Buzzanca e Pd: sempre più Don Abbondio, sempre meno Frà Cristoforo

Buzzanca e Pd: sempre più Don Abbondio, sempre meno Frà Cristoforo

Buzzanca e Pd: sempre più Don Abbondio, sempre meno Frà Cristoforo

Tag:

lunedì 17 Maggio 2010 - 09:03

I mille dubbi sul fatto che la giunta e il Pd abbiano chiari i termini della crisi che stiamo vivendo

Visto il Santo, visto il miracolo. Si tratta di un vecchio detto popolare che ben si adatta al sindaco Buzzanca: un piccolo Santo, fa piccoli miracoli. L’ultimo è la nomina di ulteriori due consulenti comunali che si occuperanno di “attività connesse alle funzioni tipiche dell’Hospital Disaster Management nella gestione delle maxiemergenze” e di “implementazione delle politiche di Welfare territoriale”: quale sia il significato di queste due formule e quali applicazioni concrete esse avranno sulla cosa e sul bene pubblico rimangono tutte da decifrare, ma tant’è! Un dato è però sicuro: ormai a Messina a fare politica sono solo i dipendenti pubblici, i massoni e qualche rappresentante di associazioni di categoria. Per il resto si registra il vuoto assoluto. Che i cittadini, poi, abbiano il diritto di sapere quali volti abbiano o cosa pensino i 32 consulenti che, a vario titolo, sono stati nominati da Buzzanca è cosa che non tange la classe politica cittadina. C’è un evidente deficit di democrazia in queste nomine, non essendo espressione diretta degli elettori esse, inevitabilmente, sono il frutto di un potere autoreferenziale teso solo a perpetrar se stesso.

Potere al quale il Pd risulta tutt’altro che estraneo. In stato comatoso e ridotto all’irrilevanza da una dirigenza preoccupata di tutto tranne che del bene della città, il Pd non fa sentire la propria voce su nessuno dei problemi che avviluppano Messina. Non una parola sulla più grande crisi vissuta dalla nostra economia, sui numerosi posti di lavoro che si stanno perdendo, sul sacco edilizio che sta devastando il paesaggio urbano, sugli ultimi inquietanti episodi di racket che stanno impaurendo quei pochi imprenditori che decidono di investire in città. E’ lecito dubitare perfino sul fatto che dalle parti del Pd, così come dalle parti della giunta comunale si siano accorti della crisi, entrambi impegnati come sono a discutere di poltrone, di eventi culturali, di rilascio di licenze per la costruzione di nuove case e tralasciando questioni che davvero potrebbero risollevare le sorti di Messina. Questioni quali il potenziamento dell’aeroporto dello Stretto, del commissariamento della Fiera – che continuando di questo passo finirà al massimo per ospitare qualche mostra sui canarini o sul pesce stocco a ghiotta -, di come sfruttare il passaggio annuale di duecentomila croceristi, della bonifica del water front: nulla di tutto questo.

E’ per queste ragioni che non si può fare a meno di ritenere la nomina dei consulenti un segno dei tempi, perché se esistono meriti senza carriere, non esistono carriere senza merito ed avere “culo” è un gran merito e chi lo nega è solo invidioso. Queste nomine bisogna dirlo contengono una doppia morale: se da un lato attestano il Pd su posizioni snob che lo rendono capace solo di inciuci con la maggioranza, dall’altro dimostrano come Buzzanca manchi di quel coraggio necessario per esercitare fino in fondo le prerogative che gli competono. Entrambi, Pd e sindaco, si confermano così sempre più don Abbondio e sempre meno fra’ Cristoforo.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007