17 consiglieri decidono il futuro dei rifiuti messinesi per i prossimi 9 anni: sì al Piano Aro

17 consiglieri decidono il futuro dei rifiuti messinesi per i prossimi 9 anni: sì al Piano Aro

Francesca Stornante

17 consiglieri decidono il futuro dei rifiuti messinesi per i prossimi 9 anni: sì al Piano Aro

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giovedì 30 Giugno 2016 - 00:07

Un'aula striminzita ha approvato il documento programmatico che disegna le linee della gestione rifiuti per il prossimo decennio. Dopo giorni di accesi confronti, ieri la seduta è scivolata senza colpi di scena. Adesso la partita vera si gioca su chi gestirà rifiuti.

Il Piano Aro è realtà. A poche ore dalla scadenza dettata dalla Regione, Messina è riuscita ad approvare lo strumento che disegna presente e futuro della gestione rifiuti. Uno strumento programmatico importantissimo perché di fatto detta le linee per i prossimi 9 anni e cristallizza azioni da mettere in campo, cifre da rispettare, strategie da individuare e attuare (VEDI QUI PER I DETTAGLI SUL PIANO). Un documento figlio della normativa regionale a cui anche Messina ha dovuto rispondere, ma non un semplice atto dovuto perché il Piano Aro stabilisce come verrà organizzato e gestito il difficilissimo comparto rifiuti e a imprimere la linea politica è stata l’amministrazione Accorinti che ieri sera, quasi allo scoccare della mezzanotte, ha potuto brindare al via libera ottenuto in Consiglio comunale. Un’aula quasi deserta, ancora peggio delle ultime sedute “importanti”. Con questa assenza di massa l’aula ha lasciato nelle mani dei pochissimi presenti la patata bollente, ha deciso di non interessarsi al futuro della gestione rifiuti, ha scelto di non comprendere l’importanza di esserci in un momento che segna, non sappiamo ancora se nel bene o nel male, una fine e un nuovo inizio.

Solo in 17 i presenti al momento del voto: hanno detto al Piano Aro Elvira Amata di Fratelli d’Italia, Angelo Burrascano del Megafono, i quattro accorintiani Cecilia Caccamo, Lucy Fenech, Maurizio Rella e Ivana Risitano, i consiglieri Pd Claudio Cardile e Gaetano Gennaro (mentre la capogruppo Antonella Russo, presente per l’intera seduta, ha deciso di uscire al momento del voto perché non convinta dalle tesi dell’amministrazione e del dirigente), Pippo De Leo per il Gruppo Misto, i ritrovati consiglieri Udc Franco Mondello, Mariella Perrone e Mario Rizzo che ultimamente avevano spesso disertato l’aula, il capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta, i consiglieri di Grande Sud e Progressisti democratici Benedetto Vaccarino e Francesco Pagano.

Da prassi ha scelto l’astensione, la presidente Emilia Barrile, così come anche la capogruppo Ncd Daniela Faranda che, pur comprendendo l’importanza del documento, è rimasta convinta del fatto che questa non sia la strada giusta da percorrere.

Gruppi politici decimati, soprattutto l’asse di centro destra capitanato da Forza Italia che per la prima volta dopo mesi di numeri schiaccianti in aula ha deciso di non esserci. Così come i consiglieri del Pdr, che stavolta hanno disertato in massa. Ciò che è certo è che erano sicuramente più numerosi i lavoratori di Messinambiente che anche ieri sera, fino alla fine, sono rimasti sulla tribuna a seguire tutto il dibattito. Forse loro più di tutti gli altri hanno capito che proprio dal Piano Aro passa il futuro e dunque anche il loro destino occupazionale. L’applauso esploso alla fine ha regalato anche un sorriso all’assessore Daniele Ialacqua che in questi ultimi tre giorni ha atteso con trepidazione il momento del voto e che si è ritrovato in mezzo ad una polemica con il collega di giunta Luca Eller sulle modalità di affidamento scelte dall’amministrazione che punta sulla gestione interna, mentre l’assessore toscano non ha esitato a esprimere disaccordo con questa linea. Ieri sera infatti Ialacqua era da solo in aula. E alla fine ha tirato un sospiro di sollievo.

