Barbagallo: "Pronti a governare Messina. De Domenico il miglior biglietto da visita del Pd" VIDEO

Barbagallo: “Pronti a governare Messina. De Domenico il miglior biglietto da visita del Pd” VIDEO

Redazione

Barbagallo: “Pronti a governare Messina. De Domenico il miglior biglietto da visita del Pd” VIDEO

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martedì 05 Aprile 2022 - 07:18

INTERVISTA al segretario regionale del Pd: "C'è una regia importante sulla costruzione della coalizione di centrosinistra e sulle candidature. Per le regionali puntiamo sulle primarie, scelgano i siciliani". Nel centrodestra poche idee e... ben confuse

di Carmelo Caspanello (riprese e montaggio video Matteo Arrigo)

MESSINA – Segretario partiamo da Messina, dalla candidatura di Franco De Domenico alla carica di primo cittadino. E’ stato un parto travagliato…

“No. Anzi, tutt’altro. I parti travagliati, in politica – risponde il segretario regionale del Partito democratico Anthony Barbagallo – sono altri. Invece è stato un lavoro repentino da parte di tutte le forze progressiste del centrosinistra. Le dimissioni di De Luca, che sono arrivate all’improvviso, alla fine hanno imposto dei ritmi serrati alle concertazioni, alle relazioni tra i partiti. E devo dire che non è stato difficile arrivare al nome di Franco che certamente per profilo, spessore, capacità, era uno dei nomi sin dall’inizio in campo e alla fine c’è stata la serena convergenza da parte di tutte le forze politiche”.

Sembrava che ci fosse una spaccatura nel centrosinistra. Subito dopo la scelta del candidato è stata ricomposta…

“No. Mai siamo arrivati all’idea di pensare lontanamente di spaccare. Stiamo vivendo una stagione di grande dialogo all’interno del centro-sinistra siciliano. La politica è sintesi e confronto, ci possa essere divergenze, vediamo alcune cose in modo diverso, però alla fine la forza delle idee, della proposta politica, la voglia di ritornare ad amministrare le città ha spinto tutte le forze al centro-sinistra a convergere rapidamente sulla candidatura di Franco”.

Ha parlato della candidatura di De Domenico ma adesso bisogna cominciare a parlare di programmi e di candidati, anche per quanto riguarda la squadra che dovrà affiancare De Domenico e le liste. A che punto siete?

“C’è una regia importante sulla costruzione della coalizione, sulle liste di partito, sulle liste civiche, sulla lista del sindaco. La costruzione della colazione è come quando deve suonare in un’orchestra, è proprio un lavoro collettivo che vede protagonisti soprattutto i partiti, le forze civiche, che hanno da sempre sostenuto la candidatura di Franco ovviamente è la regia anche del capo della coalizione”.

Messina è una città che ha bisogno di tante cose, le priorità per il centrosinistra quali sono?

“Io credo che la figura del candidato sindaco per caratteristiche, attitudine, è il miglior biglietto da visita di quello che vuole fare il Partito democratico a Messina. Parliamo di capacità amministrativa riconosciuta, radicamento sul territorio, storia personale. Queste sono le caratteristiche di Franco e questa è la proposta del Pd per governare la città di Messina partendo dallo spessore amministrativo, da una visione chiara, netta per la risoluzione dei problemi. Siamo pronti a rimboccarci le maniche già dal 13 giugno per governare la città”.

Il ponte sullo Stretto non ci dividerà, ha detto che Domenico. Il segretario regionale del Pd cosa dice?

“Dico quello che ha detto la coalizione dopo un grande lavoro: l’argomento del Ponte non deve essere divisivo. C’è un impegno chiaro e netto di tutta la coalizione per concentrarsi sul reperimento delle risorse della continuità territoriale. Il tema vero e la risposta vera è la continuità territoriale, su quello ci concentreremo tutti perché la risposta che si deve ai messinesi”.

“Il candidato di De Luca è partito per primo, De Domenico è già in corsa, il centro-destra stenta ancora a dare un nome che dovrebbe arrivare a breve… Qual è la campagna elettorale, per Messina, che immagina Barbagallo?

