Puccio: "Se i messinesi non fossero stati così bravi nella differenziata la tassa sarebbe aumentata di oltre il 50%"
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – L’aumento della Tari dipende dai costi di trasporto e smaltimento rifiuti. Principalmente quello che pesa di più a Messina sono umido e indifferenziata. Quest’ultima, ad esempio, va a finire a Rotterdam in un impianto privato, dopo essere stata trasportata e separata a Catania. Oltre al fatto che queste due frazione spesso sono di bassa qualità e gli impianti applicano delle penali elevate a Messina Servizi. Quando per errore o distrazione si getta un pannolino sporco nell’umido o della plastica nell’indifferenziata si contribuisce a far schizzare questi costi. Quella che potrebbe sembrare una semplice svista può rischiare di vanificare lo sforzo che tutti, o quasi, i cittadini fanno da quando sono stati eliminati i cassonetti in città.
“La raccolta si è sempre mantenuta sopra il 50%”
E come sottolinea il direttore generale del Comune di Messina, Salvo Puccio, se i messinesi non fossero stati così bravi nella differenziata la tassa sui rifiuti sarebbe aumentata di oltre il 50%. E’ accaduto in altre città siciliane e a Messina no. “La raccolta qui si è mantenuta sempre sopra il 50%, con picchi nell’ultimo anno del 57%. L’obiettivo rimane sempre quello di raggiungere il 65%, ma anche oltre”, aggiunge. “E’ una soglia ambiziosa ma con dei piccoli sforzi in più possiamo arrivarci. Dobbiamo intervenire soprattutto nei grandi condomini e nelle attività commerciali“, spiega la presidente di Messina Servizi Mariagrazia Interdonato.
“Quando l’umido verrà smaltito a Mili risparmieremo”
Anche lo smaltimento dell’umido ha un costo importante per la città, soprattutto perché spesso è impuro. Le tonnellate raccolte a Messina si sono abbassate di anno in anno, ma non ancora a sufficienza. Vengono trasportate fuori città, ma restano comunque in Sicilia a differenza dell’indifferenziata che va in Olanda. Avere un impianto all’interno del comune permetterebbe un ulteriore risparmio per la città e quindi per le tasche di tutti. Ecco perché si sta lavorando al progetto che prevede la sua realizzazione, entro il 2026, nella zona di Mili (qui paure e dubbi sollevati dai cittadini della zona). Proprio accanto al depuratore (qui i lavori per la copertura delle vasche), infatti, sorgerà l’impianto in cui verrà smaltito l’umido della città e da questo rifiuto si produrrà energia. Tutto senza emissioni nell’ambiente, assicura il direttore Puccio.