Rifiuti e acqua: "Spa? No, grazie". Sturniolo e Lo Presti chiedono coerenza al Sindaco

Rifiuti e acqua: “Spa? No, grazie”. Sturniolo e Lo Presti chiedono coerenza al Sindaco

Rifiuti e acqua: “Spa? No, grazie”. Sturniolo e Lo Presti chiedono coerenza al Sindaco

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domenica 29 Marzo 2015 - 00:42

I due consiglieri comunali analizzano la gestione dei servizi pubblici in mano alle partecipate di Palazzo Zanca e contestano la decisione di mantenere ancora la forma societaria della Spa che punta solo a produrre profitti. E ricordano all'amministrazione, che forse oggi ha perso la memoria, quali sono stati i principi ispiratori della campagna elettorale.

Contro il progetto di costituire la tanto famigerata Multiservizi che dovrebbe accentrare le gestioni di tutti i servizi essenziali cittadini, dai rifiuti all’acqua, passando per il verde pubblico. Contro le società per azioni che attualmente gestiscono i servizi pubblici, basti pensare ad Amam e Messinambiente. Contro quella forma societaria che punta più al profitto che ad una gestione dei beni comuni democratica e partecipata. A porre l’attenzione sulla questione sono i consiglieri comunali Gino Sturniolo e Nina Lo Presti che, da ex accorintiani che non hanno dimenticato i principi ispiratori della campagna elettorale di Cambiamo Messina dal Basso, fanno il punto della situazione su servizi pubblici e forme societarie che ad oggi continuano ad erogarli.

Sturniolo e Lo Presti ricordano che quasi 4 anni fa i Referendum sull’acqua e sui servizi pubblici locali sancivano inequivocabilmente la volontà del popolo italiano di considerare i servizi pubblici locali come beni comuni e in quanto tali da lasciare in capo al pubblico. Questa volontà è evidentemente in netta contraddizione con la natura di Società per Azione delle tante partecipate disseminate sul territorio nazionale. Le Spa, infatti, hanno, per loro elemento costitutivo, la mission fondamentale di produrre profitti e di rendersi il più possibile indipendenti dai controlli degli enti locali, che prima gestivano in proprio servizi fondamentali come lo smaltimento dei rifiuti, il servizio idrico, il trasporto pubblico locale, laddove la natura di beni comuni di detti servizi ne presuppone l’universalità e la democraticità. Fondamentale, per i consiglieri, sarebbe dunque la trasformazione delle Società che gestiscono i servizi pubblici da Spa ad Aziende speciali di diritto pubblico, in modo da garantire la natura pubblica dei servizi e un avanzamento in termini di democrazia, partecipazione e controllo da parte dei cittadini/utenti e dei lavoratori stessi.

Inevitabile dunque il riferimento a Messinambiente, Amam e Atm. «Sul territorio messinese la società che gestisce il servizio di igiene urbana e quella che gestisce il servizio idrico sono delle Società per Azioni, mentre quella che gestisce il trasporto locale è una Azienda speciale. Ed effettivamente qualche elemento di miglioramento è rintracciabile in Atm, a dimostrazione che dal punto di vista dell’efficienza è la qualità della gestione a fare la differenza. Non c’è alcun dubbio che la natura di Azienda speciale garantisca di più in termini di poteri ispettivi da parte dell’ente locale, di possibilità di partecipazione (anche attraverso la costituzione di comitati di controllo con la presenza di cittadini e utenti), di riduzione del costo del servizio (proprio perché un’azienda speciale non ha l’obiettivo del profitto). Non c’è alcun dubbio, insomma, che la forma societaria dell’azienda speciale sia preferibile se si vuole pensare ad una gestione dei beni comuni che valorizzi le assemblee comunali, arricchendole della partecipazione, in termini di capacità di proposta, gestione e controllo. In questo senso era stata orientata la campagna elettorale della Lista Accorinti Sindaco e del candidato Sindaco Renato Accorinti. Riterremmo, quindi, incoerente con quanto proposto in campagna elettorale il mantenimento della natura di Spa di Messinambiente (o della Società che dovrà avvicendarla) e Amam». Per i due ex accorintiani ormai oppositori di ferro dell’amministrazione sarebbe ancora più contraddittoria la costituzione di una Multiservizi avente come natura societaria La Società per Azioni, ma dichiarano che non sarebbe certo una sorpresa, visto l’attuale orientamento politico-amministrativo della Giunta. Un’analisi che dunque vuole spingere ad una serie di riflessioni e di decisioni sul delicatissimo piano della gestione dei servizi pubblici.

2 commenti

  1. che pretese !!!

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  2. che pretese !!!

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