“Una campagna elettorale improntata sulla semplicità. Ma anche sulla tenacia, sulla determinazione delle nostre proposte, della nostra incisività, guardando la gente negli occhi. Faremo la campagna elettorale come siamo abituati a farla: senza fare show, polemiche, annunci, soltanto mandando avanti le nostre idee, i nostri programmi, avendo la certezza di avere la proposta migliore in campo”.

Andiamo a Palermo. Si parla già di elezioni regionali, che avranno luogo in autunno, e anche lì le difficoltà, di natura politica, non mancano. A quanto pare c’è già un accordo di massima per le primarie in seno al centrosinistra ed è stato detto che se ne parlerà a luglio.

“Guardi, il centrosinistra poteva inseguire in Sicilia le formule di rito con il compromesso, chiuso in una stanza e cercare il nome che unisse il maggior numero di liste o che raccontasse la storia migliore. Invece preferiamo far scegliere i siciliani…”.

C’è però un paletto, di non allargare troppo al centro…

“Io credo che il perno delle primarie sia il rapporto tra il Partito democratico, il Movimento 5 Stelle, le forze della sinistra. Ovviamente se alcune forze politiche come quelle di Più Europa, Azione e Italia viva volessero partecipare, valuteremo se ci sono le condizioni per allargare in modo compatibile con i nostri valori, la nostra storia. E sarebbe anche bello che ci fosse una competizione vera, non soltanto fra i nomi in campo ma anche fra le idee. Noi immaginiamo le primarie come un grande momento di partecipazione attiva dei siciliani, come un grande momento di concertazione, di definizione di proposte politiche. Abbiamo vissuto in questi anni la visione dell’uomo solo al comando, invece riteniamo che da questo momento la parola debba passare siciliani per costruire anche una proposta politica. Ad esempio nessuno si è messo attorno a un tavolo con archeologi, esperti dei beni culturali esperti del turismo, esperti di proposte turistiche naturalistiche ed esperti in infrastrutture… Le primarie servono anche a fare le primarie delle idee di cui questa terra oggi più che mai, dopo la povertà anche intellettuale del governo Musumeci, ha estremo bisogno”.

L’asse Pd-M5S regge?

“Più di così… A Palermo e Messina abbiamo costruito in tempo rapido la coalizione e l’accordo elettorale. Non l’abbiamo costruito sui nomi. Non è un mistero che a Messina così come a Palermo io per primo ho offerto la sindacatura al Movimento 5 Stelle perché per noi non è importante a chi vada. E’ importante stare insieme e abbiamo dimostrato che l’uno o l’altro è la stessa cosa e la stessa cosa avverrà anche per le elezioni regionali”.

L’ emergenza covid ha cambiato profondamente la Sicilia, i siciliani. Si guarda con grande interesse al Pnrr. Lei ha detto che si tratta di un’opportunità che la Sicilia non può perdere. Ma ci sono tanti dubbi da fugare…

“Soprattutto manca la regia regionale. Il governo Musumeci ha fallito. Abbiamo davanti agli occhi una vicenda dolorosa e mi riferisco alla bocciatura dei 31 progetti del Pnrr sul 31, ennesima manifestazione di inadeguatezza del governo regionale che non è riuscito neanche a finanziare un progetto. La circostanza che non sia stata finanziata neanche un’ opera negli ambiti “B” delle Srr dei sopra ambiti dei rifiuti, dove la regione addirittura aveva avviato le procedure di commissariamento, è ulteriormente grave. Siamo preoccupati da questa assenza di regia. In alcuni casi, anche il ruolo esercitato dalle Città metropolitane non è stato particolarmente significativo. Insomma, bisogna fare arrivare queste risorse subito ai siciliani, ai Comuni siciliani perché ne abbiamo estremo bisogno”.

Guardiamo un po’ in casa altrui. Il centro-destra non è messo bene, è in frantumi. Il Pd può trarne vantaggio?

“Nel centrodestra mi sembra che ci siano poche idee e ben confuse. C’è una litigiosità mai vista prima, una ferocia nella contrapposizione non soltanto ideologica ma una continua ed estenuante lotta di potere. Da ultimo abbiamo visto per le commissioni parlamentari All’Ars quello che sta succedendo. Noi ci occupiamo delle nostre idee, delle nostre proposte. Il centrodestra faccia le sue scelte, non ci riguarda. Siamo solo preoccupati dai disastri che hanno creato in Sicilia, nelle città che hanno amministrato in questi anni”.

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