Il Comune torna al punto di partenza: si va verso la dichiarazione di dissesto. Come nel 2013

Il Comune torna al punto di partenza: si va verso la dichiarazione di dissesto. Come nel 2013

Danila La Torre

Il Comune torna al punto di partenza: si va verso la dichiarazione di dissesto. Come nel 2013

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mercoledì 03 Agosto 2016 - 22:15

Come nel gioco dell’oca, in cui toccando le caselle sbagliate si può ritornare indietro sino al punto di partenza, Palazzo Zanca sembra essere tornato al 2013. Se fortuna e casualità possono influenzare il gioco di società condizionandone l’esito finale, nel caso del Comune di Messina le cause che fanno fare 1.095 passi indietro sono sicuramente altre

Chi assiste in questi giorni a ciò che sta avvenendo al Comune di Messina probabilmente starà pensando di vivere un deja vu. Dissesto/ non dissesto è un bivio di fronte al quale Palazzo Zanca si è già trovato nel 2013, in piena campagna elettorale, a poche settimane dall’elezione del nuovo sindaco di Messina, quando le sorti di Palazzo Zanca e della città erano rette dal commissario straordinario Luigi Croce.

ANNO 2013

In seguito alla bocciatura da parte del Consiglio Comunale del contratto di servizio che avrebbe dovuto regolare i rapporti tra Amam e Comune, l’ex procuratore capo firmò una relazione lunga 60 pagine ed una lettera di accompagnamento con cui invitava il Civico Consesso a prendere atto delle gravi criticità e ad adottare gli «urgenti ed indifferibili provvedimenti consequenziali». Era un implicito invito a dichiarare dissesto. I candidati a sindaco – con la sola eccezione della candidata del Movimento Cinque Stelle – vollero immediatamente arginare gli effetti di quella relazione, chiedendo e ottenendo un confronto con Croce, nel corso del quale venne deciso di congelare la dichiarazione di dissesto, in attesa che fosse il nuovo sindaco ad assumere la decisione finale.

Renato Accorinti – che da candidato dichiarava ai nostri microfoni che il dissesto era nei fatti (VEDI QUI) ed il 30 maggio del 2013 (prima dell’incontro con Croce) diramava un comunicato stampa in cui domandava se non fosse «opportuno considerare “atto indifferibile” la dichiarazione di dissesto, incardinandola nei lavori dell’attuale Consiglio, pur in scadenza» (VEDI QUI) – una volta eletto sindaco cambiò presto idea, aggrappandosi al piano di riequilibrio e ai nuovi “salvagenti” lanciati dal Governo.

ANNO 2016

Se i fatti appena ripercorsi possono essere considerati “storia”, è la cronaca di questi giorni a raccontarci che a tre anni di distanza il rischio default è tornato ad essere argomento scottante ed attualissimo. Lo ha confermato pubblicamente l’assessore al bilancio Luca Eller, il quale ha ammesso che il piano di riequilibrio 2014-2023 risulta squilibrato per una cifra che oscilla tra i 50 a 100 milioni di euro (vedi qui).

L’esponente della giunta Accorinti, arrivato a Palazzo Zanca come badante e promosso sul campo assessore con il precipuo compito di invertire la rotta tracciata dal suo predecessore Guido Signorino, mette i messinesi di fronte alla realtà nuda e cruda: il Comune di Messina rischia nelle prossime settimane un problema di insolvenza tale da non poter più garantire i servizi essenziali ed indispensabili. Condizione questa che condurrebbe inesorabilmente al default.

Le criticità sono tante e si intrecciano tra loro in un mix “letale” per i conti comunali: appurato che nel primo anno la manovra finanziaria decennale non ha ottenuto i risultati previsti (le misure varate dalla giunta Accorinti per coprire i debiti cioè si sono rilevate inadeguate), con il bilancio di previsione 2016 il Comune dovrebbe arginare lo squilibrio emerso dal monitoraggio interno. Il documento contabile di programmazione relativo all’esercizio in corso dovrebbe cioè prevedere una sorta di “tesoretto” da destinare alla copertura dei debiti inseriti nel piano di riequilibrio e non sanati. L’obiettivo già difficile in linea teorica appare quasi impossibile da realizzare nella pratica, soprattutto se si considera che sui bilanci comunali dei prossimi trent’anni, e quindi anche nel consuntivo 2015 e nel previsionale 2016, graveranno le rate di quel fardello da quasi 100 milioni di euro di passività (esattamente 96.462.611,08 euro) emerse dal riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi (vedi qui) .

