LA POLIZIA LOCALE IN PRIMA FILA NELLA TUTELA DELLA SICUREZZA PUBBLICA

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sabato 02 Gennaio 2010 - 19:16

Siamo alle solite! tra un “dolore” e l’altro il travagliato processo di riforma dell’ordinamento delle Polizie Locali subisce altri scossoni istituzionali.

Corrono voci secondo le quali, in occasione delle festività natalizie, i Sindaci siano stati invitati a disporre mediante le proprie polizie municipali servizi mirati alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Si chiede ad essi, a quanto pare, di intervenire in maniera diretta ed immediata nell’ambito della vigilanza e della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica dei singoli Comuni, nonostante la legge disponga, diversamente, che siano le Forze di polizia dello Stato (Carabinieri, Polizia e G.d.F.) a svolgere questi compiti, che la Costituzione oltre ogni revisione mantiene come elementi sottoposti alla ferrea disciplina della “riserva di legge”.

Quindi, se per un verso, al centro, Governo, Parlamento e MinInterno sembrano attraversare difficili momenti decisionali sulla più che ventennale questione della riforma dell’ordinamento della polizia locale, laddove appare sempre più improbabile che venga sciolto il nodo (politico-parlamentare), che tiene appeso ad un filo il destino dei Corpi, dall’altro, nelle periferie, si pensa di coinvolgere in pieno la Municipale, quasi dimenticando che, nonostante le varie novelle riformatrici nel panorama istituzionale del trasferimento di compiti e funzioni agli Enti Locali, quelli sulla sicurezza restano confermati tra i poteri e le attribuzioni dello Stato.

Si ha pertanto l’impressione che vi sia uno scollamento tra il Centro e la Periferia, che rischia di consegnare ai Sindaci, una sorta di privilegio o di specialità, non ancora acclarate, sul tema della sicurezza e dell’ordine pubblico.

Nel volere fare una brevissima analisi concettuale su quanto stiamo apprendendo in questi giorni, non può non essere sottolineata la determinazione con la quale, partendo dalla premessa “ordinaria” dell’avvicinarsi delle festività natalizie e di fine anno, la polizia municipale si vede impegnata nei servizi mirati alla vigilanza sull’afflusso di persone presso quegli -obiettivi sensibili-, che sono titoli della cristianità, ovvero mete di edonismo mercantile, come i supermercati ed i centri commerciali, al fine di prevenire atti di vandalismo ed altri comportamenti lesivi della sicurezza. Dunque la lotta al vandalismo, all’abusivismo, al bullismo ed a tutti i fenomeni in contrasto con le regole del vivere civile e democratico, è diventata il fulcro dell’azione preventiva e repressiva dei millenari Corpi dei Vigili Urbani, i quali non svolgono certamente solo compiti di viabilità e polizia stradale, così tanto evocati in maniera ridondante ed ossessiva dai Prefetti e dai Questori nelle loro ordinanze di servizio.

Non più concorrenza “ad subsidium”, dunque, della polizia municipale con le polizie statali, ma niente di meno che l’organizzazione diretta di servizi mirati allo scopo, aggirando la prassi dei protocolli locali sulla sicurezza, sui quali in verità nutriamo profonde perplessità, per il metodo e lo stile con i quali vengono sottoscritti tanto facilmente, oltre ogni ragionevole considerazione sulla tutela giuridica ed economica degli appartenenti ai Corpi.

Evidentemente allora, o qualcosa non funziona, oppure il Ministero dell’Interno sta sperimentando in gran segreto le capacità organizzative dei Sindaci in tema di sicurezza ed ordine pubblico, attraverso gli Uffici Territoriali del Governo ed i suoi funzionari di polizia (Prefetti, Questori, Comandanti provinciali dei Carabinieri), per addivenire prestissimo ad una legge organica ed adeguata con cui riconoscere alla Polizia Locale lo status giuridico di Forza di polizia, seppur in un ambito giuridico in cui il principio di sussidiarietà (verticale) è fino ad oggi strumento portante dell’ordinamento amministrativo e costituzionale italiano.

Bene, anche se con le dovute riserve, esprimiamo il nostro apprezzamento in merito a quanto sembra accadere sul territorio, se ricondotto però ad lettura che valorizza una categoria professionale così amaramente vilipesa e delegittimata in questi ultimi decenni.

Noi (del SILPoL) ci aspettiamo dunque che si realizzi la svolta tanto agognata dalla categoria e che possano essere definitivamente riconosciute quella professionalità e quella qualità specifica, che contraddistinguono assolutamente i Vigili Urbani nello scenario dei dipendenti delle autonomie locali.

E’ solo attraverso l’opera quotidiana del S.I.L.Po.L., svolta sul piano del conseguimento della riforma strutturale della polizia municipale, che diviene possibile questo mutamento di immagine e di sostanza.

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