“Volevo essere brava!”: attenzione alle donne in crisi

“Volevo essere brava!”: attenzione alle donne in crisi

Lavinia Consolato

“Volevo essere brava!”: attenzione alle donne in crisi

Tag:

sabato 05 Marzo 2016 - 07:20

Otto donne post mestruate in guerra con il loro corpo, in una tragicommedia pop tratta da “Il corpo giusto” della drammaturga americana Eve Ensler e diretta da Paride Acacia con le coreografie di Sarah Lanza, in scena alla Sala Laudamo

Il nostro corpo è giusto, smettete di aggiustarlo, non è mai stato rotto!!!”, grida una donna in un megafono, come uno slogan rivoluzionario.

Botulino, cyclette, addominali, flessioni, dieta ferrea: “Lasciatemi morire di fame, il pane è Satana!

Otto donne che odiano il loro corpo, che si sentono inadeguate anche se rifatte, anche se belle, anche se magre. “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più paranoica del reame?

Otto storie di paranoie e insoddisfazione, di invidia per le “stronze magrissime che non hanno personalità”, di paura di perdere i propri uomini, di fame, fame, fame “Sto morendo di fame!

Da bambina dicevo che da grande sarei stata brava”, e brava significa magra, perfetta. Ma perché seguire lo stereotipo? Perché le donne iraniane si fanno spaccare il naso per sembrare occidentali? Perché essere brave, quando si può essere vere? Perché far sì che l’intelligenza sia un premio di consolazione quando manca la bellezza?

Donne di ceto, età, peso diverso: c’è la sessantenne direttrice di una rivista femminile perfettamente in forma; la sovrappeso che ama mangiare e non se ne pente; la portoricana con il suo bel vestito rosso con il terrore per le maniglie dell’amore; una moglie sposata al suo chirurgo plastico, che l’ha completamente rifatta; la lesbica punk con i piercing ai capezzoli; la quarantenne che con il laser si è “ringiovanita” la vagina; la segretaria che, per poter di nuovo correre spensierata come un ragazzaccio, invece di mettersi le protesi si è ridotta il seno; e infine Eve, la femminista in lotta con il mondo, ma prima di tutto con la sua pancia. “Non ho i mezzi per essere brava, ho la pancia e la esibirò.”

Noi siamo l’esercito delle post mestruate”: loro sono le donne che mangiano il gelato di nascosto, che riciclano la pelle dei glutei per impiantarsela sul viso, loro sono isteriche e hanno fame. Attenzione uomini, un giorno le donne si ribelleranno e vi vomiteranno in faccia tutta la loro insoddisfazione.

Tratto da “Il corpo giusto” della drammaturga femminista Eve Ensler, lo spettacolo di Paride Acacia è una tragicommedia pop e punk, dove gli addominali si fanno al ritmo del rock di Nina Hagen, Lou Reed e dei Sex Pistols, con i movimenti coreografici di Sarah Lanza. Come ha spiegato il regista, è stata abbandonata la chiave femminista per concentrarsi al cuore della questione: il rapporto conflittuale e misterioso delle donne con il loro corpo, che va a coincidere con l’anima.

Le attrici si muovono in una palestra-lager, con un linguaggio irriverente, diretto al cuore dello spettatore, o meglio, della spettatrice. Le attrici fanno parte della Compagnia Teatrale Vaudeville: Gabriella Cacia, Francesca Gambino, Elvira Ghirlanda, Laura Giannone, Rita Lauro, Anna Musicò, Giovanna Verdelli, Milena Bartolone.

“Volevo essere brava!” replica stasera 5 marzo alle 21, e domani 6 alle 18, alla Sala Laudamo.

Lavinia Consolato

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007