Zancle, fra boom economico e pericolo della tirannide

Zancle, fra boom economico e pericolo della tirannide

Redazione

Zancle, fra boom economico e pericolo della tirannide

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sabato 09 Marzo 2019 - 08:08

Zancle ha raggiunto un tale sviluppo economico che la sua moneta circola in molte regioni del Mediterraneo e persino in Iran. Ippocrate, tiranno di Gela. occupa la città

Sapevamo che sarebbero passati un pò di anni, il fatto che sia trascorso molto più di qualche anno non toglie importanza ad una realtà come la nostra Zancle. Nata nel 730 a. C. , la città si presenta oggi, nel 500 a. C., dopo le naturali fatiche di qualsiasi creatura che abbia iniziato a muovere i primi passi, in una posizione di indiscutibile prestigio nel Mediterraneo.

Mi trovavo in Egitto qualche giorno fa, alle volte il lavoro di cronista spinge lontano da casa, e l’incontro con un mercante mi ha incuriosito molto più che per le dichiarazioni rilasciate in merito alla fortuna dei suoi traffici, per l’enorme tesoretto accumulato. Fatto strano, la sua ricchezza era formata da numerose monete caratterizzate dalle immagini del Delfino e del porto falcato, indiscutibilmente provenienti da Zancle. Fatto ancora più strano, perché frutto dei commerci che lo portano anche in Giordania e Iran.

Che le monete di Zancle siano arrivate così lontano dimostra la loro riconosciuta autorevolezza nel sistema di scambi internazionali ed è un chiaro indice dello sviluppo della nostra città oltre tutte le migliori aspettative. Tornato dall’Egitto, ho voluto capire bene i contorni reali di questo fenomeno. Incredibile quanto emerso dalle testimonianze raccolte in città e fra i numerosi mercanti e semplici cittadini che ne affollano le vie; gli operatori economici hanno confermato che la posizione del sito ha facilitato lo sviluppo dei commerci e, così, quella che oggi domina Zancle è una classe imprenditoriale che ha raggiunto una certa agiatezza.

Notevole è lo sviluppo degli operatori portuali oltre alla fortuna che artigiani e piccoli mercanti sono riusciti a costruirsi. La mole degli scambi si è allargata così tanto da fare di Zancle crocevia dei traffici che partono verso il Tirreno e le coste della Gallia e della Spagna. La città è anche diventata centro di smistamento delle mercanzie trasportate dai Focesi o dalla marineria Eginetica. Questa ricchezza ha favorito l’ascesa al potere di una classe indiscutibilmente legata al mare più che ai possessi fondiari, data la relativa estensione del territorio verso l’interno, delimitato da montagne. Il compiacimento per quanto Zancle è riuscita a fare è, però, svanito di fronte alle notizie che corrono sulla scia degli eventi.

Era ovvio che l’opulenza raggiunta avrebbe attirato prima o poi le mire delle città rivali. Infatti Ippocrate, tiranno di Gela, ha deciso di unificare tutta la grecità della Sicilia orientale per sottrarre a Zancle, Himera e Naxos il controllo dei traffici che dal Tirreno raggiungono l’Africa settentrionale, l’Italia e la Spagna. Per questo motivo, in seguito ad alcune operazioni militari affidate al suo luogotenente Gelone, è riuscito ad occupare la città, affidando il potere, secondo le ultime notizie forniteci da Erodoto, al tiranno Scite, al solo scopo di tenere l’importante crocevia commerciale asservito.

Purtroppo le difficoltà di comunicazione e la lentezza dei dispacci non permettono aggiornamenti in tempo reale. Nonostante ciò le voci su quanto accaduto hanno raggiunto la vicina Rhegion destando preoccupazione per possibili cali di benessere e fenomeni di depressione. Fonti vicine fanno presupporre che un possibile intervento di Anassila, tiranno di Rhegion, non sia poi un evento tanto improbabile. Non dobbiamo, infatti, dimenticare i legami di sangue che legano l’altra sponda dello stretto a Zancle, alla quale deve in parte i propri natali. Infatti alla fondazione di Rhegion hanno partecipato non solo immigrati giunti dall’Eubea, isola a nord di Atene, e dalla Messenia, regione del Peloponneso, ma anche cittadini Zanclei.

Massimiliano Mazza

Scritto il 15.03.2008

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