LA DELUSIONE DELLA CATEGORIA PER IL DDL REGIONALE SUL RIORDINO DELLA POLIZIA LOCALE SICILIANA.

LA DELUSIONE DELLA CATEGORIA PER IL DDL REGIONALE SUL RIORDINO DELLA POLIZIA LOCALE SICILIANA.

LA DELUSIONE DELLA CATEGORIA PER IL DDL REGIONALE SUL RIORDINO DELLA POLIZIA LOCALE SICILIANA.

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sabato 30 Ottobre 2010 - 14:43

Avanza la questione dei precari

Abbiamo appreso che il Presidente della 1^ Commissione Affari Istituzionali dell’ARS ha avviato le consultazioni, per l’esame del ddl sulla polizia locale, che il Governo Regionale pare abbia intenzione di presentare al Parlamento Regionale. Ci stupisce tuttavia che, nonostante l’apporto fondamentale e sostanziale dato alla stesura del primo ddl, compresi tutti i suggerimenti di carattere professionale offerti da questa organizzazione sindacale, il Silpol non sia stato recentemente invitato, sebbene esso rappresenti, maggiormente e meglio, i poliziotti locali ed i lavoratori precari che prestano servizio negli oltre 400 Corpi siciliani, tra polizia municipale e provinciale. A differenza delle solite bufale propagandistiche di altri, le dichiarazioni e la presenza del SILPoL risultano consegnati agli atti del Parlamento nazionale e regionale e le proposte sono ampiamente argomentate a tutela della categoria. Oggi, a distanza di oltre un anno, da quando il 21 Aprile 2009 nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni a Palermo sembrò di essersi accesa la speranza concreta di una compiuta legislazione su un nuovo ordinamento della polizia locale siciliana, opportuno, pertinente ed attuale rispetto ai cambiamenti ed alle sollecitazioni che provengono dal tessuto civile e produttivo della nostra isola, abbiamo invece l’impressione che nulla si voglia cambiare, mentre giace nell’indifferenza e nell’indolenza generale della parte politica e di quelle parti sociali, con le quali la maggioranza di Governo ha intrapreso un improvvido confronto, la problematica fondante e fondamentale della regolamentazione del rapporto sociale e civile della polizia locale nel contesto attuale, nel quale pulsano con forza i disagi della categoria, sia riguardo ai temi della carenza degli organici e della stabilizzazione degli -operatori della polizia locale- precari, sia riguardo alla necessità di una nuova ed efficiente ristrutturazione dei Corpi e Servizi di polizia locale, sia, ancora, riguardo al rapporto tra cittadini ed istituzioni. Riteniamo che questo ddl in discussione sia stato svuotato, oggi, di alcune norme e principi, che erano stati oggetto dell’incontro nella sala Gialla, specie in tema di sicurezza urbana, di integrazione fra tutte le politiche pubbliche e di partecipazione consapevole delle comunità locali alle politiche della sicurezza, e che dunque esso non colga assolutamente l’obiettivo di assegnare quel ruolo di protagonista agli enti locali, che trova fondamento e legittimazione mediante l’opera quotidiana delle polizie locali. Questo ddl, a nostro giudizio, ripone la polizia locale in Sicilia in una condizione anacronistica di retroguardia, rispetto invece a quanto accade in altre Regioni d’Italia. Pensiamo che il testo unificato della legge regionale sulla polizia locale attualmente al vaglio della 1^ Commissione Affari Istituzionali della Regione Siciliana non risponda affatto alle aspettative della categoria poiché:

1)viola la normativa sull’orario di lavoro e la disciplina dei turni di servizio;

2)ignora la problematica dell’estensione della qualifica, di ps, e dei porto d’armi sul territorio regionale, quale ambito operativo della polizia locale, come previsto nella proposta originaria del Silpol;

3)restringe l’operatività della polizia locale sul territorio, disconoscendone di fatto la competenza generale ed il suo ruolo complessivo, che la vede impegnata in tutti i settori della convivenza democratica, negli ambiti civili e produttivi, alla luce dell’attuale dinamica giuridica e dell’evoluzione sociale, politica ed economica.

Pensiamo che allo stato attuale questo ddl vada del tutto cancellato, per essere riscritto nella sostanza e nei principi.

Aggiungiamo, inoltre, che il Silpol non condivide assolutamente il percorso di stabilizzazione intrapreso, senza ragione ed in tutta fretta, dalle amministrazioni comunali e provinciali dell’isola, col quale esse intendono trasformare i contratti del personale precario modificando i loro profili professionali, sopprimendo in tal modo il bagaglio di formazione e di esperienza maturata dai lavoratori contrattisti, ciascuno nel proprio impegno professionale. Chiediamo pertanto che le amministrazioni, anziché liquidare tout court anni di professionalità acquisita dai lavoratori precari, si impegnino nella soluzione più naturale ed equa, con cui sia garantito il mantenimento dei livelli occupazionali e salariali.

Ricordiamo a tutti che il lavoro precario in Sicilia non è un fatto puramente politico, ma è una questione sociale ed un dramma forte, un evento storico di notevole risonanza, rispetto al quale non è più concesso alla politica di farfugliare e di procrastinare, di ricercare metodi bizzarri e poco efficaci, o ancora di pararsi dietro comportamenti plateali senza specie ed ontologicamente contrari alla necessità.

AL FINE DI DEFINIRE QUALI FORME DI LOTTA INTRAPRENDERE PER LA TUTELA DEL LAVORO DEI PRECARI E DI ISOLARE TUTTI COLORO CHE SONO CONVINTI DI POTERE STRUMENTALIZZARE IL RISCHIO DELLA PERDITA DEL LAVORO DEI CONTRATTISTI SICILIANI, PER SEDERE COMODAMENTE SU POLTRONE DI ALTO BORDO, E’ CONVOCATA PER IL 3 NOVEMBRE PROSSIMO A CATENUOVA (EN) UN’ASSEMBLEA DI TUTTI I COLLEGHI CHE PRESTANO SERVIZIO CON CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO.

L’INCONTRO SI TERRA’ ALLE ORE 16.00 PRESSO IL CENTRO SOCIALE GIOACCHINO DI MARIA, VIA PALERMO.

segreteria Regionale S.I.L.Po.L. /Sicilia

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