Economia stagnante per Messina e provincia, lo dice il report della Camera di Commercio

Economia stagnante per Messina e provincia, lo dice il report della Camera di Commercio

Economia stagnante per Messina e provincia, lo dice il report della Camera di Commercio

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venerdì 06 Giugno 2014 - 11:48

E’ stato presentato questa mattina al Palazzo camerale, nell’ambito della 12. Giornata dell’Economia promossa da Unioncamere su tutto il territorio nazionale, il “Rapporto camerale 2013-2014”, attraverso il quale sono stati illustrati i dati sull’andamento economico provinciale.

Un appuntamento che si ripete ogni anno e che rappresenta un importante momento di analisi della situazione economica del territorio messinese. Il Rapporto sull’economia della provincia, presentato all’interno della XII Giornata dell’Economia, è arrivato anche quest’anno per approfondire, attraverso numeri e statistiche, alcune tematiche rilevanti per l’economia di Messina che abbracciano tutti i settori produttivi e suggerire indicazioni utili per una politica di crescita e di sviluppo. Alla conferenza stampa hanno preso parte il commissario e il segretario generale dell’Ente camerale, rispettivamente Franco De Francesco e Vincenzo Musmeci; e il funzionario dell’ufficio Statistica dell’Azienda speciale servizi alle imprese della Camera di commercio, Gianluca Ilacqua.

Durante il suo intervento il commissario De Francesco ha fatto il punto sulla situazione attuale: “L’economia provinciale vive un momento di forte difficoltà. La situazione stagnante che vive l’economia del territorio peloritano è confermata, poi, dall’aumento dei fallimenti e delle altre procedure concorsuali, nonché dall’incremento delle imprese in scioglimento e in liquidazione. L’occupazione, tra l’altro, continua a diminuire. Il confronto tra il dato complessivo del quarto trimestre 2013 e quello allo stesso trimestre dell’anno precedente, mostra una riduzione degli addetti del 3%; la contrazione dei soli addetti “dipendenti”, arriva, invece, al 4%. La ripresa stenta ad arrivare. Appare, comunque, positivo che, nel mese di aprile 2014, le iscrizioni siano 352, pari allo 0,6% rispetto alle imprese registrate nel periodo precedente, e le cessazioni siano 225, pari allo 0,4%. Quindi, sostanzialmente, vi è una modesta crescita pari allo 0,2%”.

Ecco dunque in dettaglio il report presentato oggi. Il primo trimestre del 2014 mostra un indebolimento del sistema imprenditoriale della provincia di Messina; le cessazioni di imprese sono state infatti il 20% in più delle nuove iscrizioni; le aziende in fase di scioglimento/liquidazione o in procedure concorsuali sono state oltre il 27% delle nuove iscritte.

La non facile congiuntura attraversata dal sistema produttivo messinese è confermata anche dall’incremento dei fallimenti e delle altre procedure concorsuali (+15,8% rispetto al primo trimestre del 2013), così come delle imprese entrate in scioglimento e liquidazione (+10% rispetto al periodo precedente). Un segnale positivo è il numero delle nuove unità locali aperte nella provincia leggermente superiore a quello relativo alle chiusure.

Il Commercio registra la netta maggioranza delle iscrizioni nel primo trimestre 2014 (quasi il 29% del totale delle imprese classificate). Tutti gli altri comparti hanno un peso molto più limitato; relativamente più consistente il nucleo di nuove iscritte in Servizi alle imprese e nel Turismo e nelle Costruzioni. Picchi fortemente negativi si osservano in Agricoltura dove le iscrizioni sono diminuite di oltre il 54% rispetto al primo trimestre 2013; in Trasporti e spedizioni (-44%); Commercio (-24%).

Nel caso delle cessazioni, il Commercio si conferma il comparto con il maggior numero di casi, con quasi il 35% del totale delle imprese cessate classificate; seguono a notevole distanza, le Costruzioni con il 20%, poi il Manifatturiero e l’Agricoltura con valori intorno al 14%.

Nel primo trimestre 2014, l’imprenditoria “femminile” e, soprattutto, quella “giovanile” hanno notevole rilevanza rispetto al totale delle iscrizioni. Le imprese femminili risultano, infatti, circa il 30% del totale delle nuove iscritte; quelle “giovanili” addirittura il 39%. Le iscrizioni di entrambe queste tipologie di impresa sono, però, in forte diminuzione rispetto a quelle dello stesso trimestre dello scorso anno. Le nuove iscritte “straniere” sono invece il 10% del totale.

