Il nuovo sistema pensionistico penalizza fortemente i lavoratori postali: critiche dalla Cisl

Il nuovo sistema pensionistico penalizza fortemente i lavoratori postali: critiche dalla Cisl

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martedì 03 Gennaio 2012 - 12:25

Secondo il sindacato, in provincia di Messina sono oltre un centinaio i dipendenti colpiti dal provvedimento del Governo Monti

La nuova manovra finanziaria approvata dal Governo ha varato un nuovo sistema pensionistico, che la Cisl Slp considera “fortemente penalizzante per i lavoratori postali”. Tutto ciò avrà una conseguenza per i lavoratori che si vedono costretti a permanere in servizio con gravi difficoltà. “Ci chiediamo, ad esempio – afferma Giuseppe Lanzafame, segretario Cisl Slp Sicilia – come si pensa di condurre un motomezzo(portalettere) o partecipare attivamente alle continue trasformazioni nel mercato finanziario (operatori sportello, consulenti o direttori) fino a 67anni?”.A subire conseguenze drammatiche circa 1000dipendenti di Poste Italiane in Sicilia perché si ritrovano nella tragedia, a seguito di dimissioni volontarie dal servizio per accordi “ad personam” con l’Azienda, su esodi incentivati. In provincia di Messina sono oltre un centinaio i dipendenti colpiti dal provvedimento del Governo Monti. “Sono lavoratori –spiega Gisella Schillaci, segretario provinciale della Slp Cisl Poste di Messina – che rischiano di finire in una situazione di indigenza. Una situazione che riguarda indistintamente tutta la provincia, da Giardini Naxos aTusa. La maggior parte dei colleghi che ha aderito all’accordo con l’azienda era monoreddito quindi rischiano, scaduta la copertura dell’intesa, di rimanere privi di reddito per tre, quattro anni. Una situazione caduta all’improvviso dall’ alto per la quale Poste Italiane e il Governo devono provvedere a una soluzione. La Slp Cisl si è già attivata a tutti i livelli per evidenziare il grave problema sociale che ne potrebbe scaturire”. In definitiva, tutta una serie di condizioni chenon corrispondono più alle attese certe, di tutti quei lavoratori che hanno aderito all’esodo volontario, senza supporti di ammortizzatori sociali. Altri(circa 800), invece, hanno invece aderito a un’intesa tra azienda e lavoratore, che prevedeva una sorta di scambio, dopo colloquio, tra le dimissioni del lavoratore e l’assunzione del figlio a “part-time”, con 700 euro mensili. Anche in quest’occasione, i lavoratori aderenti al progetto si sono dimessi volontariamente dal servizio avendo riferimento la vecchia legge. Con la modifica sono stati sconvolti e sovvertiti tutte quelle apparenti sicurezze che l’Azienda stessa, nelle varie fasi di trattativa, aveva esposto e presentate per assodate e consolidate ai lavoratori e rivelatesi adesso ingannevoli e per molti versi drammatici, molti ex lavoratori percepiranno la pensione con pochi anni di contributi versati, ma con finestre rimandate addirittura a 5, 6, 7,anni. “In Sicilia – continua Lanzafame – oggi ci ritroviamo con ex-lavoratori che, di fatto, sono rimasti senza occupazione e senza alcun reddito, abbandonati al proprio destino, collocati in una posizione sociale e presunta lavorativa inesistente e senza precedenti. Migliaia di famiglie che per un infinito periodo non troveranno mezzi sufficienti di sostentamento, lasciati per strada da un’Azienda che ancora sbandiera utili e ricchezze ;migliaia di lavoratori che dopo decenni di lavoro dipendente si ritrovano allo sbando, con le tasche vuote, senza futuro, senza occupazione e senza tutele”.

Un commento

  1. La CISL,sindacato specializzato nel settore pubblico,mobilita tutta la sua forza per lavoratori che nel passato hanno avuto lo stipendio sicuro,con una produttività ed un assenteismo scandalosi.Questi lavoratori hanno potuto scambiare la loro uscita con il posto al figlio,pretendendo che per la pensione non si applicchino le regole di Monti.Due sono le ingiustizie contro il lavoratori del privato con la stesa età dei postali.La prima è quella che qualcuno erediti il posto del padre in una azienda di tutti gli italiani,la seconda è quella di un sindacato compromesso con la politica,che riuscirà a convincere Monti a cambiare le regole per i postali,mentre i lavoratori del privato,che non hanno santi in paradiso,se licenziati dovranno asspettare 67 anni + l’aspettativa di vita per ricevere una pensione da schifo.

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