"Il male oscuro di Giuseppe Berto". L'incontro con l'autrice Paola Dottore

“Il male oscuro di Giuseppe Berto”. L’incontro con l’autrice Paola Dottore

“Il male oscuro di Giuseppe Berto”. L’incontro con l’autrice Paola Dottore

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martedì 20 Gennaio 2015 - 23:08

A cento anni dalla nascita di Giuseppe Berto e a cinquant'anni dalla pubblicazione de "Il male oscuro", ecco la pubblicazione di Paola Dottore, messinese insegnante in provincia di Treviso. L'appuntamento è alla Libreria Feltrinelli alle 18. La presentazione è a cura del prof. Fabio Rossi

Giuseppe Berto è uno dei massimi scrittori del Novecento, un intellettuale che lottò per rivendicare il ruolo della cultura. Avverso alla critica ufficiale, fu amato dal pubblico: il suo Il cielo è rosso accanto a Cristo si è fermato ad Eboli di Carlo Levi sono i due massimi successi del dopoguerra.

Berto, nato il 27 dicembre 1914 a Mogliano Veneto (Treviso), ha vissuto la sua vita tra Roma e la Calabria. Laureato in Lettere, si dedicò alla scrittura, al giornalismo e alla sceneggiatura teatrale e cinematografica (ad esempio con “Barabba” e “Anonimo Veneziano”). Le sue opere, tradotte dalla Cina alla Russia, dal Brasile alla Svezia, sono testi per lo studio dell’italiano nelle Università straniere (ad esempio presso la Rutgers University in New Jersey, Usa). Morì a Roma il 1° novembre 1978 ed è sepolto a Capo Vaticano, in Calabria.

Paola Dottore è un’insegnante messinese che vive e lavora in provincia di Treviso. Il saggio La forma della coscienza, pubblicato nel centesimo anniversario della nascita di Berto, nasce dalla volontà dell’autrice di far conoscere un intellettuale per lo più dimenticato in Italia, un uomo che in controtendenza emigrò dal nord al sud Italia: Capo Vaticano divenne “patria dell’anima”, promontorio da cui poter scrutare il cielo, lo Stretto, “il mare da dove nascono i miti”, i vulcani, il faro di Messina (scrisse: “Questa è la terra alla quale, appena la vidi, capii di appartenere”). La Sicilia è presente come “terra promessa” ne Il male oscuro, romanzo del 1964, vincitore dei premi Viareggio e Campiello: unico esempio nella nostra letteratura. Oggetto del saggio La forma della coscienza è l’analisi che guida ad una comprensione dettagliata delle originali scelte del libro più noto di Berto, puntualizzando in modo particolare come esso rappresenti il primo vero romanzo umoristico-psicanalitico.

Il saggio offre spunti di riflessione per l’interpretazione delle tematiche che scaturiscono dall’opera e che sono di un’attualità sconvolgente (il male, il rapporto col padre, l’ansia di Dio, il senso di colpa, la malattia, la realizzazione professionale, il desiderio di gloria, la paura e la fiducia, l’amore e la sessualità).

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