Le imprese, che hanno avviato le procedure di scioglimento e liquidazione, sono molto numerose in proporzione alle nuove iscritte, e in aumento rispetto a quelle osservate nel primo trimestre del 2013. Il 47% degli scioglimenti e liquidazioni ha riguardato società di capitali. Per quanto riguarda la distribuzione settoriale, più di un terzo degli scioglimenti e liquidazioni si osservano nel Commercio; relativamente frequenti anche nelle Costruzioni e nei Servizi alle imprese.

Nel trimestre in analisi, il numero di fallimenti diminuisce rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del 5% (mentre a livello nazionale aumenta del 22%); esplodono percentualmente le altre procedure concorsuali (pur su valori assoluti molto modesti).

I fallimenti hanno riguardato nella maggior parte dei casi le società di capitali; con alcuni casi però anche tra le società di persone e le imprese individuali.

Il saldo tra le unità locali aperte nella provincia di Messina nel primo trimestre del 2014 e quelle chiuse nello stesso periodo è leggermente positivo (22 unità, pari a circa il 10% del totale delle chiusure). Un dato in controtendenza con quello nazionale che evidenzia una netta prevalenza delle chiusure.

I numeri sugli occupati dicono invece che sul campione di 36.077 imprese attive nella provincia di Messina di cui è disponibile il dato relativo agli addetti totali, si registrano al 31 dicembre 2013, 106.618 addetti, di cui il 69% rappresentato da dipendenti e il 31% circa da “indipendenti”.

Il confronto tra il dato complessivo del quarto trimestre 2013 e quello allo stesso trimestre dell’anno precedente, mostra una riduzione degli addetti del 3%; la contrazione dei soli addetti “dipendenti” arriva ad oltre il 4%.

Le società di capitali, che in questo campione rappresentano circa il 12% delle imprese, assorbono il 32% degli occupati e oltre il 44% dei “dipendenti”. La diminuzione di occupazione risulta relativamente inferiore tra le società di capitali (-0,9%); al contrario, più forte tra le imprese individuali e le società di persone dove l’uscita di addetti dipendenti arriva su valori tra il 6,5 e il 9,5% del totale. Il Commercio assorbe da solo quasi il 29% dell’occupazione; gli altri comparti più rilevanti sono le Costruzioni e il Manifatturiero con valori tra il 13 e il 14%; il Turismo è intorno al 10%. L’occupazione aumenta in modo anche consistente in Servizi alle imprese (+5%) e Agricoltura (+4%); aumenta dell’1,6% in Assicurazione e credito. Subiscono, invece, pesanti contrazioni, le Costruzioni (oltre -7%), il Manifatturiero e il Turismo (intorno al -6%).

Al termine dei lavori, De Francesco ha consegnato Il premio camerale al Merito del progresso economico “Loggia dei Mercanti” all’imprenditore Aldo Natoli, presidente del Consiglio di amministrazione della “Italiana Capers Sud Srl”, per aver contribuito a sviluppare il sistema imprenditoriale delle Isole Eolie nel settore alimentare-conserviero, traguardando costanti successi commerciali.

8 commenti

  1. Se si calcola che molte delle nuove imprese sono variazioni da preesistenti in “srl” per evitare di vedersi intaccato il patrimonio personale ed altre “nuove” imprese registrate sono fatte da prestanomi di vecchie ormai rovinate dalla crisi, direi che il bilancio delle “nuove” si abbassa drasticamente.

    Errato il titolo… l’economia messinese non è stagnamte ma decisamente in calo.

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  2. Se si calcola che molte delle nuove imprese sono variazioni da preesistenti in “srl” per evitare di vedersi intaccato il patrimonio personale ed altre “nuove” imprese registrate sono fatte da prestanomi di vecchie ormai rovinate dalla crisi, direi che il bilancio delle “nuove” si abbassa drasticamente.

    Errato il titolo… l’economia messinese non è stagnamte ma decisamente in calo.

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  3. In media con il sud… se gli enti locali facessero la loro parte saremmo in controtendenza

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  4. In media con il sud… se gli enti locali facessero la loro parte saremmo in controtendenza

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  5. SaltaLaMacchia 6 Giugno 2014 16:07

    E ci voleva il report?

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  6. SaltaLaMacchia 6 Giugno 2014 16:07

    E ci voleva il report?

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  7. francocrisafulli 6 Giugno 2014 16:46

    A soccorso di chi resta aperto si aumenta il diritto camerale a 200 euro. Encomiabile.

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  8. francocrisafulli 6 Giugno 2014 16:46

    A soccorso di chi resta aperto si aumenta il diritto camerale a 200 euro. Encomiabile.

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