Dopo due giorni di sedute fiume, commissioni infuocate, botta e risposta, quesiti, dubbi da chiarire, pagine da esaminare, il dibattito ieri sera è scivolato via senza grossi colpi di scena. Dieci gli emendamenti presentati dai consiglieri, in prima linea soprattutto Mario Rizzo e Pippo De Leo che hanno lavorato per semplificare in qualche parte il documento e aggiungere alcuni passaggi che correggono la delibera soprattutto sotto il profilo formale. Il capogruppo Udc ha infatti più volte sottolineato che il passaggio in aula del Piano, vista la preventiva approvazione in giunta e poi da parte della Regione, era più che altro una presa d’atto per il Consiglio comunale per dare il via libera all’attuazione di un percorso su cui il consiglio di fatto non ha potuto incidere, se non appunto con piccoli aggiustamenti. L’unico emendamento che ha toccato più da vicino la materia dei rifiuti è stato quello sempre a fimra di Mario Rizzo che vincola l’utilizzo dell’impianto di gestione anaerobica di Mili fino a quando non si effettueranno i necessari interventi di manutenzione.

I consiglieri presenti hanno scelto di andare tutti nella stessa direzione. Fenech: «Siamo riusciti a contribuire a questa proposta e ad arrivare a questo momento importantissimo per la città». De Leo: «Dopo i numerosi emendamenti votiamo una proposta che consente di dare qualche risposta ai cittadini soprattutto su efficienza e riduzione costi.». Non sono ovviamente mancate le polemiche, come nelle parole di Elvira Amata: «Su un argomento così importante avrei gradito un coinvolgimento maggiore del consiglio comunale. Il consiglio avrebbe dovuto vagliare quale fosse il sistema migliore di gestione. Voterò sempre per senso di responsabilità della città, non certo dell’amministrazione che si è chiusa in un cerchio magico, non c’è più democrazia». Ache l’esponente Udc Mondello ha tirato le orecchie alla giunta: «Registro un malessere, un cortocircuito tra l’amministrazione e i gruppi politici, altrimenti non si spiega il motivo di tutte queste assenze. Stiamo tracciando una linea ben precisa sulla gestione futura dei rifiuti a Messina». Dall’asse di centro-destra, Francesco Pagano: «Siamo di fronte ad un atto importante per le sorti della città, per chi si alza la mattina e svolge il proprio lavoro responsabilmente», mentre Pippo Trischitta ha fatto un excursus della drammatica gestione passata dei rifiuti, sposando la scelta dell’amministrazione: «Se tanti lavoratori sono qui presenti da giorni e hanno caldeggiato questa scelta ritengo che, così come ho fatto per i servizi sociali, non si poteva non rispondere a questa responsabilità. Non posso essere d’accordo con la vostra linea politica perché non ha dato altro che un senso di vergogna sotto il profilo igienico-sanitario, ma ritengo giusta la scelta politica della forma in house perché purtroppo spesso nel privato abbiamo visto le tante infiltrazioni mafiose».

Più critica, tanto da scegliere l’astensione alla fine, è stata Daniela Faranda: «Continuo a non essere certa che questa sia la strada giusta. Il Piano Aro dovevamo votarlo dopo l’avvio della differenziata. Ci siamo dovuti cimentare in atti troppo importanti in questi ultimi mesi. Comprendo l’esasperazione della città, voi continuerete a non condividere nulla e ci porterete sempre tutto all’ultimo momento, dicendo alla città che è tutto a posto. Soltanto un cieco o un sordo potrebbe non capire cosa state andando a fare. Cosa succederà al servizio una volta votato questo piano? La risposta non è stata esaustiva, pertanto non voterò favorevole perché avete continuato ad insistere solo su quella strada che avevate deciso». Anche il Pd Gennaro non ha lesinato commenti critici: «La gestione rifiuti è uno degli argomenti più controversi, perché una ricetta unica che possa individuare una strada maestra per avere un servizio efficiente non esiste. A Messina è stato fatto un percorso molto controverso. Stiamo certificando la presa di responsabilità dell’assessore che si sta caricando sulle sue spalle quale sarà il futuro della gestione, le sorti dei lavoratori, l’efficienza dei servizi. Alla fine si faranno i conti. Se questa strada non sarà quella giusta avrà perso anche la città di Messina».

