Pienone epocale in Consiglio: 37 presenti su 40 per confermare i revisori dei conti

Pienone epocale in Consiglio: 37 presenti su 40 per confermare i revisori dei conti

Rosaria Brancato

Pienone epocale in Consiglio: 37 presenti su 40 per confermare i revisori dei conti

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giovedì 27 Agosto 2015 - 14:37

L'Aula, che per la prima volta dall'insediamento ha registrato un pienone con ben 37 votanti su 40 eletti, ha confermato il Collegio dei revisori dei conti. Zaccone, Zingales e Basile restano in carica fino al 2018. Durissimo il documento di Cambiamo Messina dal basso: "siamo contrari all'elezione di quanti hanno ricoperto il ruolo nel periodo oscuro dei bilanci oggetto d'indagine"

La vera notizia è che per votare il Collegio dei revisori, per la prima volta dopo due anni si è visto il pienone in Aula: si sono infatti mobilitati ben 37 consiglieri tutti in una volta. Un fatto così epocale si è avuto solo in occasione della seduta d’insediamento nel luglio 2013…. Nessuna delibera è mai stata tanto a cuore ai consiglieri quanto il rinnovo del Collegio dei revisori dei conti di Palazzo Zanca, segnale questo che quando i partiti “chiamano” gli inquilini del Comune rispondono immediatamente. L’allergia di alcuni consiglieri verso l’Aula è comunque talmente radicata che, se diamo un’occhiata alle schede e poi al voto della delibera finale, si scopre che ci sono stati 5 consiglieri che subito dopo aver scritto il nome del prescelto sono usciti di corsa dal Comune, senza neanche aspettare i tre minuti successivi necessari per ratificare la votazione.

Confermati quindi per il triennio 2015-2018 i revisori Dario Zaccone, Giuseppe Zingales e Federico Basile. Il più longevo nel ruolo è il presidente del collegio, Zaccone, eletto nel 2012, mentre Zingales e Basile sono stati scelti successivamente.

Nei giorni scorsi si era sussurrato di un terzo incomodo, vicino a Germanà, pronto ad insidiare gli Udc ed il posto di Zingales, ma i venti di guerra sono rientrati presto ed il terzetto che vigila sui conti dall’era accorintiana è stato confermato.

Dario Zaccone (area Pd) è il più votato, con 16 preferenze, mentre Giuseppe Zingales (per i centristi) ne ha registrate 10 seguito da Federico Basile (area Pdr) che ne ha riportati 9. Due le schede bianche. In totale quindi i consiglieri votanti sono stati 37 fatto questo davvero strabiliante se si pensa che siamo a fine agosto e che di norma la media dei votanti non supera i 21 e che anzi il problema della caduta delle sedute per mancanza di numero legale è un dato di fatto reale. Ancor più irritante è vedere che, subito dopo aver inserito la scheda nell’urna ben 5 consiglieri se la siano svignata. La delibera di rinnovo del Collegio è stata votata infatti da 32 consiglieri,con 30 voti favorevoli e 2 astenuti.

A margine della seduta è da registrare il documento di Cambiamo Messina dal basso nel quale si rivolgeva un invito all’Aula per non confermare Dario Zaccone, il cui nome figura nell’inchiesta sui Corsi d’oro: facciamo un appello ai consiglieri comunali chiedendo che i criteri di scelta del nuovo Collegio portino a un completo rinnovamento di questo importante organo di garanzia per la città. Garanzia, appunto, la prima e più importante qualità. I Revisori avranno il delicato compito di entrare nel merito di ogni documento finanziario del Comune, e non crediamo opportuno che a farlo siano persone attualmente indagate per reati connessi all'ambito contabile/finanziario o nelle inchieste che hanno scosso la politica regionale nel settore della formazione. Le responsabilità penali saranno accertate dalla magistratura e per tutti vale la presunzione di innocenza, sancita dalla Costituzione. Vi sono però giudizi di opportunità politica e di trasparenza verso la cittadinanza che la Politica non potrebbe e non dovrebbe in alcun modo ignorare. Per questi stessi motivi, siamo contrari all'elezione di Revisori che abbiano ricoperto tale ruolo nel periodo oscuro dei bilanci oggetto di indagine degli anni 2009-2012, fino a quando non verrà fatta chiarezza sul tema da parte dell’Autorità giudiziaria.

