Piove dentro e il bagno è inutilizzabile: "Mi vergogno di vivere così ma non posso permettermi un affitto"
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Una baracca in mezzo al nulla. Eppure è in pieno centro città. Proprio alle spalle della via Sacro Cuore di Gesù, a pochi passi dal centro di accoglienza Ahmed, sorge una casetta attaccata al muro della Circonvallazione. Tutt’intorno è solo degrado, desolazione e rifiuti, una montagna di rifiuti. “Li lanciano dal viale Principe Umberto e arrivano qui sotto, sulle nostre teste”, racconta la signora che insieme al compagno vive in una condizione di disagio estrema. La stessa che vivono ancora centinaia di famiglie messinesi: ecco alcune delle storie raccontate nel 2024 nella rubrica di “Viaggio nelle baraccopoli“.
“Guadagno 200€ al mese, non posso permettermi un affitto”
Una baracca che a suo dire esiste da almeno 50 anni. Buchi sui tetti rattoppati con pannelli di compensato, pareti ammuffite, un bagno impraticabile e amianto sulla testa. “Ci piove dentro, mi vergogno di vivere così“, racconta la signora che preferisce non mostrarsi alla telecamera. “Faccio le pulizie, riesco a lavorare un paio di ore al giorno e non potrei permettermi di pagare un affitto con quel poco che guadagno”.
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Fatelo vedere al sindaco questo video , vorrei vedere la sua reazione , le istituzioni nel rispetto di questa grande signora, perché chi riesce a vivere in queste condizioni sono degli eroi , si dovrebbero vergognare , loro che prendono stipendi da nababbi, come fanno a festeggiare con cenoni banditi con tanto di cibi prelibati , macchine lussuose e giubotti firmati , nello stesso tempo loro concittadini vivono in un degrado totale , vergognatevi tutti!!! . Caro sindaco la invito ad aiutare questa persona che sicuramente l’avrà votata pure,
Che dire…tanta dignità per una donna che vive come può…in un contesto veramente di una crudeltà massima.
Credo che le istituzioni non dovrebbero aspettare che ci sia un articolo o un video ma aiutare in automatico queste persone sole in queste condizioni che nel 2025 sono contesti e situazioni assurde!
Conosco persone che, pur facendo lo stesso identico lavoro della signora, riescono ad abitare in una casa dignitosa e a vivere, seppur a costo di importanti sacrifici (come tutte le persone comuni, del resto), in condizioni di normalità.
Se a Messina, ormai da quasi 120 anni, c’è gente che vive ancora così è, nella stragrande maggioranza dei casi, PER SCELTA e non per indigenza, semplicemente perchè si aspetta che tutto piova dal cielo a spese della cosa pubblica (rectius, a spese dei cittadini e grazie alle loro tasse). Non è storia nuova il tramandarsi la “baracca” di padre in figlio per pretendere l’alloggio popolare, modalità sicuramente più comoda rispetto allo sgobbare per pagarsi un mutuo come tutti… salvo poi passarsi tutti gli sfizi con i soldi risparmiati (rectius, versati dai contribuenti): motorini, macchine elaborate con impianti audio da migliaia di euro, i migliori elettrodomestici, gli ultimi telefonini, sigarette pizze e birre e chi più ne ha più ne metta!
Tanto, poi, la colpa è sempre del Sindaco… Messina città dei balocchi