Con -Reazionaria- vanno in scena gli anni di piombo degli anni '70

Con -Reazionaria- vanno in scena gli anni di piombo degli anni ’70

Con -Reazionaria- vanno in scena gli anni di piombo degli anni ’70

domenica 09 Maggio 2010 - 13:28

Maria Pia Rizzo, Giovanni Maria Currò e Paride Acacia sono credibili nei loro ruoli

Sembra che Paride Acacia si sia definitivamente spogliato degli abiti di Jesus Christ Superstar per darsi anima e corpo al teatro di prosa nella triplice veste di autore, regista e attore. Prova ne è questo suo terzo lavoro, Reazionaria, ( dopo Discorsi sconnessi e Pneuma-Vibrazioni per un terremoto) messo in scena assieme a Giovanni Maria Currò nello spazio tutto mattoni e parquet in legno dei “Magazzini del Sale”, entrambi protagonisti credibili assieme a Maria Pia Rizzo. E’ una “storia di amicizie, pistole, spettri e fenomeni di Sincronicità” si legge in locandina, che si lascia alle spalle il ’68 e prende di mira la fine degli anni ’70, segnati com’è noto da convulsi movimenti politici e studenteschi, il terrorismo, la lotta armata tra brigate rosse e nere, il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, la legge sul divorzio e sull’aborto e altro ancora. In questo clima vivono i due giovani studenti Graziano e Patrizia ( Currò e Rizzo) in un luogo che può essere Roma, Milano ma anche Messina, visto che ad un tratto si cita la Piazza Preservativo, noto a tanti amanti che s’appartano di sera sulla Nuova Panoramica. I due sono svegli, mangiano Marx Mao e Sandokan, simpatizzano troppo facilmente per i giovani con pistola passamontagna e fazzoletto alla bocca di Autonomia Operaia, gli uomini in divisa diventano i loro nemici e si convincono che ammazzarne uno è per educarne cento. Ad un tratto in un conflitto a fuoco muore Graziano per mano d’un questurino che ha tatuato sulla mano uno scarabeo, subito impresso nella memoria di Patrizia che lo rivede vent’anni dopo sulla mano d’un casellante d’autostrada (Acacia) e subito da lei fatto fuori, per scoprire poi che non c’entrava niente. Un comportamento il suo da Reazionaria, dirà il suo compagno che si sostanzia sulla scena come un ventriloquo, uno Zelig o uno spettro. Il trio è ben affiatato e si muove su una scena fatta da un muro di scatole di cartone che si scompongono e ricompongono, un omaggio forse a Remondi e Caporossi. Applausi calorosi e repliche sino a questa sera.- Gigi Giacobbbe

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