Crollo degli appalti pubblici e cantieri chiusi, l'edilizia è ferma al palo

Crollo degli appalti pubblici e cantieri chiusi, l’edilizia è ferma al palo

Francesca Stornante

Crollo degli appalti pubblici e cantieri chiusi, l’edilizia è ferma al palo

Tag:

martedì 26 Marzo 2013 - 18:04

Quattromila posti di lavoro persi in quattro anni, è forse questo il dato più allarmante che fotografa la crisi del settore edile. Le Federazioni di categoria lanciano una serie di richieste alle Istituzioni per dare risposte ai tanti lavoratori rimasti disoccupati.

La crisi non ha risparmiato il mattone. Dal 2008 al 2012 sono sfumati nel nulla 4000 posti di lavoro nel settore, dai registri della Cassa Edile sono sparite 280 imprese, il monte salari denunciato è diminuito di 28 milioni di euro, in termini di ore quelle dedicate al lavoro si sono ridotte di 4000 milioni. Sono tutti i numeri che fotografano le immani difficoltà di un settore che, al pari di molti altri, sta pagando duramente le conseguenze della crisi economica. A lanciare ancora una volta l’allarme sono le Federazioni messinesi degli Edili, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil che hanno deciso di mettere in campo diverse azioni per provare a dare risposte concrete alle migliaia di lavoratori che in questi anni sono rimasti senza occupazione perché i cantieri chiudono o restano fermi per anni.

“Da una sintetica ma significativa radiografia risulta che il 2012 è stato, sicuramente, un anno difficile per il comparto edile della provincia di Messina e i lavoratori edili stanno portando sulle loro spalle il peso maggiore della crisi che ha fatto registrare un crollo degli appalti pubblici, con una flessione del 40% rispetto all’anno precedente. I pochi cantieri aperti – sottolineano Giuseppe De Vardo, Giuseppe Famiano e Biagio Oriti – chiudono giorno dopo giorno perché gli enti appaltanti non pagano lo stato di avanzamento lavori”.

I sindacati però propongono alcune soluzioni che potrebbero essere raccolte dalle Istituzioni. Intanto lanciare un Patto per il Lavoro in edilizia per il quale è già stata inoltrata richiesta di incontro alla Prefettura di Messina per aprire un tavolo di confronto con gli enti appaltanti al fine di fare una mappatura delle opere finanziate ed immediatamente cantierabili.

Al commissario Iacp chiedono invece un incontro per discutere del fermo dei lavori appaltati per la realizzazione del Parco Magnolia, di 40 e 65 alloggi a Bordonaro, di 40 Alloggi a Minissale e di 44 alloggi a S. Lucia Sopra Contesse. Sono stati finanziati, ma sono ancora fermi anche i 40 interventi di recupero di alloggi Iacp che sono una boccata di ossigeno per i lavoratori e per molte imprese locali. Il risanamento, se fatto bene, potrebbe dare lavoro a centinaia di persone oltre che eliminare le baracche e restituire una casa degna di questo nome a famiglie che attendono da anni.

Le Federazioni chiedono un incontro anche alla dirigenza Anas per constatare il fermo dei lavori per l’ammodernamento della SS. 117, S. Stefano Camastra-Gela, poiché il blocco dei lavori, oltre a mortificare lo sviluppo economico del territorio in quanto le attività produttive sono penalizzate dalle carenti infrastrutture che rallentano la ripresa dell’economia, incide negativamente anche sull’occupazione.

Le organizzazioni sindacali chiedono poi alla classe politica provinciale e regionale la messa in sicurezza delle scuole, la riqualificazione e il recupero dei centri storici, la messa in sicurezza del territorio, la costruzione e gli interventi di recupero di alloggi popolari.

“Nel caso in cui non riusciremo a ottenere risposte chiare e precise – concludono i rappresentanti di Feneal, Filca e Fillea – saremo costretti ad alzare il tiro contro la classe politica portando i lavoratori a manifestare sotto i palazzi istituzionali”.

3 commenti

  1. sono quasi 70 anni che cementificano

    0
    0
  2. almeno gli uccelli sono al sicuro

    0
    0
  3. Da non credere che un settore del genere sia entrato in crisi..:-) .Andiamo a vedere i costi pre euro di una casa e subito dopo l’euro ,paragoniamoli ad un qualsiasi stipendio di lavoratore dipendente e pensionato, pre euro e post euro ed avete la vostra risposta alla crisi.Qualsiasi soluzione per aumentare i consumi in Italia che non passi dall’aumento di un salario medio o una diminuizione dei prezzi, oppure dalla possibilità di recupero delle spese effettuate attraverso le tasse o eventuali rimborsi,sarà un fallimento totale.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007