Il comizio di Marano: “RAM e istituzioni complici del disastro ambientale e sanitario”

Il comizio di Marano: “RAM e istituzioni complici del disastro ambientale e sanitario”

Giovanni Passalacqua

Il comizio di Marano: “RAM e istituzioni complici del disastro ambientale e sanitario”

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sabato 04 Ottobre 2014 - 12:37

Il leader dei Verdi di Milazzo a 360 gradi: “Pino irresponsabile. I danni dell'incidente li pagheremo per anni, e l'Arpa non ha gli strumenti per un adeguato monitoraggio. Una raffineria a inquinamento zero è possibile, ma serve la volontà politica”. Una dura presa di posizione anche da un documento congiunto di PcI, PdCI, CUB e Asia-Usb

“Vogliamo bonifiche, riconversione e risanamento! O la raffineria si adegua alle norme europee e smette di inquinare, o noi tutti lotteremo per la chiusura!” Al “comizio del popolo inquinato”, Giuseppe Marano, leader dei Verdi di Milazzo, non usa mezzi termini. Da anni impegnato in una lotta senza quartiere contro la RAM, che gli è costata anche una citazione per allarme sociale, Marano è diventato un riferimento della popolazione del comprensorio, sempre più sensibile ai danni causati dall'inquinamento industriale.

“L'evento del 27 è stato drammatico: totale mancanza di informazioni, numerosi tentativi di minimizzare e insabbiare, ambiguità nelle indicazioni di comportamento alla popolazione. Secondo la prefettura, eravamo in balìa dei venti. Eppure, noi da anni informiamo le persone, portandole a conoscenza dei numerosissimi studi che evidenziano le anomalie del nostro territorio: terreni inquinati, esalazioni odorigene continue e, soprattutto, l'incremento delle patologie. Il nostro territorio rientra nel Sito di Interesse Nazionale e nell'Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale. Nel 2009, la gravità della situazione è stata certificata dall'OMS, nel 2011 da una ricerca dell'Unime e del prof. Squadrito. Persino l'Arpa, nel 2012, si è accorta che nella Valle del Mela c'è un problema di salute pubblica. E cos'è cambiato? Nulla, perché siamo ostaggio delle istituzioni colluse e corrotte, istituzioni che non badano alla salute della gente. A iniziare dal sindaco Pino, del quale faremo emergere tutte le responsabilità”.

Il sindaco di Milazzo, Carmelo Pino, è uno dei bersagli privilegiati del discorso di Marano: “La colpa di tutto ciò è di un sindaco ignavo. E' stato Pino a concedere, anni fa, le autorizzazioni per mettere in funzione i primi due impianti a idrogeno della raffineria; e sempre lui, durante questo nuovo mandato, ha autorizzato la messa in funzione del terzo. Perchè il sindaco non agisce nella massima trasparenza? E vogliamo ricordare cosa è successo al tecnico comunale Giuseppe Bonarrigo, il cui parere era stato determinante per far si che il Comitato Tecnico Regionale bocciasse i nuovi impianti? E' stato immediatamente sostituito e, guarda caso, subito dopo le autorizzazioni sono state concesse! Perchè, prima di concedere quelle autorizzazioni, Pino non ha convocato la popolazione, come richiesto dalla legge Seveso? C'è una bomba a orologeria sotto i nostri piedi, ed è stata posta da istituzioni colpevoli che se ne fregano dei propri cittadini”.

Qualcuno ha sostenuto che la nube provocata dall'incidente del 27 settembre non avrà ricadute sul territorio, in quanto composta da anidride carbonica e fuliggine. “Ma l'Arpa non può monitorare tutto. Io non discuto i dati Arpa, che ci dicono che i livelli di benzene hanno avuto picchi di 6 volte oltre i limiti di legge; e tuttavia l'ente non ha i mezzi per un monitoraggio adeguato di tutte le particelle pericolose per la salute e per l'ambiente. Altro che anidride carbonica e fuliggine! I danni dell'incendio di venerdì li pagheremo sulla nostra pelle per i prossimi 15-20 anni. Ma i nostri legali sono già al lavoro, e tutti voi potete unirvi al nostro ricorso: chiederemo un risarcimento per tutta la popolazione, ci spetta e lo otterremo, perché è un principio europeo: chi inquina deve pagare”.

Cosa chiedono i Verdi alla RAM e alle istituzioni? “Noi non siamo per la chiusura della RAM; siamo per l'abbandono della raffinazione. A Venezia, le istituzioni sono riuscite a imporre il risanamento alla raffineria, che adesso è diventata bio e non produce più emissioni inquinanti. Questo significa che, se le istituzioni pensano alla salute dei propri cittadini, si può combattere anche un gigante economico. E' normale che, dei 1200 crocieristi che hanno fatto tappa qualche giorno fa a Milazzo, solo 400 siano scesi dalla nave, e tutti abbiano lamentato la puzza e il triste spettacolo che si sono ritrovati davanti? Neanche un euro è andato nelle casse dei nostri commercianti. Il turismo, che dovrebbe essere la prima risorsa del comprensorio, è messo in ginocchio nel nome di poche centinaia di posti di lavoro. Se un'industria vuol produrre nel nostro territorio, deve garantire anzitutto la salute e il benessere nostro e del territorio stesso, altrimenti possiamo farne a meno”.

I toni aspri, da campagna elettorale, sembrano quasi annunciare la candidatura di Marano alle prossime elezioni del comune mamertino, previste nel 2015. “Abbiamo deciso di aprire una sede in Marina Garibaldi, in pieno centro, perché nonostante l'importanza della rete noi dobbiamo vederci, parlare, essere compatti. Non è mia intenzione candidarmi a sindaco; ma se voi, popolo vessato e inquinato, vorrete darmi la possibilità di affrontare il problema con un mandato politico, non mi tirerò indietro: lo devo a voi e ai nostri figli”.

Un'altra dura presa di posizione arriva da un documento congiunto PcI, PdCI, CUB e Asia-Usb. “Tutti sanno che la Virgin Naphta andata in fumo provoca il cancro. Perchè non è stato attivato il nucleo NBCR – Nucleare, Biologico, Chimico e Radiologico – dei Vigili del Fuco? Perchè non si è tenuto minimamente conto della direttiva Seveso?

La nota continua chiedendo verità sulle reali conseguenze dell'accaduto, nonché le dimissioni del sindaco Pino e una presa di posizione del governatore Crocetta. “Ribadiamo con forza che gli organi istituzionali competenti, a partire dal Sindaco di Milazzo e dall’Assessore all’ambiente, devono dire alla popolazione la verità su tutte le sostanze potenzialmente cancerogene o dannose per la salute immesse nell’aria da questo incendio, in caso contrario si assumano gravi responsabilità per la sottovalutazione o ridimensionamento di quello che è avvenuto. Nell'immediato rivendichiamo forti investimenti tecnologici da parte della RAM per la messa in sicurezza degli impianti, la cui carenza era già stata segnalata dagli organi competenti, uniti a un piano di sicurezza per la cittadinanza e a un monitoraggio costante del territorio”.

Giovanni Passalacqua

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