Come ha spiegato Eller ieri in commissione servizi sociali, per chiudere il bilancio 2016 e riequilibrare la manovra decennale finanziaria entro il 30 settembre servono 20 milioni di euro (vedi articolo a parte). Senza queste risorse, per il Comune di Messina il default sarà inevitabile.

Come nel gioco dell’oca, in cui toccando le caselle sbagliate si può ritornare indietro sino al punto di partenza, Palazzo Zanca sembra essere tornato al 2013. Se fortuna e casualità possono influenzare il gioco di società condizionandone l’esito finale, nel caso del Comune di Messina le cause che fanno fare 1.095 passi indietro sono sicuramente altre.

In questi tre anni, nonostante bilanci approvati costantemente in ritardo e dopo infinite modifiche; nonostante una carenza cronica di liquidità, a cui si è dovuto sopperire con le anticipazioni di tesoreria che hanno “fruttato” all’ente nuovi interessi da pagare; nonostante un piano di riequilibrio che sin dall’inizio appariva fragile di fronte alla corposa massa debitoria in esso cristallizzata, superiore a oltre 500milioni di euro; la giunta Accorinti ha preferito iniettare dosi di ottimismo, con ripetuti annunci sul risanamento dei conti comunali.

Ora che il re è nudo, invece di ammettere il fallimento viene descritta come rivoluzionaria la proposta di estendere da 10 anni a 30 anni il piano di riequilibrio, prolungando così un’agonia che probabilmente andava interrotta tre anni fa. Nel 2013 si sarebbe davvero potuto mettere un punto definitivo sul passato e ripartire da zero, lasciando a tre commissari esterni la gestione del pregresso e concentrandosi sull’ordinaria amministrazione, magari puntando sul reperimento di fondi europei per rilanciare l’asfittica economia cittadina. La giunta si è invece intestardita sul piano di riequilibrio, salvando di fatto quellicheceranoprima e inguaiando se stessa.

Se oggi il Comune dichiarasse dissesto , il sindaco Accornti e i suoi assessori sarebbero sottoposti ad indagine da parte della Carte dei Conti , chiamata per legge a verificare l’esistenza di dolo o colpa grave nell’operato degli amministratori in carica nei cinque anni precedenti alla dichiarazione di default.

Se così fosse, questi tre anni targati Accorinti sarebbero serviti solo a darsi la zappa sui piedi e ad affossare ancora di più la città.

Danila La Torre

14 commenti

  1. Benedetto XVII 4 Agosto 2016 05:43

    La Giunta Accorinti è alla frutta e gli amministratori – compresi i consiglieri comunali – rischiano veramente tanto. Era chiaro che sarebbe finita così e la follia di non dichiarare il dissesto si spiega solo con accordi pre elettorali suicidi. Ormai è tardi e, se Giunta e Consiglio hanno un minimo di cervello, hanno solo una strada: tentare di creare “le condizioni finanziarie di bilancio favorevoli per l’ente” in grado di evitare il dissesto o, quantomeno, ridurne gli effetti catastrofici per i Messinesi. E per le loro stesse tasche. Come? Calcoli sommari hanno quantificato in NON MENO DI 100 milioni in 10 anni le entrate straordinarie per il Comune derivanti dall’avvio dei lavori del Ponte. Non vi piace? FALLITE VOI E LA CITTA’

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  2. Benedetto XVII 4 Agosto 2016 05:43

    La Giunta Accorinti è alla frutta e gli amministratori – compresi i consiglieri comunali – rischiano veramente tanto. Era chiaro che sarebbe finita così e la follia di non dichiarare il dissesto si spiega solo con accordi pre elettorali suicidi. Ormai è tardi e, se Giunta e Consiglio hanno un minimo di cervello, hanno solo una strada: tentare di creare “le condizioni finanziarie di bilancio favorevoli per l’ente” in grado di evitare il dissesto o, quantomeno, ridurne gli effetti catastrofici per i Messinesi. E per le loro stesse tasche. Come? Calcoli sommari hanno quantificato in NON MENO DI 100 milioni in 10 anni le entrate straordinarie per il Comune derivanti dall’avvio dei lavori del Ponte. Non vi piace? FALLITE VOI E LA CITTA’

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  3. Benedetto XVII 4 Agosto 2016 06:21

