Finita la tregua, i sindacati contro il consiglio: "Solo provocazioni, non sanno di cosa parlano"

Finita la tregua, i sindacati contro il consiglio: “Solo provocazioni, non sanno di cosa parlano”

Francesca Stornante

Finita la tregua, i sindacati contro il consiglio: “Solo provocazioni, non sanno di cosa parlano”

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venerdì 20 Gennaio 2017 - 15:25

Dopo la riunione con i capigruppo per programmare l'iter per le delibere sulla nuova società rifiuti, Fp Cgil, Fit Cisl Uiltrasporti attaccano a muso duro: "Non è più possibile accettare comportamenti provocatori da parte di coloro che dovrebbero rappresentare la città".

“Ancora una volta Palazzo Zanca si trasforma da casa dei cittadini in un teatrino con qualche comparsa”. Senza mezzi termini i sindacati puntano il dito contro i consiglieri comunali e dopo la tregua che sembrava arrivata alla fine dell’occupazione dell’aula consiliare di mercoledì, adesso è di nuovo guerra. Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti parlano di “inaccettabili comportamenti messi in atto da chi ha avuto il compito di indossare le vesti del provocatore di turno e, mostrando di non comprendere l’importanza del ruolo che ricoprono, scaricano sul sindacato le responsabilità che invece sono in capo solo ed esclusivamente da chi amministra la città e da loro stessi che dovrebbero esercitare il ruolo di indirizzo e di controllo.

Per Clara Crocè, Silvio Lasagni e Letterio D’Amico solo inutili provocazioni e strumentalizzazioni. “Una tattica che ormai il Consiglio Comunale usa frequentemente, emulando i talk show più scadenti: il provocatore di turno spara provocazioni al solo scopo di scatenare la lite per poi dichiarare di essere stato aggredito, far la parte della vittima e dare la colpa all’altro.

Si è svolta così la tanto attesa riunione dei capigruppo consiliari con i rappresentanti sindacali per programmare i lavori sulle delibere di costituzione della nuova società rifiuti. Durante la protesta di mercoledì mattina lavoratori e sindacati lo avevano detto a chiare lettere: “Non consentiremo più a nessuno di sprecare un altro secondo perché in ballo c’è il destino di oltre 500 famiglie e del comparto rifiuti”. Pesanti le dichiarazioni che arrivano sui consiglieri comunali: “A questo giochetto pericoloso non ci presteremo più, non hanno ancora compreso che i lavoratori sono stanchi dell’inerzia della politica che mostra di non comprendere l’esasperazione della gente”.

Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e i lavoratori, preoccupati dalla notizia della prossima udienza fissata dal giudice fallimentare per il prossimo 8 febbraio, e consapevoli del grave ritardo accumulato dalla Giunta Accorinti per la presentazione della proposta in Consiglio Comunale, hanno chiesto uno sforzo straordinario a tutti gli attori in campo per arrivare ad una soluzione che possa salvare servizio e occupazione.

E a chi vede in questo atteggiamento pressioni di qualche sorta rispondono: “Nè il sindacato e né i lavoratori hanno mai pensato di vincolare il libero esercizio dell'espletamento dell'esercizio del mandato, con piena libertà di opinione e di voto, ma le provocazioni lanciate dai politici non hanno alcun fondamento se non quello, appunto, di provocare, confondere le acque e perdere tempo per non decidere. Se le legittime proteste dei lavoratori vengono considerate pressioni, allora significa davvero che ci troviamo in uno dei periodi più bui e neri della democrazia. E se coloro che dovrebbero rappresentarci non sono all’altezza di tale compito, è bene che si facciano da parte, perché non sono i cittadini a dover pagare il prezzo di tale incompetenza”.

F.St.

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