Piccolo Festival Shakespeariano: incontro tra universi paralleli

Piccolo Festival Shakespeariano: incontro tra universi paralleli

Tosi Siragusa

Piccolo Festival Shakespeariano: incontro tra universi paralleli

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sabato 05 Agosto 2017 - 06:02

Il mondo fatato e quello degli umani trasfigurati con la sapiente intermediazione del mondo del teatro

Ha mantenuto pienamente le promesse la rappresentazione della commedia Shakespeariana Sogno di una notte di mezza estate, del Piccolo Festival Shakespeariano curata dall'Associazione culturale “Officine Dagoruk”: acronimo per Daniele Gonciaruk, con gli allievi della Scuola Sociale di Teatro. Non opererò certo una reiterazione encomiando le splendide interpretazioni attoriali, l’ottima regia dello stesso Gouciaruk, unitamente all’adattamento del testo che ha mantenuto fedeltà al contesto autoriale, pur se, e vorrei sottolinearlo, con l’assoluta originalità delle musiche e canzoncine degli anni '50 e quelle che si sono già attestate alla fatina della TV nazionale, Raffaella Carrà, ben confacenti a quella atmosfera da sogno e favola.

Un’ardita operazione, molto ben riuscita, che, infatti, ha incantato gli spettatori che sono stati coinvolti a pieno titolo nella visione della creativa piece, che ha strappato convinti applausi. La location barocca del Monte di Pietà ha interagito eccellentemente – nella sua sontuosa nudità – con lo spettacolo restituendo un clima antico, ma sostanzialmente atemporale e aspaziale. Tanti i piani che hanno sapientemente colloquiato, quello principale, del matrimonio del re Teseo con l’amazzone regale, Ippolita, quello della buffa rappresentazione teatrale in onore di quelle nozze, quella delle due coppie al fine riunite, Ermia e Lisandro e Elena – della quale si segna l’eccellente resa interpretativa- e Demetrio, dopo complesse peripezie amorose, con l’ausilio di filtri d’amore, ed il collante della super-regia del mondo fatato di Oberon e Titania e di Puck il folletto, obiettivamente da plauso, poiché assolutamente in parte, provvisto com’era del phisique du role.

I misteri e le insidie che il bosco ateniese della commedia ha racchiuso, si sono disciolti in un finale catartico, che ha alleggerito ogni problematica nella leggiadria di una soave notte di mezza estate, dissolvendo equivoci, dispetti e malintesi del fato in una poesia cortese, con belle incursioni nel fantastico L’ingranaggio teatrale ha funzionato alla perfezione in questa riedizione con modalità rappresentative altre, e attendiamo con curiosa trepidazione Gonciaruk alla prossima prova, atteso che ha con somma valenza e pignoleria saputo plasmare i Suoi allievi e ha reso bene in un percorso virtuoso le pulsioni dell’animo umano, anche quelle più frivole, che, per fortuna sono parte dell’esistenza.

Tosi Siragusa

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