Auspichiamo, infine, che il Collegio ridiventi quell'organo tecnico, e non politico, che dovrebbe essere. Chiediamo quindi che i nuovi Revisori siano distanti dal sistema dei partiti e dei gruppi politici e che non siano riconducibili ai grandi gruppi imprenditoriali cittadini, per evitare possibili conflitti di interesse. La logica dei primi dei non eletti, dei Revisori “riciclati ed accontentati”, non ci è mai piaciuta e la rigettiamo con forza”.

Un documento durissimo quello di Cambiamo Messina dal basso che mira all’attuale presidente del Collegio, Zaccone, ma anche al sistema dei partiti che tira le fila dietro le elezioni dei revisori (e non solo al Comune ma in tutte le partecipate). Val la pena comunque ricordare che nell’ottobre del 2013, quando l’Udc riuscì a far eleggere Zingales (che in quell’occasione riportò più voti di Basile, che sarà eletto successivamente) potè contare proprio sullo zampino degli accorintiani (vedi articolo allegato) e, per non andare troppo lontano, questa amministrazione nei mesi scorsi ha fatto chiaramente sapere alla Presidenza del consiglio ed ai capigruppo che in vista dei rinnovi dei collegi nelle partecipate sarebbe stata disponibile alla “condivisione e partecipazione”. Le logiche che CMdb contesta ogni tanto piacciono anche all’amministrazione di riferimento.

Rosaria Brancato

6 commenti

  1. Perché il PARTITO DEMOCRATICO riconferma DARIO ZACCONE? Le conoscenze di chi è iscritto all’albo dei revisori non è messa in discussione, ma è l’indipendenza dai partiti politici che ci interessa, perché oggi è sindaco Renato ACCORINTI, ma domani, Madonnina non voglia, un uomo del PARTITO DEMOCRATICO, è il presidente ZACCONE è smaccatamente vicino al partito di Matteo RENZI. Il PD ha fatto pesare i numeri in Consiglio, ci siamo abituati, lo fa sempre anche nel Parlamento, Senato e Camera. Chi di numeri ferisce prima o poi di numeri perisce.

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  2. Perché il PARTITO DEMOCRATICO riconferma DARIO ZACCONE? Le conoscenze di chi è iscritto all’albo dei revisori non è messa in discussione, ma è l’indipendenza dai partiti politici che ci interessa, perché oggi è sindaco Renato ACCORINTI, ma domani, Madonnina non voglia, un uomo del PARTITO DEMOCRATICO, è il presidente ZACCONE è smaccatamente vicino al partito di Matteo RENZI. Il PD ha fatto pesare i numeri in Consiglio, ci siamo abituati, lo fa sempre anche nel Parlamento, Senato e Camera. Chi di numeri ferisce prima o poi di numeri perisce.

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  3. Brave Fenech e Risitano. Veramente vergognosi i due “Gina” che tanto parlano ma che poi votano questi personaggi della peggior vecchia politica

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  4. Brave Fenech e Risitano. Veramente vergognosi i due “Gina” che tanto parlano ma che poi votano questi personaggi della peggior vecchia politica

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  5. letterio.colloca 28 Agosto 2015 13:46

    Altro che RINNOVAMENTO…….Una volta si diceva che CAMBIA LA MUSICA…….ma non i suonatori!!!!!Cosa potrebbe cambiare in ONESTA’ se si riconfermano,corum populi, i preposti CENSORI che non hanno saputo/voluto ARGINARE lo schifo in cui vivacchiano fors’anche da complici con TUTTI (i ladroni di prima e gli ignavidiadesso)! POVERA MESSINA,non sopravviverai a questa associazione xxxxxx!!!

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  6. letterio.colloca 28 Agosto 2015 13:46

    Altro che RINNOVAMENTO…….Una volta si diceva che CAMBIA LA MUSICA…….ma non i suonatori!!!!!Cosa potrebbe cambiare in ONESTA’ se si riconfermano,corum populi, i preposti CENSORI che non hanno saputo/voluto ARGINARE lo schifo in cui vivacchiano fors’anche da complici con TUTTI (i ladroni di prima e gli ignavidiadesso)! POVERA MESSINA,non sopravviverai a questa associazione xxxxxx!!!

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