Giusi Duca e il comunicatore per il figlio: "Dopo 5 mesi richiesta da rifare. Sembra gioco dell'oca" VIDEO

Giusi Duca e il comunicatore per il figlio: “Dopo 5 mesi richiesta da rifare. Sembra gioco dell’oca” VIDEO

Giuseppe Fontana

Giusi Duca e il comunicatore per il figlio: “Dopo 5 mesi richiesta da rifare. Sembra gioco dell’oca” VIDEO

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mercoledì 21 Dicembre 2022 - 09:00

Una lotta costante contro la burocrazia per avere un ausilio che permetterà al figlio di 5 anni di esprimersi. Ma adesso l'iter riparte da capo

di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Silvia De Domenico

MESSINA – Giusi Duca è una mamma e una caregiver. Quotidianamente lotta insieme al marito per il figlio di 5 anni, il maggiore, affetto da paralisi cerebrale infantile. I caregiver sono infatti coloro che si prendono cura di persone, spesso familiari, non autosufficienti. La giovane donna ha raccontato più volte le sue battaglie quotidiane sfruttando i social e appena un mese fa, il 20 novembre, ha fatto il punto su quanto sia difficile vivere in una città come Messina, scontrandosi con l’inciviltà di alcuni cittadini e con la burocrazia.

E proprio di burocrazia si torna a parlare oggi, a 30 giorni di distanza. Giusi, infatti, ha dovuto fare i conti nelle ultime settimane con nuove pratiche e documenti di vario tipo per avere il comunicatore dinamico che permetterebbe al figlio di rendere parole i suoi pensieri. Un tablet, di fatto, con all’interno un software specifico. Ciò che è accaduto, però, è che dopo cinque mesi dalla presentazione della domanda, Giusi ha dovuto ricominciare tutto l’iter da capo perché il comunicatore richiesto dall’Asp non era quello specifico per il suo caso. E con lei anche altri due bambini, su un totale di sei che hanno richiesto l’ausilio.

Giusi: “Sembra il gioco dell’oca”

“Sembra il gioco dell’oca – racconta Giusi – fai due passi e poi dieci indietro. A fine novembre, quando sembrava che la cosa si stesse per risolvere, prima mi è stato detto che il comunicatore sarebbe arrivato in una settimana e poi che forse non era quello giusto. Poi abbiamo verificato e non era così: hanno scelto un tipo di comunicatore molto basico che per mio figlio non va assolutamente bene e diventerebbe inutile. Ma, quando l’ho fatto presente, mi hanno risposto che per quello specifico dovrò versare una somma di 620 euro”.

“Siamo tornati indietro”

Il racconto prosegue: “Mi sono arrabbiata perché non tutte le famiglie possono permettersi questa somma. Chi non può farlo deve decidere tra fare mangiare il figlio o rendergli la vita meno difficile? Ma come ci si può accorgere di una cosa simile dopo cinque mesi? Ho dovuto fare di nuovo la prescrizione, siamo tornati indietro. Ora ci sarà il Natale, poi il Capodanno, quando avremo questo comunicatore? Noi abbiamo fatto richiesta i primi di luglio. E da settembre mi hanno fatto credere che mancasse poco e, invece, la situazione non solo è ferma: siamo tornati indietro”.

Il nostro giornale ha segnalato l’emergenza al commissario straordinario dell’Asp Messina Bernardo Alagna e siamo fiduciosi che gli intoppi burocratici saranno risolti in tempi brevissimi.

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