Partecipate, debiti fuori bilancio ed anticipazioni di tesoreria i punti critici del consuntivo 2013 (bis)

Partecipate, debiti fuori bilancio ed anticipazioni di tesoreria i punti critici del consuntivo 2013 (bis)

Danila La Torre

Partecipate, debiti fuori bilancio ed anticipazioni di tesoreria i punti critici del consuntivo 2013 (bis)

venerdì 07 Novembre 2014 - 23:09

Lo dicono i revisori dei conti nella relazione sul documento contabile, che dopo essere stato rimodulato dalla giunta attraverso un maxi-emendamento ha comunque incassato parere favorevole. La palla passa adesso al Consiglio comunale, che avrà puntati addosso anche gli occhi del commissario ad acta Garofalo

C’è ancora un lungo elenco di criticità nella relazione dei revisori dei conti, ma stavolta il parere sul bilancio consuntivo 2013 – rivisto e corretto dalla giunta secondo le indicazioni dei tre tecnici contabili – è favorevole.

Stralciati i residui ed i fitti attivi che l’ente non poteva più riscuotere, la nota più dolente restano le società partecipate. Nella loro relazione, lunga ben 92 pagine, i revisori scrivono che «il rapporto con le società partecipate continua ad essere la causa di gravi e perniciose criticità con pesanti ripercussioni sugli equilibri economico finanziari dell’Ente». Secondo Zaccone, Zingales e Basile «permangono ad oggi le criticità connesse alla mancanza di contratti per l’affidamento dei servizi, rispetto alla definizione dei quali, il collegio evidenzia le gravi responsabilità dell’Ente e degli amministratori delle stesse società partecipate».

I revisori prendono quindi in esame le criticità delle partecipate più importanti di Palazzo Zanca. All’Atm a pesare di più è la «mancata sottoscrizione del contratto di servizio, che causa evidenti ripercussioni sulla efficienza e sulla programmazione delle attività dell’azienda speciale». I revisori ricordano inoltre che l’ultimo bilancio Atm approvato dall’ente risale addirittura al 2001.

Per quanto riguarda Messinambiente, i revisori sottolineano «l’impossibilità di verificare le posizioni debitorie creditorie effettive a causa della mancata presentazione del bilancio 2013 della società partecipata». C’è poi quel contenzioso con Ato Me 3 che pende come una spada di Damocle sulla testa del Comune, che «essendo socio controllore di entrambi gli organismi, sarà chiamato a ripianare gli eventuali squilibri patrimoniali derivanti dalla definizione del giudizio». Zaccone e colleghi riconoscono comunque che «l’ amministrazione sta ponendo in essere comportamenti volti alla risoluzione delle controversie in atto».

Indice puntato anche contro l’Amam, che non ha ancora approvato il consuntivo chiuso al 31 dicembre 2012. I revisori evidenziano anche in questo caso «un inspiegabile e rilevante» disallineamento contabile tra il Comune e la società che gestisce il servizio idrico.

Tornando a parlare delle società partecipate nel loro insieme, il collegio dei revisori stigmatizza «i gravi ritardi nella approvazione dei bilanci consuntivi delle società partecipate, criticità che non consente di monitorare e pianificare con puntualità i servizi svolti dalle medesime società».

E’ in qualche modo collegata alla vita delle partecipate anche la questione dell’ormai famigerato parametro n.6, che riguarda le spese del personale. Resta la distanza interpretativa tra revisori ed amministrazione: secondo quest’ultima, dal parametro vanno esclusi i costi dei dipendenti delle società partecipate; il collegio dei revisori, invece, ritiene che tra le spese «vadano incluse anche quelle del personale delle società partecipate consacrando il principio del consolidamento del costo del personale che è stato più volte ribadito dalle sezioni riunite della Corte dei Conti».

Nel rapporto tra spesa del personale/entrate correnti il limite previsto dalla legge è del 38%, la percentuale calcolata dai revisori è pari al 47,72% , «ritenendolo così superiore ai limiti consentiti e pertanto sforato».

In ogni caso, il collegio ammette che «la norma di riferimento è parecchio controversa ed ingenera pertanto molteplici dubbi interpretativi mai espressamente fugati da appositi atti amministrativi». Ritenendo inoltre che «i parametri di deficitarietà strutturale, essendo considerati indici di valutazione gestionale, non incidono direttamente sulla correttezza della struttura economico finanziaria del bilancio, dal quale piuttosto vengono rilevati i dati per la loro determinazione, il collegio – pur riproponendo la propria diversa valutazione del parametro 6 (il cui sforamento renderebbe l’Ente strutturalmente deficitario) – non la ritiene causa ostativa alla determinazione favorevole in esito alla correttezza del bilancio».

Tra le criticità evidenziate dal Collegio dei revisori dei conti non potevano, poi, mancare le continue anticipazioni di tesoreria ed i debiti fuori bilancio.

«Il costante utilizzo degli anticipi di tesoreria, per quanto entro i limiti stabiliti dall’art. 222 del TUEL– scrivono testualmente – rappresenta una grave criticità dell’Ente, ciò in quanto oltre al conseguente maggior onere finanziario sopportato, si palesa la difficoltà a rendere liquidi i propri crediti ovvero ad averli sovradimensionati, se la riscossione avviene con regolarità, quando addirittura non siano interessati ambedue i casi».

