Vertenza cantieri Palumbo, tutti attorno a un tavolo per trovare una soluzione

Vertenza cantieri Palumbo, tutti attorno a un tavolo per trovare una soluzione

Vertenza cantieri Palumbo, tutti attorno a un tavolo per trovare una soluzione

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giovedì 06 Ottobre 2011 - 08:32

Ieri da Capone al Comune riunione a cui hanno preso parte anche Provincia, Autorità portuale, Ente Porto, Capitaneria, Confindustria e vertici aziendali

Tutti attorno a un tavolo, ed è questa la vera novità. Tutti insieme per discutere di una vertenza, quella dei Cantieri Palumbo, sulla quale in tanti giocano un ruolo ma nessuno, finora, ha mai voluto fare squadra. Col risultato che da una parte ci sono lavoratori inferociti e sul piede di guerra da mesi, se non, ormai, da anni, e dall’altra c’è un’azienda non messinese altrettanto scontenta di come stanno andando le cose. Ecco perché trovare una soluzione farebbe bene a tutti, nessuno escluso. Va letto in questo senso l’incontro convocato dall'assessore al Lavoro del Comune, Melino Capone, e tenutosi ieri a Palazzo Zanca. Erano presenti l'Autorità Portuale e l'Ente Porto (insieme, proprio così, e già questa è notizia), la Capitaneria di Porto, l'assessore al Lavoro della Provincia, Renato Fichera, il presidente di Confindustria Messina Ivo Blandina ed i rappresentanti della società Palumbo Spa. Al tavolo si è definitivamente chiarita la posizione di mantenimento da parte della società degli impegni assunti in fase di aggiudicazione di gara d’appalto, anche in considerazione della mancanza di fruibilità, per cause ad essa non imputabili, di circa il 60 per cento delle aree oggetto della concessione. Un aspetto, questo, che sembra voler dare ragione ad entrambe le controparti: i sindacati, che sostengono che finora l’azienda non ha mantenuto gli impegni presi, e la Palumbo, che a questo punto sostiene di non “poterli”, o comunque di non averli potuti prendere. La Palumbo ha inoltre inequivocabilmente raccolto la solidarietà e la ferma partecipazione degli enti a condividere un percorso improntato su legalità e sicurezza sul territorio, «presupposti fondamentali per consentire all’Imprenditore napoletano di lavorare in un clima di serenità continuando a sviluppare la propria attività presso il cantiere di Messina». Una solidarietà figlia delle denunce fatte dall’azienda in merito a presunte minacce (c’è un’inchiesta aperta, sull’argomento, leggi qui). C’è poi una frase, nella nota di Confindustria a margine dell’incontro, che potrebbe far discutere: «Si fa comunemente appello a tutte le forze a ciò preposte a perseguire e rimuovere eventuali ostacoli che in tal senso si frappongono al naturale sviluppo di un’azienda riconosciuta a livello internazionale». Il primo ostacolo da rimuovere, a nostro avviso, sarebbe proprio quello che, evidentemente, non consente all’azienda di mantenere certi impegni. In secondo luogo sembrerebbe una mossa opportuna riaprire un confronto sindacale degno di questo nome e sereno, con una buona dose di buon senso sia da parte dei vertici aziendali che dei sindacati. Dopodiché gli altri, qualora ci fossero, verrebbero giù a cascata. I lavoratori, quelli sani che intendono semplicemente portare il pane a casa, rivendicano diritti, nulla più, nulla meno. E come detto in apertura, trovare una soluzione al problema è un obbligo che farebbe tutti felici.

Un commento

  1. ci sono e sicuramente sono in maggioranza i lavoratori che vogliono portare il pane a casa e poi ci sono i nullafecenti che prosperono buttando benzina sul fuoco,col preciso scopo di far si che la Palumbo molla tutto e se ne ritorna a Napoli. e cu si visti si visti…..

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