Il primo paletto per l'operazione precari, annunciata dal sindaco come una rivoluzione storica, arriva dai revisori dei conti di Palazzo Zanca che esprimono un doppio parere sul corposo provvedimento. Sì al piano del fabbisogno del personale, no a quello finanziario che dovrebbe sostenere l'operazione. E adesso l'ultima parola al Ministero.

Neanche il tempo di finire di esultare per la “rivoluzione a Palazzo Zanca ” che per l’amministrazione Accorinti arriva il primo stop sull’operazione precari. Appena una settimana fa il sindaco e la giunta annunciavano di aver stabilizzato i 300 precari comunali e di aver dato il via alle assunzioni esterne, come se fosse bastato esitare la delibera con il piano del fabbisogno del personale per poter definire conclusa l’operazione (VEDI QUI). Sindaco, assessori e segretario generale evidentemente avevano escluso che potessero sorgere intoppi e ostacoli, nonostante quanto accaduto lo scorso anno proprio a dicembre e proprio sulla stabilizzazione dei precari avrebbe dovuto indicare l’opportunità di usare toni meno trionfalistici e più realistici. Il primo paletto invece non si è fatto attendere. Ed è arrivato direttamente dal collegio dei Revisori dei conti di Palazzo Zanca. In pochissimi giorni i revisori hanno esaminato il corposo provvedimento prima che l’atto approdi in commissione ministeriale. La delibera sul personale di Palazzo Zanca dovrebbe infatti essere discussa ed esaminata a Roma il prossimo 15 dicembre e sarà condita da un parere dei revisori a metà. L’organo presieduto da Dario Zaccone e composto da Federico Basile e Giuseppe Zingales ha espresso un parere doppio perché si dichiara favorevole alla parte della delibera in cui l’amministrazione definisce il fabbisogno del personale, contrario invece al piano finanziario che sostiene l’operazione perchè le somme previste per le assunzioni del 2018 secondo i revisori non possono essere utilizzate prima del 2019 e all’assunzione dei dirigenti a tempo determinato previsti già entro questo 2015. Una stroncatura che arriva proprio mentre invece l’amministrazione ieri pomeriggio pubblicava i bandi di assunzione per due nuovi dirigenti da destinare all’Ufficio di Gabinetto e ai Servizi sociali.

Nello specifico del fabbisogno finanziario, i revisori scrivono che «dalla valutazione dei prospetti è emersa la necessità di chiarire meglio le esposizioni, al fine di definire con certezza i periodi di utilizzo del budget assunzionale» e riportano tutte le tabelle con dati e cifre per dimostrare che «non risulta coerente la previsione di assunzione nell’anno 2018, poiché il dato indicato nella tabella è fruibile dall’anno successivo, cioè il 2019, e pertanto non risulta corente la previsione assunzionale nell’anno 2018».

Quindi per i revisori di Palazzo Zanca parere favorevole alla delibera «con esclusivo riguardo alla rideterminazione numerica del fabbisogno del personale nella parte che concerne la determinazione e la connessa distribuzione delle unità lavorative necessarie a colmare i posti vacanti». Parere non favorevole sul piano del fabbisogno finanziario, sia per la capacità assunzionale prevista, sia per le modalità individuate per l’assunzione delle figure dirigenziali.

Il parere è stato già spedito a Roma, adesso l’ultima parola spetta al Ministero. Intanto la rivoluzione deve attendere.

Francesca Stornante