Le polpette di pesce: l'antica ricetta dei pescatori

Le polpette di pesce: l’antica ricetta dei pescatori

Mimma Aliberti

Le polpette di pesce: l’antica ricetta dei pescatori

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sabato 29 Novembre 2014 - 08:12

Le polpette si possono davvero fare con tutto, carne, verdure e, ovviamente pesce... Le polpette di pesce sono deliziose, e sono anche un piatto antico, tramandato dai pescatori che così sfruttavano quel pesce che si era rovinato nelle reti, e che quindi era invendibile.

Le polpette di pesce: un piatto antico che nei villaggi costieri dei pescatori si preparava molto più spesso di quelle di carne.  Una vera fortuna si direbbe oggi che si sono finalmente scoperte quanto fa bene il pesce alla nostra salute.

I pescatori tornavano con le reti piene (non sempre in realtà…), tiravano fuori e selezionavano il pesce che sarebbe andato sui banchi delle pescherie o, meglio, quello che avrebbero venduto i vari ambulanti che si ritrovavano in spiaggia per “rifornirsi” e poi, nelle reti, rimanevano vari pezzi di pesce: quelli rimasti incastrati, spezzati o rovinati. Certo non si buttavano!

Le donne, con pazienza e cura, li raccoglievano, li pulivano, squamavano, e, dopo averli diliscati per bene, li “capuliavano” al coltello, cioè li tritavano. Da lì si partiva per fare le polpette, fritte o al sugo, che poi ci si poteva pure condire la pasta…

Un piatto povero ma buonissimo. Certo non troverete facilmente i resti della rete, ma vengono buone lo stesso acquistando il pesce giusto: non troppo costoso, non troppo piccolo, non troppo spinoso.
Per il resto la scelta è libera…

Ingredienti (per 4-6 persone)

400 g di pesce di taglia media a piacere (i sauri, o suri o sugarelli sono perfetti)

oppure del pesce al trancio (come il tonno ad esempio)

5 fette di pancarré

2 uova

3 cucchiai di olio extravergine d’oliva

2 cucchiai di grana o parmigiano grattugiato

prezzemolo q.b.

scorza di limone q.b.

sale e pepe q.b.

olio di semi di arachidi (o extravergine di oliva) per friggere q.b.

Preparazione

Grattugiate il pancarré in un mixer oppure passandolo tra le mani, fino a renderlo molto fine.

Pulite il pesce, togliete la testa, apritelo a metà (o fatelo fare dal pescivendolo), quindi con un po’ di pazienza cercate di eliminare tutte le spine, passando bene le dita su ogni filetto. Può sembrare un lavoro assai noioso, ma vedrete che ne vale la pena.

Se usate un pesce al trancio questo lavoro sarà molto più semplice: eliminate la pelle, le lische, che sono più grosse e quindi più facili da individuare, e siete pronti a procedere.

Tritate il pesce su un tagliere con un coltello adatto. Dovrete ottenere una sorta di “macinato” di pesce. Non vi fate tentare dal mixer o da altri robot da cucina: avreste una crema, non un macinato, e le polpette non risulterebbero morbide e saporite allo stesso modo.

In una ciotola trasferite il pesce tritato al coltello, il pancarré grattugiato, il grana, qualche foglia di prezzemolo tritato, sale e pepe, i tre cucchiai di olio extravergine d’oliva, la scorza di mezzo limone e le uova.

Impastate aiutandovi con un cucchiaio di legno all’inizio, poi potete proseguire con le mani.

L’impasto deve risultare morbido e modellabile. Se fosse duro aggiungete mezzo uovo battuto (o meno), se troppo umido aggiungete del pancarré grattugiato.

Quando avrete reso omogeneo l’impasto potete cominciare a formare le polpette con le mani. Fatele tonde e leggermente schiacciate, del diametro di circa 4-5 cm.

Scaldate dell’olio di semi di arachidi in una padella. L’olio deve essere abbastanza alto, in maniera che le polpette siano quasi del tutto immerse. Portatelo a temperatura (mettete un dadino di pane, se si dora in pochi secondi, senza bruciarsi, l’olio è pronto) e immergetevi le polpette, poche per volta, per non abbassare troppo la temperatura dell’olio.

Fate cuocere le polpette a fuoco medio circa 3 minuti per lato. Verificate i tempi di cottura aprendone una, se non fosse completamente cotta all’interno, adeguate i tempi.

Fate perdere l’unto in eccesso scolando le polpette su carta paglia o carta da cucina.

Servite calde accompagnando, se volete, con insalata verde o patatine fritte.

Mimma Aliberti

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