Nasce una nuova realtà: Zancle

Nasce una nuova realtà: Zancle

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Nasce una nuova realtà: Zancle

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sabato 02 Marzo 2019 - 10:58

Gli effetti dell'imponente ondata migratoria proveniente dalla Grecia. Un gruppo di coloni calcidesi, attratti dalla falce naturale che protegge le navi, si insediano nel lembo di Sicilia prospiciente lo Stretto: è nata Zancle.

Cosi come alcuni calcidesi che nel 734 a. C. avevano fondato Naxos, allo stesso modo, oggi, nella primavera del 730 a. C., apprendiamo che si sono insediati lungo le rive della falce un gruppo di coloni provenienti anch’essi da Calcide e dal resto dell’Eubea, isola a nord di Atene, insieme ad un gruppo di pirati provenienti da Cuma, prima colonia calcidese in Campania. L’insediamento è avvenuto senza eccessivi problemi nonostante la presenza sul territorio dei Siculi, popolazione indigena, residente sulle rive dello stretto da diversi anni.

Avevamo appreso già da tempo della difficile situazione che la vicina Grecia stava vivendo.

La distribuzione selvaggia delle terre coltivabili ha portato, nel giro di pochi anni, alla nascita di una ristretta oligarchia di grandi possidenti che ha, inevitabilmente, tagliato fuori la restante popolazione contadina. Quest’ultima è stata costretta a contrarre debiti sempre più elevati che non sono stati nelle condizioni di estinguere.

Ha dell’incredibile quanto accaduto in Eubea, dove la pressione esercitata dagli “Ippobiti” ( allevatori di cavalli), ha visto i ceti più deboli privati dei migliori terreni coltivabili e costretti ad abbandonare i luoghi dove erano nati e cresciuti per altre terre, nelle quali poter vivere liberi da ogni costrizione. Fra le altre cause alla base dell’imponente ondata migratoria si aggiunge l’incapacità delle poleis di rispondere alle esigenze di una popolazione in costante aumento. Queste notizie sono state confermate dai due ecisti ( capi della colonia), Cratemene e Periere presentatisi rispettivamente l’uno come guida dei coloni provenienti da Calcide in Eubea l’altro come capo dei pirati partiti da Cuma.

Alla domanda su quali motivi li abbiano indotti a scegliere il nostro sito, bagnato dall’affascinante quanto pericoloso braccio di mare che separa l’isola dal continente, hanno risposto che la loro attenzione è stata catturata dall’indubbia posizione strategica che rende l’insediamento un ottimo rifugio per le navi che al più presto attraccheranno al suo porto naturale.

L’obiettivo è quello di poter iniziare un florido commercio con la madrepatria e le città limitrofe, e di saggiare la qualità agricola del territorio.

Soddisfazione è stata espressa dai due ecisti per la celebrazione del rito di fondazione della nuova città per la quale è stato confermato il nome di Zancle, che richiama la forma a falce dell’insenatura destinata a porto e che era già stato adottato dai Siculi. Dopo i rituali sacrificii per assicurarsi il favore degli dei, sia Cratemene che Periere si sono detti pronti ad assistere, come loro compete, alla suddivisione della terra e alla sistemazione dell’insediamento e alla scelta degli spazi da destinare alle divinità.

L’incontro anche se breve permette un certo ottimismo sul futuro di questo nuovo insediamento e dei suoi abitanti. I presupposti ci sono tutti per sperare che questa esperienza non abbia i giorni contati e che la sorte sorrida a questa nuova realtà di cui cercherò di essere attento testimone e cronista: Zancle.

Desidero ringraziare Tucidide per le preziose informazioni fornite in merito all’arrivo di Cratemene e Periere, che ci hanno permesso di essere testimoni dei primi e importantissimi passi mossi da Zancle.

Scritto da Massimiliano Mazza

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