporresti la firma nella richiesta per il coune autonomo?
    4) voteresti “sì” all’eventuale referendum?

    Per la scelta del nome il metodo è stato totalmente diverso: è stata lasciata un’urna nei vari centri commerciali dei paesi con la scheda da compilare. Ovvio che non tutti hanno votato per ovvi motivi, tra cui l’indecisione, la dimenticanza e in alcuni casi il non sufficiente numero di schede presenti all’urna. Superare i 1000 contributi è stato dunque un successo se si considera la metodologia usata.
    Sugli altri punti non rispondo in quanto più che un commento costruttivo appare come un commento prodotto da effetti mediatici più che da un approfondimento personale

    Per ulteriori info invito ad utilizzare i canali del comitato

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  5. EVVAI!!! DIAMO DA MANGIARE AD ALTRI POLITICI NULLAFACENTI!!!!MI RACCOMANDO IGNORANTI FIRMATE!!!!

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  6. Mentre il governo cerca di varare un programma di tagli e di risparmi, di converso c’é chi progetta come dilatare i costi.
    Mi sembra un controsenso. O no?

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