    Prego coloro che, legittimamente, mettono “Non mi piace” al post sottostante di proporre soluzioni alternative credibili

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  4. Benedetto XVII 4 Agosto 2016 06:21

    Prego coloro che, legittimamente, mettono “Non mi piace” al post sottostante di proporre soluzioni alternative credibili

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  5. “Operazione verità”: quante volte l’abbiamo sentita, da destra e da sinistra? Purtroppo non si fa mai, né prima delle elezioni – quando si promettono mari e monti (dal riequilibrio di bilancio, alla soluzione definitiva dei problemi acqua, spazzatura, ecc. al fantomatico lavoro – né dopo, quando si pensa di essere all’altezza con una presunzione ed anche arroganza incredibile.
    Forse è il caso di finirla. Questa terra la stanno massacrando non Roma ladrona, gli USA, l’Isis o i Marziani ma gli stessi Messinesi. Oggi Messina è ridotta ad un immondezzaio ed è questo il souvenir che lasciamo alle migliaia di persone che in questi giorni transitano da qui. Ne vogliamo prendere atto, amarissimamente, o no?

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  6. “Operazione verità”: quante volte l’abbiamo sentita, da destra e da sinistra? Purtroppo non si fa mai, né prima delle elezioni – quando si promettono mari e monti (dal riequilibrio di bilancio, alla soluzione definitiva dei problemi acqua, spazzatura, ecc. al fantomatico lavoro – né dopo, quando si pensa di essere all’altezza con una presunzione ed anche arroganza incredibile.
    Forse è il caso di finirla. Questa terra la stanno massacrando non Roma ladrona, gli USA, l’Isis o i Marziani ma gli stessi Messinesi. Oggi Messina è ridotta ad un immondezzaio ed è questo il souvenir che lasciamo alle migliaia di persone che in questi giorni transitano da qui. Ne vogliamo prendere atto, amarissimamente, o no?

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  7. quello che andava fatto 3 anni fa, si fara spero adesso,con i danni di 3 anni di amministrazione della banda bassotti con pippo,pluto e paperino!!!

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  8. quello che andava fatto 3 anni fa, si fara spero adesso,con i danni di 3 anni di amministrazione della banda bassotti con pippo,pluto e paperino!!!

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  9. MessineseAttenta 4 Agosto 2016 11:44

    Mariedit, cosa dice il sig. SIOPE?

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  10. MessineseAttenta 4 Agosto 2016 11:44

    Mariedit, cosa dice il sig. SIOPE?

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  11. Purtroppo non ci sono soluzioni ad un problema ormai gravissimo. L’unica alternativa sarebbe che questi amministratori, che non hanno risolto nessun problema, ridiano alla città tutto quello che hanno percepito indebitamente in tre anni di mandato. Così potemmo risolvere qualche cosina ma resterebbe il fatto che i cetriolo resta a noi messinesi che pagheremo per tre generazioni quello che hanno distrutto. La procura indaghi e colpisca duro coloro che hanno creato tutto ciò con Accorinti e ++++++++++++ in testa.

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  12. Purtroppo non ci sono soluzioni ad un problema ormai gravissimo. L’unica alternativa sarebbe che questi amministratori, che non hanno risolto nessun problema, ridiano alla città tutto quello che hanno percepito indebitamente in tre anni di mandato. Così potemmo risolvere qualche cosina ma resterebbe il fatto che i cetriolo resta a noi messinesi che pagheremo per tre generazioni quello che hanno distrutto. La procura indaghi e colpisca duro coloro che hanno creato tutto ciò con Accorinti e ++++++++++++ in testa.

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  13. Comunque io alla fine non mi scaglierei contro Accorinti e soci (Consiglio e Giunta Comunale in testa), hanno dato il massimo. Hanno dimostrato i limiti manageriali (chi dici??) e di carattere che tutti abbiamo visto, non potevano e non sapevano fare di più. Sono da considerare non da criticare. Pagella Accorinti e Soci: voto – 40 (…..caratteristici).

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  14. Comunque io alla fine non mi scaglierei contro Accorinti e soci (Consiglio e Giunta Comunale in testa), hanno dato il massimo. Hanno dimostrato i limiti manageriali (chi dici??) e di carattere che tutti abbiamo visto, non potevano e non sapevano fare di più. Sono da considerare non da criticare. Pagella Accorinti e Soci: voto – 40 (…..caratteristici).

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