"Il nostro sogno è creare una community", così Eleonora e Marzia raccontano il loro progetto di educazione all'aperto
Servizio di Silvia De Domenico
L’educazione alternativa
“E’ una realtà che esiste in tutto il mondo, ma non dobbiamo pensare che sia qualcosa di atipico alle nostre latitudini. Ovviamente in seguito alla pandemia l’interesse verso questa forma di educazione alternativa è aumentato”, così Eleonora Urzì Mondo, ideatrice del blog ilbianconiglio.org, ci racconta come è nato il progetto. “L’homeschooling è un’istruzione alternativa alla scuola tradizionale, è un percorso possibile e assolutamente legale”.
L’incontro con Naturè
Un percorso individuale di prescolarizzazione è diventato un percorso di comunità, grazie all’incontro con Naturè. “Il nostro è un progetto di educazione all’aperto, nato a Villarè qualche anno fa”, così l‘imprenditrice agricola Marzia Villari racconta la sua esperienza con i bambini a contatto con la natura. “Facciamo apprendimento del tutto empirico, grazie alle potenzialità della natura. Rispettiamo i tempi e le esigenze di ogni singolo bambino, sempre seguendo le indicazioni nazionali”.
Formare una community
Eleonora e Marzia vogliono soprattutto formare i genitori e attraverso loro creare una community in cui si trasmettano le competenze pedagogiche dei professionisti che prenderanno parte al percorso. Alcune famiglie si sono già avvicinate al progetto, non senza riserve perchè le paure, i dubbi e le curiosità sono tante. Proprio per questo il viaggio comincerà ancora prima dell’inizio del prossimo anno scolastico. Già in primavera verranno programmati una serie di piccoli incontri dedicati alle famiglie che vogliono saperne di più.

Iniziativa molto interessante. Da seguire con attenzione ed eventualmente appoggiare con molto favore….( attesa anche la condizione dell’attuale scuola di Stato..)
Mi pare più un attività da tempo libero e non mi pare che sia spiegato bene in cosa consista l’attività pedagogica innovativa, capace di sostituire la scuola, tranne nello stare all’ aperto e a contatto con gli animali, cosa che d’inverno non è sempre possibile. Ho due timori: che i bambini si trovino profondamente sbandati ed indietro rispetto ai compagni, passando ad una scuola “normale” e che per alcuni sia un modo per eludere alcune regole ,tipo vaccinali con la scusa dell’innovazione. Spero di sbagliarmi in entrambi i casi, ma gradirei delucidazioni. Grazie