Rione Ferrovieri, fogna e palazzo che cade a pezzi: la protesta

Rione Ferrovieri, fogna e palazzo che cade a pezzi: la protesta

Giuseppe Fontana

Rione Ferrovieri, fogna e palazzo che cade a pezzi: la protesta

mercoledì 16 Novembre 2022 - 14:09

Dal pericoloso terrazzo senza barriere ai calcinacci pericolanti, fino all'ascensore mai funzionato: gli abitanti di via Alessandria hanno pacificamente protestato con il sindaco

di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Silvia De Domenico

MESSINA – L’apertura del nodo Atm di via Don Blasco è stata l’occasione per una protesta pacifica, portata avanti dagli abitanti di uno dei palazzi della zona. Si tratta dello stabile di via Alessandria, all’angolo con via Vittorio Veneto, nel rione Ferrovieri, una struttura che affaccia proprio sul nuovo tratto stradale e vive giorni di particolare criticità. Le famiglie all’interno, infatti, hanno atteso l’arrivo del sindaco Federico Basile e del vice sindaco Salvatore Mondello per porre loro una questione importante: da due giorni, infatti, gli scantinati del palazzo sono allagati per un problema agli scarichi fognari.

Il problema legato alla fogna

L’odore nauseabondo arriva fino ai piani più alti e i cittadini che risiedono all’interno della struttura si sono confrontati con Basile e Mondello, che hanno spiegato come il problema verrà risolto in breve tempo. Una ditta di espurgo ha già svolto un sopralluogo in mattinata, secondo quanto dichiarato durante il breve faccia a faccia, ma l’emergenza resta. E riguarda, in realtà, l’intero stabile. Perché se è vero che il problema della fogna potrebbe essere risolto in breve tempo, diversa è la situazione del palazzo, attualmente in condizioni fatiscenti ma su cui il Comune non può intervenire senza rapportarsi con i proprietari della struttura stessa.

“La puzza arriva fino al quarto piano”

La facciata dello stabile cade a pezzi, con calcinacci e ferri in bella vista, dal terrazzo fino alla base. Gli ascensori non funzionano e così tutti, anziani, adulti, bambini e anche alcuni cittadini con disabilità, sono costretti a utilizzare le scale. “Abbiamo contattato l’assessore – racconta una delle abitanti, riferendosi soprattutto al caos degli scantinati – e si è attivata. Ci è stato poi chiesto di non utilizzare i tubi di scarico, né l’acqua, finché non finiscono questi lavori. Deve essere sostituito un tubo”. Oggi il confronto del sindaco: “Non sono soddisfatta. Non voglio che passi il messaggio che sia colpa nostra. Posso dire tante belle parole, ma la realtà è diversa: vede un operaio che lavora? La puzza arriva fino al quarto piano”.

“14 anni in emergenza abitativa”

“Queste non sono case, ma era un vecchio albergo e ci sono stati assegnati gli alloggi in emergenza abitativa – continua la giovane donna -. Ma sono passati 14 anni in emergenza. Abbiamo chiesto l’assegnazione definitiva di un’abitazione, noi e tutti gli altri. Perché queste sono case pericolose, sono uscita in balcone e mi è caduto addosso un pezzo di cornicione. In tanti hanno paura di uscire nelle scale, l’ascensore? Mai funzionato. Un problema per chi è invalido, come me e le mie bambine. E ci sono persone con problemi più gravi. Noi avremmo voluto far vedere al sindaco direttamente la palazzina. Il terrazzo è in una situazione incredibile, non ho la certezza che non cada il tetto. I balconi sono malandati. Così è insostenibile”.

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