Secondo Zaccone, Zingales e Basile, il continuo ricorso all’anticipazione di tesoreria evidenzia la scarsa propensione dell’Ente a riscuotere i propri crediti. «Tale criticità – ricordano i tre tecnici contabili – è stata più volte evidenziata dallo scrivente collegio e dalla Corte dei Conti». Anche la Sezione delle Autonomie ha individuato «tra le cause principali e ricorrenti, che portano l’ente al dissesto, fra l’altro, la crisi irreversibile di liquidità con ricorso sistematico ad anticipazioni di tesoreria di notevole entità».

Non va meglio per il Comune di Messina sul fronte dei debiti fuori bilancio: «tralasciando l’enorme mole di debiti esposti nel prospetto riepilogativo e riportati nel piano pluriennale» il collegio punta i riflettori sulla presenza di debiti fuori bilancio derivanti dalla gestione 2013 e «prevalentemente conseguenti l’affidamento alla società che gestisce la discarica di Motta Sant’Anastasia». Scaricare i rifiuti a Catania ( che è quello che Palazzo Zanca dovrà continuare a fare, causa sequestro della discarica di Mazzarrà) ha prodotto un debito fuori bilancio pari 872.507,63 €.

Nella loro lunga relazione, i revisori, inseriscono tra le criticità del consuntivo 2013 anche: il mancato rispetto del termine previsto per l’approvazione del rendiconto; il mancato rispetto della percentuale del 50% di copertura del servizio asili nido; la mancata redazione del piano triennale di contenimento delle spese; le mancate verifiche sugli adempimenti degli obblighi fiscali; la mancata adozione di sistemi contabili previsti dalla normativa vigente; ed anche i reiterati richiami della Corte dei Conti, non ultimo quello formalizzato con delibera 186 (vedi correlato).

I punti deboli del consuntivo 2013 versione bis sono in fondo quelli già evidenziati nella prima versione del documento contabile (vedi correlato), che l’amministrazione era stata costretta a modificare attraverso una maxi-emendamento per non incorrere in una bocciatura da parte del Consiglio comunale, a cui spetterà l’ultima parola.

Nonostante «i numerosi rilievi generali inerenti la gestione dell’Ente, non superabili in fase di determinazione del consuntivo ed oggetto di intervento attraverso il piano di riequilibrio» il parere dei revisori, come detto, è favorevole.

La palla passa adesso al Consiglio comunale che avrà puntati addosso anche gli occhi del commissario ad acta inviato dalla Regione, Antonio Garofalo.

Danila La Torre

10 commenti

  1. Ora, se il cc ha un minimo di serietà, il bilancio va bocciato.

    0
    0
  2. Ora, se il cc ha un minimo di serietà, il bilancio va bocciato.

    0
    0
  3. favorevole???a a cosa.se presenta criticità il parere non può essere favorevole..

    0
    0
  4. favorevole???a a cosa.se presenta criticità il parere non può essere favorevole..

    0
    0
  5. L’inattesa MUSERUOLA TEMPOSTRETTO impedisce di commentare compiutamente il puntuale articolo di Danila LA TORRE.La GABBIA dei 500 caratteri e il conseguente commento twitter DISEDUCANO alla lettura,nel nostro caso di articoli e commenti con limiti superiori,sono un INNO all’analfabetismo.La GABBIA
    seppellisce l’IDEA GENIALE e di SUCCESSO di dare al commento il rango di articolo,cancella la stupenda immagine della giornalista che passi il testimone al lettore.PECCATO!! AIUTO mi rimangono 0 cara

    0
    0
  6. L’inattesa MUSERUOLA TEMPOSTRETTO impedisce di commentare compiutamente il puntuale articolo di Danila LA TORRE.La GABBIA dei 500 caratteri e il conseguente commento twitter DISEDUCANO alla lettura,nel nostro caso di articoli e commenti con limiti superiori,sono un INNO all’analfabetismo.La GABBIA
    seppellisce l’IDEA GENIALE e di SUCCESSO di dare al commento il rango di articolo,cancella la stupenda immagine della giornalista che passi il testimone al lettore.PECCATO!! AIUTO mi rimangono 0 cara

    0
    0
  7. Già andato un mese? Chi, dall’ultimo aggiustamento della coperta troppo corta del Bilancio Comunale, era restato con i piedi scoperti e al freddo, adesso pretende di coprirseli. Tireranno la coperta verso i revisori dei conti.
    Dopo di che, tra un mesetto, risentiremo la Corte dei Conti, con conseguente riaggiustamento della coperta. quindi il Consiglio Comunale, poi etc. etc
    Mi chiedo se c’è una legge in Italia che possa mettere un freno a questa manfrina del Bilancio Comunale?

    0
    0
  8. Già andato un mese? Chi, dall’ultimo aggiustamento della coperta troppo corta del Bilancio Comunale, era restato con i piedi scoperti e al freddo, adesso pretende di coprirseli. Tireranno la coperta verso i revisori dei conti.
    Dopo di che, tra un mesetto, risentiremo la Corte dei Conti, con conseguente riaggiustamento della coperta. quindi il Consiglio Comunale, poi etc. etc
    Mi chiedo se c’è una legge in Italia che possa mettere un freno a questa manfrina del Bilancio Comunale?

    0
    0
  9. Menomale, così ci evitiamo i suoi lunghissimi sermoni, da ora in poi saranno stringati e concisi

    0
    0
  10. Menomale, così ci evitiamo i suoi lunghissimi sermoni, da ora in poi saranno stringati e concisi

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007