"Il ponte sullo Stretto in una strategia europea di reti ferroviari e stradali efficienti" VIDEO

“Il ponte sullo Stretto in una strategia europea di reti ferroviari e stradali efficienti” VIDEO

Marco Olivieri

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martedì 02 Maggio 2023 - 07:21

Terzo appuntamento sul tema. Il confronto continua con il presidente dell'Ordine degli ingegneri di Messina, Santi Trovato

di Marco Olivieri, riprese e montaggio di Matteo Arrigo

MESSINA – Terzo appuntamento con il ciclo di confronti sul ponte sullo Stretto. Sottolinea Santi Trovato, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Messina: “Stiamo cercando di togliere una visione manichea. Il nostro è stato l’unico ordine sentito nelle audizioni delle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera dei deputati. Se noi crediamo alla scienza, dobbiamo credere ai numeri elencati nel progetto stesso. I numeri parlano di un’unica campata che riesce a superare lo Stretto, di piloni di 399 metri, e che supereranno di 100 metri la Torre Eiffel. Sarà un’opera mastodontica e un’opera d’arte. Prima di tutto serve un confronto sul progetto con le autorità locali, le forze sociali, universitarie e sindacali e con gli ordini professionali. E non può rappresentare un momento unico nella rete infrastrutturale”.

Per il presidente Trovato, “il ponte va collegato a un sistema d’infrastrutture meridionale e italiano, inserito nel corridoio scandinavo-mediterraneo. Si tratta di uno dei nove corridoi su cui l’Unione europea investirà entro il 2030. Una data importante perché, con la rete Ten-t, dovrà essere assicurata una rete elettrificata ferroviaria e reti autostradali con certi requisiti. Reti ferroviarie che dovranno garantire 150 km orari per il trasporto merci e tutte dovranno essere elettrificate. L’investimento che la politica deve fare è sulla rete infrastrutturale, specie siciliana e calabrese, in previsione del ponte. Il primo passo è quello di raddoppiare i binari. Ancora non è previsto alcun finanziamento sulla Messina-Palermo per circa 67 chilometri. E non è previsto alcun finanziamento per altri 100 chilometri di binario unico sulla Catania-Palermo. Per rispondere alle indicazioni della Comunità europea, vanno risolti questi elementi critici”.

Precisa l’ingegnere Trovato: “La Comunità europea dà un ulteriore margine di tempo prima che si attesti un’infrazione. L’Italia avrà delle multe se non chiuderà il corridoio con le caratteristiche già evidenziate. In poche parole, il ponte non può essere considerata un’opera a sé stante, per le infrastrutture, ma elimina il cosiddetto collo di bottiglia. Ovvero, per completare il corridoio scandinavo-mediterraneo, serve proprio lo Stretto di Messina. Il ponte collegherebbe queste reti e consentirebbe all’Italia di rispettare le prescrizioni dell’Unione europea. Di sicuro, il vulnus nelle reti ferroviarie siciliane va risolto. O ponte o non ponte, queste opere vanno completate. Io, dal punto di vista tecnico, per eliminare il collo di bottiglia e garantire il collegamento, vedo solo una struttura d’attraversamento stabile che colleghi le strade siciliane e calabresi. Il ponte costringerà ad adeguare le reti ferroviarie e stradali”.

“Una cabina di regia interistituzionale per gestire l’impatto dei cantieri e delle opere connesse”

Per il presidente dell’Ordine degli ingegneri, ci sono tutte le condizioni per realizzare l’opera, con le verifiche e i pareri già registrati, e auspica l’avvio di un processo di formazione per gli operai e per tutti coloro che, nel territorio, potranno lavorare alla costruzione dell’opera. Secondo Trovato, “il ponte non ha bisogno d’opere compensative ma integrative e un comitato tecnico interistituzionale dovrà valutare tutti gli aspetti: l’impatto dei cantieri, delle reti scavo, delle aree destinate allo stoccaggio dei rifiuti e l’impatto sul traffico cittadino. Serve una cabina di regia per gestire le tante esigenze. Per quanti anni? Io credo nella scienza e nel progresso della tecnica. Nelle carte, si parla di 7-8 anni di cantierizzazione. Da cittadino, penso che non si potrà stare con cantieri di questo tipo, del ponte e delle opere connesse, per dieci o vent’anni. Sarà un’opera che rimarrà nella storia della scienza delle costruzioni”.

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