La partita è però tutt’altro che chiusa. Anzi probabilmente adesso inizia il gioco duro. Perché comunque oggi scade l’affidamento a Messinambiente, dunque si cercherà una soluzione in extremis. Sia Ialacqua che il segretario generale Antonio Le Donne sono certi di poter individuare uno strumento normativo che dia la possibilità di lasciare ancora per qualche mese la gestione nelle mani di Messinambiente. Nonostante un rinnovo dell’ordinanza contingibile e urgente non sarebbe più autorizzato, pare sia questa la strada da seguire. Se ne discuterà oggi durante alcune riunioni convocate per fare il punto anche con le partecipate coinvolte in questa grande operazione. Ciò che resterà da decidere sarà se passare davvero tutto all’Amam. Su quella delibera di affidamento pesano due parei negativi dei Revisori dei Conti e adesso anche lo stesso Ialacqua sembra non essere innamorato appieno di questa ipotesi. Non si esclude che adesso se ne vaglieranno altre, di sicuro l’amministrazione resterà sull’ipotesi in house e anche su questo fronte potrebbero esserci a brevissimo delle notizie. I tempi restano strettissimi. E le decisioni da prendere sono di vitale importanza per la città.

Francesca Sornante

4 commenti

  1. Non mi fido di Ialacqua che reputo il più scarso di questa amministrazione ma spero vivamente di sbagliarmi perché la città non può più vivere in questo modo.
    Ma portare le delibere sempre all’ultimo minuto in consiglio mi pare una malsana abitudine per niente democratica…

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  2. Non mi fido di Ialacqua che reputo il più scarso di questa amministrazione ma spero vivamente di sbagliarmi perché la città non può più vivere in questo modo.
    Ma portare le delibere sempre all’ultimo minuto in consiglio mi pare una malsana abitudine per niente democratica…

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  3. Prima di commentare faremmo bene a leggere le 3 delibere interessate alla questione. La I^ è ARO RIFIUTI, la II^ è MESSINA MULTISERVIZI, la III^ è RICOGNIZIONE PARTECIPATE. I^ http://www.comune.messina.it/repository/archivio-atti/allegati/2016/Docs41420/793.pdf. II^ http://www.comune.messina.it/repository/archivio-atti/allegati/2015/Docs37257/189.pdf. III^ http://www.comune.messina.it/repository/archivio-atti/allegati/2015/Docs37256/188.pdf. Anch’io ho criticato Daniele IALACQUA, ma il ritardo delle delibere non è una sua responsabilità. Come sapete sono per LIBERARCI al più presto di MESSINAMBIENTE, sta contribuendo a trascinarci nel baratro finanziario. Sono per bandi di gara europei,distinguendo lo SPAZZAMENTO STRADE dagli altri servizi.

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  4. Prima di commentare faremmo bene a leggere le 3 delibere interessate alla questione. La I^ è ARO RIFIUTI, la II^ è MESSINA MULTISERVIZI, la III^ è RICOGNIZIONE PARTECIPATE. I^ http://www.comune.messina.it/repository/archivio-atti/allegati/2016/Docs41420/793.pdf. II^ http://www.comune.messina.it/repository/archivio-atti/allegati/2015/Docs37257/189.pdf. III^ http://www.comune.messina.it/repository/archivio-atti/allegati/2015/Docs37256/188.pdf. Anch’io ho criticato Daniele IALACQUA, ma il ritardo delle delibere non è una sua responsabilità. Come sapete sono per LIBERARCI al più presto di MESSINAMBIENTE, sta contribuendo a trascinarci nel baratro finanziario. Sono per bandi di gara europei,distinguendo lo SPAZZAMENTO STRADE dagli altri servizi.

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