Viabilità in ginocchio e presunto inquinamento: ecco l’ex scalo ferroviario in cui è stato depositato il materiale
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Presunto inquinamento d’arsenico fra i villaggi di Contesse e Unrra. Ciò che si vede oggi è una grade distesa di terra grigiastra fra il verde dei terreni privati e il blu del mare sullo sfondo. A preoccupare i cittadini che abitano nella periferia sud di Messina è il caso scoppiato ormai da qualche settimana. A chiedere risposte ufficiali è stato anche il Consiglio della II Municipalità. “Quello che preoccupa di più è il silenzio assordante”, dice il presidente Davide Siracusano.

La raccolta firme di “Isamupubbirazzu”
A sollevare il caso fra i residenti dei due villaggi è stata l’associazione di volontariato “Isamupubbirazzu” di Alessandro Brigandì. “Ho organizzato una raccolta firme per sensibilizzare in primis la cittadinanza del Villaggio Unrra Casas e di Contesse e, successivamente, per mettere a conoscenza tutti i messinesi che è stata depositata della terra contaminata dall’arsenico nell’ex scalo ferroviario di Contesse”, racconta Brigandì.

Viabilità in ginocchio
Oltre alla preoccupazione per la salute dei cittadini c’è anche la questione della viabilità in ginocchio. Una grande quantità di tir, infatti, percorre le strette strade dei villaggi con conseguenti disagi per i residenti. “Ci sono orari in cui si incrociano i tir che vanno e vengono dal cantiere, le auto dei genitori che vanno a prendere i bambini nella scuola del villaggio e i mezzi pesanti di una ditta di trasporti privata”, il presidente Siracusano spiega così il caos che si crea in alcune fasce orarie.

“Tir e arsenico fuori dai nostri villaggi”
Anche l’associazione del territorio “Isamupubbirazzu” difende il diritto dei residenti ad una viabilità sicura. “I tir percorrono le strade del centro abitato di giorno e di notte. Lungo il loro abituale percorso ci sono una scuola, una chiesa e un centro servizi riabilitativi per bambini e anziani”, sottolinea il presidente Brigandì. “Noi cittadini chiediamo espressamente e categoricamente che venga scelta un’altra zona per svolgere questa attività di bonifica di questi materiali estratti per l’esecuzione dei lavori del raddoppio ferroviario della zona jonica e, di conseguenza, il divieto assoluto della circolazione dei tir per non creare problemi di viabilità, di sicurezza e di salute. Non ci sono né alternative, né altre soluzioni: “Tir e arsenico fuori dai nostri villaggi“, conclude Brigandì.







Un tempo a Contesse si sentiva il profumo di gelsomino e zagare