"Situazione sotto controllo e nessun allarmismo", rassicurano l'infettivologo che lo ha visitato al Policlinico, Venanzi Rullo, e il dottor Sidoti, dell'Asp
MESSINA – Un caso di “vaiolo delle scimmie” , o Mpox, in cura al Policlinico di Messina. Un uomo è arrivato dal nord d’Italia già con l’infezione in corso. Prima un passaggio all’ospedale di Taormina, a causa di sintomi a livello respiratorio, e poi l’approdo al pronto soccorso del Policlinico. A visitarlo Emmanuele Venanzi Rullo, dirigente medico e responsabile dell’ambulatorio presso l’Unità operativa complessa di Malattie infettive, oltre che docente dell’Università di Messina: “Una volta avuta conferma che si trattava di Mpox, il paziente è stato messo in camera d’isolamento. Si tratta del primo caso qui di vaiolo delle scimmie o Mpx. Ma è stato contratto fuori, nel nord, e questa persona rimarrà da noi fino a quando le lesioni cutanee diventeranno crostose e non sarà più contagioso. Nell’impossibilità di poter vivere in isolamento a casa, ha accettato volentieri di rimanere”.
Una malattia a trasmissione sessuale
La malattia è a trasmissione sessuale e dura dalle due alle quattro settimane. Ricorre solitamente nei maschi tra 18 e 50 anni, principalmente in casi di rapporti omosessuali, e la trasmissione avviene facilmente in caso di partner sessuali multipli. Ma la diffusione nella popolazione è bassa. Di solito, si manifesta con febbre, dolori muscolari, affaticamento e mal di testa.
L’Asp Messina: “Situazione sotto controllo”
Che tutti i contatti siano stati ricostruiti, al momento dell’arrivo dell’uomo a Taormina e Messina, e che la situazione sia sotto controllo lo conferma pure il dirigente medico dell’Asp Salvatore Sidoti. L’Unità operativa di Malattie infettive del Policlinico ha allertato l’Azienda sanitaria provinciale. E l’Ufficio di Epidemiologia ha trasmesso all’ospedale le norme di comportamento da adottare per il personale sanitario. In particolare, c’è una circolare del 2024 da parte del ministero della Salute.
“A partire dal 20 maggio 2022 (data della prima segnalazione de primo caso di mpox in Italia) all’8 agosto 2024 sono stati segnalati 1.056 casi confermati, la maggior parte dei quali si è verificata nell’estate del 2022. Dal 1° gennaio all’8 agosto 2024 sono stati segnalati, da 12 regioni, 65 casi confermati”, comunica nella circolare il ministero.
Come può avvenire il contagio
Spiega l’Istituto superiore di sanità: “Si tratta di un’infezione zoonotica (trasmessa dagli animali all’uomo) causata da un virus della stessa famiglia del vaiolo (Poxviridae) ma che si differenzia da questo per la minore trasmissibilità e gravità della malattia che provoca. Il nome deriva dalla prima identificazione del virus, scoperto nelle scimmie in un laboratorio danese nel 1958”.
Sottolinea l’ospedale San Raffaele che “il contagio può avvenire tramite:
- contatto diretto con una persona infetta, specialmente attraverso lesioni cutanee;
- rapporti sessuali non protetti;
- materiali contaminati, come biancheria o indumenti;
- aerosol respiratori (in casi rari, e solo con esposizione prolungata)”.
Più facile il contagio nel rapporto sessuale. Come ci ha spiegato il medico esperto in malattie infettive e con ricerche anche internazionali, Venanzi Rullo, dovrebbe esserci un contatto ravvicinato, a meno di due metri, per più di due ore, per poter essere contagiati. In caso di contatti, si rimane sotto osservazione per una ventina di giorni e si verificano eventuali sintomi.
