Dopo il flash mob a Messina, la fiiaccolata animatissima a Portella del Mare, nel Palermitano. il fratello ha letto una lettera scritta da lei per un'amica





MISILMERI – “Basta femminicidi. Sara vive ed è necessario un profondo cambiamento culturale nella nostra società. Come avrebbe detto lei, la donna è libertà“. Da Messina, con un flash mob, a Misilmeri, ieri è stata una giornata nel ricordo di Sara Campanella, uccisa a coltellate il 31 marzo scorso sul viale Gazzi. La studentessa di UniMe vittima di femminicidio rivive nelle parole del fratello, Claudio Campanella. Nei volti dei genitori, Cetty Zaccaria e Alessandro Campanella, e del cugino Giampiero. Ma rivive anche, nel segno della memoria, attraverso la grande partecipazione ieri sera nella “sua” Misilmeri, nella frazione di Portella del Mare, nella “sua” Misilmeri, nel Palermitano. Tanti i cartelli, “Educhiamo i nostri figli” “Sara resterai per sempre con noi”, e le persone nel corteo che è partito alle 21.10.
Come a Messina, fratello di Sara, Claudio Campanella, ha letto una lettera della sorella dedicata a un’amica nel giorno del suo compleanno: “Mi auguro tu possa avere sempre la forza di riconoscere le cose buone e quelle cattive, le cose giuste e quelle sbagliate. Spero tu possa accettare il bene che arriva e non aggrapparti al dolore. Vorrei tu smettessi di guardarti vedendo solo la parte sbagliata, vorrei la smettessi di addossarti in silenzio le colpe che nessuno ti dà, vorrei che ti vedessi come sei e non come ti convinci di essere. (….)”.
“Il patriarcato da estirpare e le parole di Sara: la donna è libertà”
Alla fine della lettera, Claudio Campanella ha osservato: “Dalla lettura di queste righe, traspare tutto l’essere di Sara, ragazza solare, piena di vita che crede in sé stessa con grande determinazione e forza d’animo. Queste parole che lei ci lascia come testamento, rappresentano l’eredità più grande che ci dona. Un inno alla vita dove i cardini sono: il coraggio, il volersi bene e la capacità di gridare con fermezza le proprie emozioni e le proprie convinzioni. Queste però non erano solo parole verso una cara amica, ma sono testimonianza viva del suo agire quotidiano e dei suoi modi di fare verso sé stessa, verso tutti e verso tutto. In una società dove tutt’oggi il patriarcato trova ancora radici inestirpate, Sara, con la sua grande sensibilità e coraggio, ma anche gentilezza e nobiltà d’animo, si impone e ci impone il volersi bene l’un l’altro, il rispetto e l’amore per gli altri e per i più deboli. Oggi sarà avrebbe sicuramente iniziato con le sue parole che spesso accompagnavano i suoi post sui social: la donna è libertà“.
Dalla pagina Facebook del Comune di Misilmeri e pagine “Palermo e dintorni” e “Paliemmu bedda”.
