Ridimensionamento scolastico: ecco cosa potrebbe accadere nelle scuole a rischio di Messina e Provincia

Ridimensionamento scolastico: ecco cosa potrebbe accadere nelle scuole a rischio di Messina e Provincia

Emanuele Rigano

Ridimensionamento scolastico: ecco cosa potrebbe accadere nelle scuole a rischio di Messina e Provincia

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giovedì 27 Ottobre 2011 - 15:07

Incontro questa mattina a Palazzo dei Leoni tra gli organi provinciali e i rappresentanti di comuni, scuole e sindacati: studiate tutte le soluzione per gli istituti che potrebbero essere accorpati

Serviva una strategia comune per fronteggiare il previsto ridimensionamento scolastico che che potrebbe interessare varie istituzioni ricadenti nel Messinese. Per lo meno quelle che non raggiungono la quota di cinquecento iscritti. Così, questa mattina, l’aula consiliare di palazzo dei Leoni si è trasformata in sede dell’assemblea alla quale hanno partecipato assessori e dirigenti della Provincia Regionale, sindaci e presidi delle scuole interessate e rappresentanti sindacali. Insieme, tutti gli attori hanno studiato un piano. Una proposta che sarà girata all’assessorato regionale all’Istruzione per le decisioni del caso. Sei lo scuole interessate e altrettante soluzioni ragionate.

Verrà chiesto il mantenimento dell’autonomia gestionale per il Liceo Classico “La Farina” di Messina, nonostante i 439 studenti iscritti. Il motivo è rintracciato nell’importanza storica che l’istituto ha in ambito cittadino. La deroga, tra l’altro, è concessa nei casi in cui il margine non risulti eccessivamente “distante dai parametri ottimali”. Richiesta di mantenimento anche per l’IIS di
Mistretta, che raggruppa il Classico “Manzoni” (74), lo Scientifico (197), l’Ipa di Caronia (90) e l’ITC Florena (78) per un totale di 439 alunni. A “salvare la scuola” l’insistenza su zona montana (art.2 comma 6 l. 6/2000) e l’assenza di realtà scolastiche da accorpare in zona. Per la crescita dell’istituto, verranno proposti nuovi indirizzi per il Manzoni e il Florena di Santo Stefano di Camastra e il passaggio d’indirizzo dell’Istituto di Caronia da professionale a tecnico.

Per salvare l’IISC di Capo D’Orlando invece, che comprende anche il commerciale di Tortorici (84), è stato previsto l’accorpamento dell’AC di Capo D’Orlando attualmente sezione staccata dell’IIS di Milazzo. Così facendo, verrebbe sancita l’unione territoriale e la popolazione scolastica raggiungerebbe quota 549 studenti, mentre lo scientifico mamertino resisterebbe con 739 iscritti. Capo D’Orlando ha intanto richiesto la nascita del nuovo indirizzo Odontotecnico, che potrebbe ulteriormente impennarne la crescita. Disegno molto ampio invece per le scuole di Patti. Il Borghese di Patti infatti, 434 iscritti, dovrebbe unirsi all’IPAA (99) e all’Ipia (119) “Gepy Faranda”, raggiungendo con una fusione quota 652 studenti. L’IPIA di Brolo (139) e il commerciale di Naso (116) invece, fino ad oggi aggregati proprio al “Gepy Faranda” si unirebbero al “Merendino” di Capo D’Orlando che aumenterebbe la propria popolazione scolastica da 502 a 757 unità. L’idea di un “polo tecnologico” unirebbe invece il “Ferrari” di Barcellona (292), che comprende anche l’IPAIA di Milazzo (140), e il “Ferraris” di Pace del Mela (287). Quest’ultimo istituto è attualmente accorpato allo scientifico “Galilei” di Spadafora, che da solo resterebbe con 586 studenti.

«Sono soddisfatto per la sintesi trovata – commenta l’assessore alla Pubblica Istruzione, Pippo Di Bartolo -. Vedremo adesso cosa succederà nel resto della Sicilia». Sono infatti più del 20% gli istituti dell’isola che rischiano la soppressione avendo un numero di iscritti inferiori a cinquecento (300 per piccole isole e comuni montani). Intanto, bisognerà attendere l’esito del ricorso alla Corte Costituzionale presentato da sette regioni (compre la Sicilia) contro la legge 111 votata a luglio. Gli enti territoriali ribadiscono che le competenze sulla rete scolastica.

(FOTO STURIALE)

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